Bruce Springsteen: “Letter To You”, un disco e un grande docufilm…

Frame da “Letter To You” di Thom Zimmy

Bianco e nero. Bianco di neve e luce invernale, nero dei boschi del New Jersey, le impronte lungo le strade, chiaroscuri ad accentuare il tempo che passa e a ricordare che lui, il tempo, non risparmia nessuno. Eppure in questa fatale e ammaliante bicromia che in sé ha del raffinato e del malinconico, c’è una speranza. Anzi, due, l’amicizia, quella vera, e il rock’n’roll. Facce scavate dal tempo, volti cambiati, occhiali al naso per leggere le partiture, pancette più o meno prominenti, una vena di tristezza che il sorriso e i ripetuti brindisi scacciano e rendono complici, sono il filo… Continua a leggere


Lockdown, l’opposto di musica…

Lockdown. È da un po’ di mesi che abbiamo imparato a conoscere e usare questa parola (per inciso, finita nelle nuove edizioni dei dizionari di lingua italiana). Può un semplice vocabolo diventare sottilmente infido, entrare nel tuo cervello, lavorare, divorare neuroni, far cambiare umore, decidere i tuoi pensieri? Certo che sì! Lockdown viene pronunciato ogni giorno, probabilmente più di amore, e pensato sicuramente più del sesso, il che è tutto dire. E arrivo al punto: come si combina lockdown con la musica? Stando al significato – isolamento, blocco, confinamento – è l’esatto contrario della seconda, che è apertura, curiosità, fascino,… Continua a leggere


Sign O’ The Times: consacrazione o abuso di un mito?

Mi sto ascoltando l’album “espanso” Sign O’ The Times (Super Deluxe) uscito il 20 settembre scorso. Sign O’ The Times è forse – sicuramente per molti – il disco capolavoro di Prince, morto il 21 aprile 2016, uscito nel 1987. Un apparente intricato groviglio di generi, musiche, testi, partoriti dalla mente del mitico musicista di Minneapolis. Disordine creativo che aveva, eccome, un ordine, una serie di piani di lettura, a ben ascoltare, che si intersecano e si espandono in altri orizzonti. Insomma, una specie di matrioska del pentagramma. Qualcuno, ai tempi, l’aveva definito uno spartiacque per la musica afroamericana e… Continua a leggere


Triste addio a Eddie Van Halen, il ritorno degli AC/DC

Due le notizie che oggi tengono banco, musicalmente parlando, e delle quali non si può esimersi dal parlarne. Parto dalla morte di una rockstar. Un cancro s’è portato via a 65 anni Eddie Van Halen, uno dei grandi chitarristi rock del Novecento, un “Superhero”, come lo ha definito Gene Simmons dei Kiss. L’olandese, fumatore accanito, sapeva come far vibrare le corde della sua chitarra, era un virtuoso nel suo genere, anche se, confesso, lo ascoltavo alla fine degli anni Settanta (il primo album del 1978, chiamato semplicemente Van Halen, era un percorso forte e fantastico nel mondo dell’hard rock in… Continua a leggere


Rovigo, la soddisfazione di un weekend Jazz/Blues

Domenico De Fazio, degli “I Shot A Man”, vincitori della competizione – foto di Andrea Guerzoni

Lo scorso fine settimana ho avuto una full immersion Jazz/Blues come da tempo non mi capitava. Sono stato, infatti, invitato a Rovigo in occasione del Deltablues, manifestazione che si tiene da ben 33 anni in Polesine, organizzata dall’Ente Rovigo Festival. Sabato per fare quattro chiacchiere con Gegè Telesforo, una gran bella serata in piazza Vittorio Emanuele passata a discutere di musica senza confini, jazz, scat, disciplina in cui eccelle, nuove tendenze (ne parleremo con lui su Musicabile molto presto). Domenica, invece, a godermi il concerto di Gegè e a fare parte della giuria capitanata da Davide Grandi che ha scelto… Continua a leggere


Hendrix, Joplin, Morrison: la morte e la consacrazione eterna

Ci sono cose che bisogna fare. E questa è una di quelle. Cinquant’anni fa, 1970. Inizio di un nuovo decennio, e che decennio! L’euforia degli ultimi anni Sessanta, la grande rivoluzione di costumi, cultura, pensiero che inizia a incanalarsi in torrenti, spesso in piena. La musica non fa eccezioni, anzi è proprio in quest’arte che si vivono i grandi cambiamenti, le rivoluzioni concrete, il rock, il prog, gli esperimenti, i talenti. L’11 marzo del 1970 – è solo uno dei numerosi esempi – Crosby Still Nash & Young pubblicarono uno dei dischi più belli di sempre, Déjà vu. Nell’agosto dell’anno prima l’America… Continua a leggere


Briatore, il Billionaire pieno e i mancati concerti dal vivo

Il tema caldo di queste giornate, quello che sta tenendo banco su media e social, è il contagio di Flavio Briatore, negazionista Covid della prima ora. Nel suo Billionaire, che qualcuno, con raffinata ironia, ha ribattezzato Focolaire, c’è stato un contagio genere Codogno, uno dei suoi dipendenti è addirittura intubato e grave, a Sassari. Lui, dal San Raffaele dove è ricoverato, ieri ha invece postato una foto sorridente su Instagram, post rimosso quasi subito (quando la si fa fuori dal vaso…). Parlo di Briatore perché è “la notizia”, ma l’imprenditore sbruffone, una miniera inesauribile per la comicità di Crozza, mi dà… Continua a leggere


In memoria di Stevie Ray Vaughan…

Tra una decina di giorni, esattamente il 27 agosto, ricorreranno i trent’anni dalla morte di Stevie Ray Vaughan. Ebbene sì, dedico un post a questo mitico, dirimente e assolutamente incredibile chitarrista texano con il blues nel sangue, bianco di nascita ma nero tra i neri nell’arte del blues, come lo ricordava B.B. King, uno che è praticamente nato con la chitarra in mano e che, di questo strumento, ne ha fatto la sua vita, la sua professione e la sua arte. Prima la cronaca: 27 agosto 1990, dopo appena tre album in studio di successo più uno live e il… Continua a leggere


Perché i regimi hanno paura della musica?

Frame da Il “Grande Dittatore”, film di Charlie Chaplin (1940)

Le recenti elezioni in Bielorussia, dove il sessantacinquenne Aleksandr G. Lukashenko, al potere da 26 anni, s’è garantito la sesta rielezione, secondo osservatori internazionali e oppositori con brogli elettorali, intimidazioni, arresti e l’oscuramento del web, mi hanno fatto riflettere. Che rapporto c’è tra dittatura e musica? In effetti, quella della Bielorussia è l’unico regime totalitario rimasto nella cara vecchia Europa, almeno così sostengono convinti gli Stati Uniti. Ci sarebbe da discutere al proposito… Non andiamo a invadere campi che non ci appartengono. Sul rapporto tra dittature e musica ci sono saggi su saggi, anche molto interessanti, soprattutto sul rapporto tra… Continua a leggere


Lookin’ For A Leader 2020: Neil Young continua la sua campagna

Dalle parole è passato alle note. Ritorno brevemente sulla dura campagna di Neil Young contro il presidente degli Stati Unit, Donald Trump. Dopo aver annunciato che si rivolgerà a un giudice per tutelare l’uso del suo brano Rockin’in the Free World, notizia di cui vi ho parlato un paio di giorni fa, l’artista ha rilasciato una nuova versione di un suo precedente brano, del 2006, Looking for a Leader (dall’album Living With War, quella volta, al centro delle sue canzoni, erano Bush e la sue bugie che hanno scatenato la guerra contro l’Iraq). Lo ha battezzato Lookin’ for a Leader 2020 (cliccate sulla… Continua a leggere