Disturbat! Altr! Spoken word tra ricordo e testimonianza

La sua musica e la sua poesia sono forse uno dei pochi esempi che io conosca in cui l’arte ha avuto un peso rilevante, se non nel mutamento della realtà, certamente nel far sì che dei giovani avessero di nuovo il coraggio di sognare, di immaginare una città e una vita diversa. E di agire di conseguenza

Così scriveva nel settembre del 2013 il poeta Lello Voce, alla prima edizione del premio Dubito, dedicato a un giovanissimo artista che scelse di non vivere più buttandosi nel vuoto ad appena vent’anni il 25 aprile del 2012. Alberto “Dubito” Feltrin il suo nome. Assieme a Davide “Sospè” Tantulli aveva fondato i Disturbati dalla CUiete, pubblicando un album (lui lo incise ma non arrivò a vederlo) dal titolo La frustrazione del lunedì (e altre storie delle periferie arrugginite). Alberto, i Disturbati e quel disco sono oggi i protagonisti al Django di Treviso (città dove Dubito viveva e operava) di una serata dal titolo Rivendicazioni altre ancora.

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Halloween Night in Triennale con Francesco Cavestri

La Triennale di Milano il 31 ottobre festeggerà la sua Halloween Night con una serata ricca di musica nell’alveo di JazzMi. Un modo per nulla banale, consono al luogo e a quello che rappresenta per la cultura milanese.

Ad aprire la festa con un doppio appuntamento sarà un giovane pianista jazz bolognese di appena 20 anni, Francesco Cavestri, oltre al caleidoscopio ritmico di Don Karate, moniker di Stefano Tamborrino, bravo batterista fiorentino, la Sun Ra Archestra, jazz band attiva fin dagli anni Cinquanta – fu fondata dal mitico musicista americano morto trent’anni fa – e ancora in attività. La notte chiuderà con un dj set di Populous, al secolo Andrea Mangia, producer e dj salentino. Continua a leggere



Dieci dischi degni di nota del 2021 – Prima parte

Il 2021 s’è chiuso da pochi giorni. Un anno in musica che, dal mio piccolo osservatorio, ha rivelato molti lavori di buona qualità. In tutti i generi, dal rock al jazz all’alternativa, classificazione usata per dire tutto e niente. Mi sono esercitato in una mia personale classifica dei dieci album che che mi sono piaciuti di più. L’ho stilata in base ai miei gusti, alle mie aspettative, alle mie sensazioni ed emozioni. Di dischi ne ho ascoltati centinaia, molti mi hanno annoiato a morte ma altri mi hanno catturato. Questi dieci sono quelli che ascolto con rinnovato piacere quando lavoro,… Continua a leggere


Xenia Rubinos, Una Rosa e il “no gender” della musica

Non so se l’avete sentita nominare o ne avete già ascoltato qualcosa. La musicista in questione, polistrumentista, si chiama Xenia Rubinos ha 36 anni ed è nata nel Connecticut da madre portoricana e padre cubano. Studi alla Berklee School of Music di Boston, una formazione jazz ma anche una passione per la musica elettronica, definire il genere della Rubinos è praticamente impossibile. In questo “no gender”, anzi, “full gender” album, si sentono accenni punk, jazz, folklore latino – rumba in testa – beat hip hop, una sequenza e sovrapposizione che disorienta l’ascoltatore, perso tra mille sentieri di note, ma che… Continua a leggere


Tre artisti per il weekend: Kiah, Owusu, Kidjo

Per quest’ultimo fine settimana di giugno vi voglio proporre tre artisti apparentemente molto diversi tra loro, per generi, origini, contaminazioni ma che in fondo hanno più di una radice comune. Dalla beninese Angélique Kidjo, al giovane ghanese-australiano Genesis Owusu, al suo primo disco – e che disco! – alla potentissima Amythyst Kiah che ha pubblicato un album che è un capolavoro di forza e di country blues. Musica dinamica, viva, pulsante, per i tre artisti, giusta per il momento, l’estate e la speranza di riconquistare una nuova normalità. 1 – Wary + Strange – Amythyst Kiah La trentaquattrenne artista del… Continua a leggere


Tre dischi da ascoltare e… commentare

Oggi vi propongo tre dischi di recente uscita che mi sono piaciuti. Come sempre, alla ricerca di album non banali che abbiano qualcosa da dire. 1 – Superwolves – Matt Sweeney e Bonnie “Prince” Billy Parto subito con un disco uscito il 30 aprile scorso firmato Matt Sweeney – chitarrista americano famoso per aver fatto parte degli Zwan, supergruppo composto da Billy Corgan, frontman, e Jimmy Chamberlin, batterista, dei The Smashing Pumpkins e David Pajo, fondatore degli Slint – e Will Oldham nella sua veste di Bonnie “Prince” Billy. Nel 2005, 16 anni fa, i due artisti avevano pubblicato Superwolf, disco… Continua a leggere


Grammy 2021: Poker di donne… sarà il politically correct?

La notte scorsa, come avrete già letto su tutti i media, è stato consumato il rito dei Grammy Awards. Gli Oscar della musica – quelli che contano, i più importanti – sono andati tutti ad artiste, da Billie Eilish, miglior registrazione con Everything I Wanted (lo scorso anno se n’era portati a casa ben cinque), a Taylor Swift, come miglior album (Folklore, qui August), alla giovane cantautrice H.E.R. la miglior canzone, I Can’t Breathe, dedicata a George Floyd e alla violenza razziale negli States, a Megan Thee Stallion, la rapper di Houston, miglior cantante esordiente. Dunque, il famoso poker, il Big… Continua a leggere


Hip Hop: Denise Chaila e Pan Amsterdam, due artisti fuori dal coro

Oggi vi voglio parlare di hip hop. O meglio, di un certo tipo di hip hop, non propriamente di largo consumo e appiattito su canoni commerciali. Me ne hanno dato l’occasione due album usciti lo stesso giorno agli inizi di ottobre. Si tratta di due artisti molto diversi tra loro, per provenienza e formazione, ma che, seppure con tutte le dovute e rispettabili differenze, hanno in comune quel certo modo di sentire e interpretare un genere, riportandolo alla sua essenza primordiale con freschezza e coscienza musicale. Passiamo ai nomi. La prima è una giovane zambese naturalizzata irlandese. Si chiama Denise… Continua a leggere


Kaso, l’intervista: un nuovo disco, “Funziona” e la voglia di raccontare

frame da “Niente da dire”

Nel variegato mondo del rap è un tipo po’ anomalo. Innanzitutto, pubblica solo quando ha qualche cosa da dire, che a suo pensare possa risultare interessante (e già questo delinea il personaggio). Secondo: non insegue la notorietà, semmai è perdutamente infatuato della musica, il funk, il soul, l’hip hop old style, generi con cui convive fin da ragazzo, pur apprezzando le nuove pieghe dell’hip hop versione 3.0. Terzo: lavora nel sociale, e, credetemi, non è un lavoro facile, bisogna avere un bell’equilibrio interiore e una gran spinta motivazionale. Dunque, riassumendo, un rapper a tutti gli effetti, una lingua sciolta che… Continua a leggere


Musica e scrittura/ Da Gil Scott-Heron ai rapper italiani

Leggevo sul New Yorker, preziosa rivista ricca di spunti, un pezzo davvero interessante su Gil Scott-Heron. Poeta, scrittore di gran spessore intellettuale e culturale, ma anche musicista molto apprezzato a cavallo tra i Sessanta e i Settanta. Gil, morto a 62 anni nel 2011, è stata la fonte di ispirazione di molti scrittori e altrettanti musicisti. Era un attivista afroamericano, uno che osservava la vita e la traduceva in parole compiute, uno spoken word (un poeta che musicava i suoi versi). Un poeta/musicista “maledetto”, che ha conosciuto la droga e il carcere. Tra i suoi album, anche se qualcuno lo… Continua a leggere