Sergio Casabianca e il suo primo racconto… De Visu

Sergio Casabianca – Foto Luca Guarneri

De Visu, è il titolo del primo lavoro in uscita oggi per TRP di Sergio Casabianca, chitarrista catanese, classe 1990. Siamo in ambiente jazz, dentro un post-bop con ampie incursioni nel be-bop. De Visu, Con i propri occhi. Quelli di un giovane artista che «non è nato con i dischi di jazz in mano», come mi racconta, ma che ha scoperto il genere crescendo, al conservatorio. Un’evoluzione che lo ha portato dalla musica dei Beatles e dei Rolling Stones ascoltata da bambino, ai Led Zeppelin, Deep Purple, Metallica e Iron Maiden da adolescente, con un mito di riferimento, Ludwig van Beethoven, «il più grande di tutti, quello che è riuscito a penetrare atri mondi attraverso la musica, a scrutare l’uomo come mai nessuno ha fatto». Continua a leggere



Pathway, il sentiero jazz di Giulia Meci

Esce oggi negli store digitali un lavoro particolarmente interessante, autoprodotto, che vi consiglio. Cinque brani per 23 minuti d’ascolto, il tempo necessario per un’artista di presentarsi al mondo. Lei si chiama Giulia Meci, è bolognese, ha una solida base di formazione, conservatorio, studi di perfezionamento sulla voce, lavoro di composizione e di arrangiamento. Il suo disco, anzi la sua «piccola creatura», come lei lo chiama, porta un titolo ricco di emozioni, ricordi, speranze e futuro, Pathway. 

Sentiero. Il cammino che l’ha portata fino a qui e che la condurrà dove la musica deciderà di portarla. In Pathway c’è la gioia dell’avventurarsi tra le note della vita, la fatica, la necessità di condividere il suo procedere con altre persone, il raccontare quello che l’artista vede e canta per immagini, vedi la preziosa Landscape. Continua a leggere



Mafalda Minnozzi, la bossa, il jazz in Natural Impression

È tornato il sole e con lui quel bel cielo settembrino che concilia pensieri positivi. Sto ascoltando il nuovo lavoro di Mafalda Minnozzi, Natural Impression, disco latin jazz uscito in digitale e in formato fisico l’8 settembre scorso. Pavese,  una laurea in ingegneria informatica più un sacco di altri interessi, leggo sulla sua bio: “autrice di testi, producer, corrispondente dall’estero di programmi di Radio Rai, stilista, regista di cortometraggi, chef di cucina, personaggio televisivo”), è conosciuta in Brasile e negli Stati Uniti, oltre che qui in Italia per il suo certosino lavoro a cavallo tra tradizione e improvvisazione. Un’artista che il dio della musica ha dotato di una voce che, per tonalità e morbidezza, grazie anche a quegli accenti straordinariamente civettuoli, si presta a interpretare jazz, latin e, soprattutto, bossanova, generi che domina ormai da anni con reciproche soddisfazioni (sue e nostre!). 

Veniamo al disco: 15 brani registrati all’Acustic Recording Studio di New York arrangiati, prodotti e suonati da Paul Ricci, con cui Mafalda ha un sodalizio artistico che ha già prodotto due album, Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz nel 2020 e Cinema City – Jazz Scenes From italian Film, del 2021.  Continua a leggere



L’Invincibile Estate di Milo Scaglioni

Invincible Summer è il titolo e il brano di apertura di un disco autoprodotto uscito nel maggio scorso. Chi lo ha pensato, scritto, cantato e suonato è un artista di Codogno, Milo Scaglioni. Un passato da musicista a Manchester e, nel 2009, il ritorno in Italia: «Me ne andai a 19 anni per allontanare i miei mostri in una provincia che mi stava soffocando. In Gran Bretagna sono rimasto per dieci anni, ma poi sono tornato perché perché avevo capito che i mostri erano partiti assieme a me», mi racconta davanti a una birra. Continua a leggere



Tre dischi “new jazz” per il finesettimana

Parliamo di jazz. Mi ha colpito il titolo di un disco uscito a fine giugno firmato da Berlioz: Jazz is for ordinary people, il jazz è per persone comuni. Considerato da anni una musica di nicchia, la vulgata la passa come musica d’élite perché “volutamente complessa”, viene definito dall’artista in questione per quello che è, un genere ottenuto miscelando ritmi afro, cultura popolare e canti religiosi con ampie tracce di tradizione erudita europea. 

Sempre con un occhio al “new jazz” o jazz contemporaneo che si voglia chiamare, il 25 agosto, sono arrivati sugli scaffali digitali e fisici altri due lavori molto diversi tra loro che, uniti al primo, mostrano un panorama significativo delle nuove tendenze del genere. Continua a leggere



Soundtrack: La Bella Estate di Francesco Cerasi

Francesco Cerasi – Foto Morena Firpo

Esce oggi nelle sale il film La Bella Estate per la regia di Laura Luchetti, tratto dall’omonimo libro di Cesare Pavese pubblicato nel 1949. In contemporanea è anche disponibile l’album della colonna sonora composta da Francesco Cerasi (Edizioni Curci). Il mondo delle soundtrack è uno degli aspetti più intriganti – a parer mio – della musica. Perché la creatività del musicista deve sposarsi con quella dello sceneggiatore, del regista, dei personaggi che si costruiscono emozionalmente insieme. Un mondo dove la cooperazione è indispensabile e dove, proprio per questo motivo, si possono dare forme concrete alle note che accompagnano il film… Continua a leggere



Bakivo, “Appunti di viaggio” nella musica d’autore

Segnatevi questo nome: Bakivo, ne sentirete parlare. Sono un trio bolognese composto da Sara D’Angelo voce, Luca Cremonini chitarre e Pedro Judkowski contrabbasso. Il 18 aprile scorso hanno pubblicato un album, Appunti di Viaggio: nove brani con un incedere jazz, swingante quanto basta, con ampi inserti di bossanova e canzone italiana d’autore. Non a caso, oltre alle otto tracce frutto della composizione del trio, c’è uno standard, Estate, di Bruno Martino, proposta in 5/4, sentito omaggio a quella canzone melodica che il nostro Paese ha esportato nel mondo.  Continua a leggere



Andrea Sabatino, jazz e buona tavola, per l’estate salentina

Andrea Sabatino – Foto Dario Discanno

«Un obiettivo più che una sfida: creare un punto di riferimento dove si respiri, gusti, ascolti arte, sorseggiando un buon vino, assaggiando piatti creati con passione, ascoltando buona musica». Andrea Sabatino, 41 anni, salentino, trombettista, non ha dubbi: «Vino, cibo e note sono una sintesi perfetta d’arte e cultura, soprattutto in Italia dove vige il culto del “gustare” fisicamente ed emozionalmente». Una formula sperimentata positivamente da anni, basti pensare al Blue Note e ai tanti jazz club presenti anche nel nostro Paese, che vede in questi giorni all’opera anche il bravo Sabatino e uno chef, Stefano Seviroli, in quel di San Pietro in Bevagna.  Continua a leggere



Paolo Forte: concerto per cisterna e fisarmonica

Paolo Forte – Foto Ingrid Wight

Il riverbero (lunghissimo), una cisterna di oli pesanti (terribilmente puzzolente), una fisarmonica a bottoni (la mitica Victoria) e un artista (Paolo Forte, classe 1988, friulano, musicista fiero della sua identità, gentile e determinato). Gli ingredienti per raccontare una bella e sapida storia ci sono tutti e di questa vicenda ne avrete sicuramente sentito parlare. 

A marzo di quest’anno Paolo Forte ha pubblicato Tempo (ascoltatelo via Bandcamp qui), Cd composto da otto brani per una durata di 71 minuti e 84 secondi – ricavati da 200 minuti di registrazione – suonato e registrato in una cisterna sotterranea nelle Highlands scozzesi in quattro giorni a ottobre dello scorso anno. Continua a leggere



Ode al legno, Marco Bardoscia tra Musica e Natura

Marco Bardoscia – Foto Roberto Cifarelli

Il 30 giugno scorso è uscito, per Tǔk Music, il nuovo lavoro di Marco Bardoscia, Legnomadre. Un disco che ho ascoltato più e più volte, di alta cifra stilistica. Bardoscia è uno dei nostri musicisti più apprezzati, contrabbassista di grande versatilità, pulito, preciso. Con lui, insieme a William Greco, al pianoforte, e Dario Congedo alla batteria, membri “storici” del suo trio, c’è l’Orchestra da camera di Perugia, ci sono due musicisti che stimo e amo particolarmente, Gabriele Mirabassi al clarinetto e Simone Padovani alle percussioni. Oltre a un cameo di Alessandro Mannarino, Lágrimas Negras, di cui vi parlerà tra poco lo stesso Marco. Mannarino sta portando in giro il suo live che ha battezzato Corde, e con lui in tournée c’è Bardoscia. Praticamente un atto dovuto, visto che i due artisti in comune hanno lo stesso modo di concepire musica e palco. Continua a leggere