Parte oggi al Parco delle Cave di Milano il MUD (Milano Urban Dance) festival, una quattro giorni di workshop, spettacoli ed eventi legati al mondo della danza Urban. Non voglio invadere campi altrui, ma prendo a spunto quest’arte, che ha un rapporto stretto con la musica, per approfondire un tema che mi sta particolarmente a cuore, e cioè l’integrazione sociale attraverso la cultura. Continua a leggere
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Franco Mussida è tornato! Un live di emozioni
La chitarra baritono amplificata con il sistema ascusmonico e ottofonico (per dovere di sintesi, sistemi che rendono lo stesso spazio in cui si sta seduti ad ascoltare un enorme strumento musicale grazie a una serie di altoparlanti disposti in una sequenza ben definita) è potente, evocativa, fa vibrare le corde delle tue emozioni. Basta una singola nota, profonda, che rimbalza, si moltiplica, ad accarezzare la tua anima.
Dopo otto anni di assenza dai palchi Franco Mussida è tornato. Venerdì scorso all’Auditorium San Fedele di Milano, teatro pieno di gente e di attese, il mitico ex chitarrista della PFM, ha presentato un concerto dove il protagonista non era lui assieme ai suoi musicisti, ma la musica. Continua a leggere
Enrico Intra e Paolo Rossi, improvvisazione a Milano
L’inizio della nuova stagione de L’Atelier Musicale, arrivato alla 28esima edizione, rassegna jazz che si tiene all’Auditorio Giuseppe Di Vittorio presso la Camera del Lavoro di Milano, mi ha offerto l’occasione di fare una chiacchierata con i due artisti che si esibiranno nel concerto inaugurale di sabato primo ottobre alle 17:30, Enrico Intra e Paolo Rossi. Entrambi suoneranno in trio, il maestro Intra con Caterina Crucitti al basso elettrico e Tony Arco alla batteria, l’istrione Rossi con i suoi affiatati musicisti, Emanuele Dell’Aquila alla chitarra e Alex Orciari al contrabbasso. Un doppio trio, che si spera possa diventare un formidabile sestetto, per uno spettacolo, Ciao Enzo, dedicato a Jannacci, sintesi perfetta di musica e cabaret, amico di entrambi. Continua a leggere
Milano: Giovanni Nuti canta tra Alda Merini e Milva
Non occorre che io mi sieda sul letto
A rivedere i sogni perduti
Basta guardare gli occhi di Milva
E vedo la mia felicità
Coloro che pensano che la poesia sia disperazione
Non sanno che la poesia è una donna superba
E ha la chioma rossa
Io ho ammazzato tutti i miei amanti
Perché volevano vedermi piangere
E io ero soltanto felice
I versi di Alda Merini dedicati a Milva riassumono bene quello che è stato il sodalizio – breve ma intenso – tra la poetessa e la cantante. Due donne che hanno nobilitato Milano, dotate di una acuta intelligenza, capaci di forti disperazioni e di altrettante gioie, il cui percorso artistico è stato accompagnato da calvari personali laceranti. Due donne che hanno tratto da questi immensi dolori, l’una i ricoveri negli ospedali psichiatrici, l’altra le profonde depressioni, linfa per la parola e il canto… Continua a leggere