Domenica prossima, 2 giugno, a Verbania, nella Villa Maioni, Antonio Castrignanò aprirà la seconda edizione di Musica e Spiritualità, festival organizzato da Pierfrancesco Pacoda. Quattro concerti, uno a giugno e tre a luglio, che vedranno salire sui palchi del Verbano-Cusio-Ossola oltre ad Antonio, Cristina Donà, Paolo Benvegnù e la violinista Laura Marzadori. Spiega Pierfrancesco: «L’ambiente che ospita il Festival è naturalmente votato a questi appuntamenti, pensiamo ai Sacri Monti, ma anche alla presenza nell’area del grande Tempio Buddista di Albagnano. Musica e spiritualità riporta l’accento e l’attenzione sull’interrogarsi, sul riflettere su cosa la musica d’autore può fare per dare voce a un bisogno interiore».
La musica di Antonio Castrignanò è uno degli esempi più tattili di una spiritualità millenaria che rivive in una musica e un ritmo altrettanto ancestrali, quello della pizzica salentina. Cantante, suonatore di mandola e percussionista, Antonio dedica la sua vita di artista e musicista alla diffusione della musica popolare della sua regione. La sua non è una semplice riproduzione di pezzi tradizionali, ma la voglia di proporre quella stessa musica rinnovata, arricchita di altre esperienze. Una musica viva, esuberante attraverso la quale racconta la sua gente, l’arrivo di nuovi popoli che portano culture che necessariamente si integreranno con quelle esistenti. «È sempre stato così nella vita dell’uomo», mi dice. Continua a leggere