Triste addio a Eddie Van Halen, il ritorno degli AC/DC

Due le notizie che oggi tengono banco, musicalmente parlando, e delle quali non si può esimersi dal parlarne. Parto dalla morte di una rockstar. Un cancro s’è portato via a 65 anni Eddie Van Halen, uno dei grandi chitarristi rock del Novecento, un “Superhero”, come lo ha definito Gene Simmons dei Kiss. L’olandese, fumatore accanito, sapeva come far vibrare le corde della sua chitarra, era un virtuoso nel suo genere, anche se, confesso, lo ascoltavo alla fine degli anni Settanta (il primo album del 1978, chiamato semplicemente Van Halen, era un percorso forte e fantastico nel mondo dell’hard rock in… Continua a leggere


Gegè Telesforo: la musica in testa e l’arte nel cuore

Gegè Telesforo a Rovigo il 20 settembre scorso nel suo primo concerto dopo il lockdown – Foto Claudio Cecchetti

Gegè Telesforo, classe 1961, foggiano. Musicista, polistrumentista, ma anche conduttore, ricercatore affamato di nuovi talenti, professore, cantante, jazzista con il funk nel cuore, onnivoro ascoltatore di note dal mondo… Inquadrarlo non è facile. Si è esibito e ha collaborato con i grandi nomi del jazz internazionale e non solo. Comunque la giri, lui è un esperto. Sarà il carattere, una naturale predisposizione al pentagramma, un genio eternamente curioso e vorace, sta di fatto che Gegè sta alla musica come la batteria al ritmo, l’improvvisazione al jazz… Insomma, due atomi inscindibili. Con lui, che del suo divertimento ne ha fatto una… Continua a leggere


Rovigo, la soddisfazione di un weekend Jazz/Blues

Domenico De Fazio, degli “I Shot A Man”, vincitori della competizione – foto di Andrea Guerzoni

Lo scorso fine settimana ho avuto una full immersion Jazz/Blues come da tempo non mi capitava. Sono stato, infatti, invitato a Rovigo in occasione del Deltablues, manifestazione che si tiene da ben 33 anni in Polesine, organizzata dall’Ente Rovigo Festival. Sabato per fare quattro chiacchiere con Gegè Telesforo, una gran bella serata in piazza Vittorio Emanuele passata a discutere di musica senza confini, jazz, scat, disciplina in cui eccelle, nuove tendenze (ne parleremo con lui su Musicabile molto presto). Domenica, invece, a godermi il concerto di Gegè e a fare parte della giuria capitanata da Davide Grandi che ha scelto… Continua a leggere


Hendrix, Joplin, Morrison: la morte e la consacrazione eterna

Ci sono cose che bisogna fare. E questa è una di quelle. Cinquant’anni fa, 1970. Inizio di un nuovo decennio, e che decennio! L’euforia degli ultimi anni Sessanta, la grande rivoluzione di costumi, cultura, pensiero che inizia a incanalarsi in torrenti, spesso in piena. La musica non fa eccezioni, anzi è proprio in quest’arte che si vivono i grandi cambiamenti, le rivoluzioni concrete, il rock, il prog, gli esperimenti, i talenti. L’11 marzo del 1970 – è solo uno dei numerosi esempi – Crosby Still Nash & Young pubblicarono uno dei dischi più belli di sempre, Déjà vu. Nell’agosto dell’anno prima l’America… Continua a leggere


Com’è nata la musica? Risponde Stefano Zenni

Stefano Zenni, 58 anni, è musicologo, docente al conservatorio di Bologna e musicista jazz

Vi siete mai chiesti, almeno una volta, come e quando sia nata la musica? Chi abbia cantato per la prima volta, chi, dei nostri antichi progenitori, abbia avuto l’intuizione di inventare un flauto, pizzicare una corda, far vibrare un tronco, insomma trasformare un semplice rumore in suono? Ultimamente sto leggendo alcuni libri che parlano proprio di questo. Uno in particolare mi ha colpito: si intitola Musica dal Profondo (Codice Edizioni) lo ha scritto un musicologo e musicista americano, Victor Grauer, nel 2011. Nove anni fa fece molto scalpore per le ipotesi che lo studioso metteva a disposizione dopo anni di ricerca… Continua a leggere


Famosi, impegnati, sofisticati. Tre anteprime di album che verranno…

Post per il fine settimana: voglio presentarvi tre anteprime di album che verranno, a ottobre. Sono “confezionati” da tre artisti diversissimi tra loro, famosi, impegnati, sofisticati. Come sempre accade, in preparazione all’uscita del nuovo disco, vengono rilasciati alcuni brani che gli autori scelgono come maggiormente rappresentativi del loro nuovo lavoro. Parto dal sofisticato, anzi, sofisticata. Lei si chiama Emel Mathlouthi, 38 anni, cantautrice di Tunisi, residente a New York. Il prossimo 23 ottobre uscirà il suo nuovo lavoro The Tunis Diares. Si tratta di un doppio album, nove canzoni ciascuno, divise tra brani composti e cover di canzoni famose rivisitate dei… Continua a leggere


Libano: un disco per la ricostruzione culturale del Paese

4 agosto 2020: un’esplosione potentissima causata da un deposito di nitrato di ammonio distrugge la zona portuale di Beirut. Il bilancio è di quasi 200 morti, migliaia di feriti, e oltre trecentomila persone che hanno perso casa e lavoro. Danni per miliardi di dollari. La tempesta perfetta per un Paese, il Libano, già tecnicamente fallito, sepolto da un indebitamento spaventoso e quel martedì d’agosto anche dalle macerie. Si sta scavando ancora tra i palazzi crollati per cercare corpi e, magari, anche qualche persona ancora viva… In tutto questo pauroso disastro, pochi giorni fa l’esercito libanese ha scoperto altre quattro tonnellate… Continua a leggere


Bruce Hornsby e il suo nuovo “Non-Secure Connection”…

Vi ricordate The Way it is, fortunato brano uscito nel 1986, ripreso anche da 2Pac con il titolo di Changes? Portava la firma di un musicista istrionico, Bruce Hornsby, allora con i Range. Di strada il pianista della Virginia (ha suonato per due anni anche con i Grateful Dead, agli inizi dei Novanta) ne ha fatta, e tanta. Con una coerenza di fondo mai dimenticata: il non voler pervicacemente essere etichettato in un genere. Hornsby ha percorso – e continua a percorrere – tutte le strade della musica. Soul, funk, rock, jazz, bluegrass, pop mainstream, tutto e il suo contrario.… Continua a leggere


Charlie Parker, Richard Brody e l’essenza del ricordo

Tra i tanti articoli che stanno ricordando il centenario della nascita di Charlie “Bird” Parker, uno dei musicisti dirimenti del Novecento (nato il 29 agosto 1919 a Kansas City), ha attirato la mia attenzione quello scritto da Richard Brody sul New Yorker. Brody è un famoso e preparato critico cinematografico, nominato dal governo francese cavaliere dell’Ordine della Arti e delle Lettere, ed è anche uno storico collaboratore del magazine americano da oltre vent’anni. Nel suo articolo dal titolo How Charlie Parker Defined the Sound and Substance of Bebop Jazz ha centrato la potenza dirompente di Parker inserendolo nel periodo storico vissuto… Continua a leggere


Briatore, il Billionaire pieno e i mancati concerti dal vivo

Il tema caldo di queste giornate, quello che sta tenendo banco su media e social, è il contagio di Flavio Briatore, negazionista Covid della prima ora. Nel suo Billionaire, che qualcuno, con raffinata ironia, ha ribattezzato Focolaire, c’è stato un contagio genere Codogno, uno dei suoi dipendenti è addirittura intubato e grave, a Sassari. Lui, dal San Raffaele dove è ricoverato, ieri ha invece postato una foto sorridente su Instagram, post rimosso quasi subito (quando la si fa fuori dal vaso…). Parlo di Briatore perché è “la notizia”, ma l’imprenditore sbruffone, una miniera inesauribile per la comicità di Crozza, mi dà… Continua a leggere