Musica, significati e qualche riflessione sulle bandiere…

La bandiera americana vista dallo studio 2X4

Quello che mi stupisce sempre dell’America, intesa come Stati Uniti, è che c’è sempre una fiammella accesa anche nei momenti più bui. E che da quella fiammella possono nascere luci, progetti, futuro. Mi ha colpito molto una serie di idee, opinioni, proposte, che il quotidiano The New York Times ha riassunto in Snap out of it, America! (tradotto, un lapidario Reagisci, America!). Nell’ultima “puntata”, a corollario dei tanti interventi che hanno coinvolto la modernizzazione del Paese, la Costituzione, la politica, la democrazia, l’educazione, l’economia, c’è stata una riflessione che ho trovato illuminante: rivedere in forma artistica e provocatoria la famosa… Continua a leggere


Rolling Stone, le classifiche e una riflessione…

Il 15 settembre Rolling Stone USA ha pubblicato la sua colonna sonora più dirimente e attesa: le 500 canzoni più belle di tutti i tempi. Il magazine, ormai ex-bibbia del rock, ha voluto pubblicare, a quasi vent’anni di distanza dalla prima edizione, una nuova revisione. Le classifiche a cui RS ci ha assuefatto sono una buona lettura dei tempi e di quello che significa la musica, mainstream e alternativa, dagli anni Trenta del secolo scorso a oggi. Le 500 canzoni sono la summa di tutto questo, anche perché, la prima “RS hit parade”, come ben ricordano dallo stesso magazine, era… Continua a leggere


Changüí: storia degli autostoppisti musicali. Parola di Gianluca Tramontana

Gianluca Tramontana intervistato alla BBC – Foto Jack Howson

Il 30 luglio scorso è uscito un box set, tre compact disc più un libro di 124 pagine, dedicato alla musica Changüí, dal titolo, Changüí – The Sound of Guantánamo. Molti si staranno chiedendo che tipo di musica sia. Riassumendo in poche parole, una musica folk, nata nell’Oriente di Cuba, nel distretto di Guantánamo, nella seconda metà dell’Ottocento. Musica contadina, musica delle piantagioni, qualche etnomusicologo sostiene sia l’antesignano del son cubano, quello dei Buena Vista Social Club, per intenderci, di cui vi ho parlato qui. Una rarità, se si considera che, dopo oltre un secolo, è una musica che si… Continua a leggere


Ascolti d’agosto: Maria Bethânia e il suo “Noturno”

Maria Bethânia – Frame video

Il 30 luglio scorso è uscito un album che racconta la storia di una certa musica brasiliana, quella che ha percorso il Novecento e si è spinta nel nuovo Millennio, autorale, sociale, impegnata. Già questo attirava la mia curiosità, non si finisce mai di imparare e ascoltare! Il fatto che lo abbia realizzato una delle voci più belle e potenti del paese sudamericano, quella di Maria Bethânia, 75 anni, sorella di Caetano Veloso, bahiana doc, ha rotto tutti gli indugi. Maria Bethânia la ascolto ormai da quasi quarant’anni. Mi ha sempre attratto quella voce bella, cristallina e potente, a tratti… Continua a leggere


Ritornano i Buena Vista Social Club!

Frame dal video di Susan Titelman che contiene filmati tratti dalle session dell’Avana del 1996

Non so voi, ma quando uscì il disco Buena Vista Social Club, opera prima dei Buena Vista Social Club, 25 anni fa, Compay Segundo e la sua nutrita band mi mandarono in tilt. Alcuni tra i più distinti, quotati e vecchi musicisti degli anni Quaranta e Cinquanta, quelli che cantavano nelle case della Trova dell’isola caraibica, ritornavano alla ribalta grazie a quel raffinato cercatore d’oro, musicista e produttore che porta il nome di Ry Cooder, a Nick Gold, patron dell’etichetta inglese World Circuit e al maestro cubano Juan de Marco Gonzáles che diventò il direttore d’orchestra della mitica band. Era… Continua a leggere


Intervista: Marisa Monte e le sue “Portas” aperte sul futuro

Marisa Monte – Foto Leo Aversa

Oggi vi voglio portare ancora in Brasile. Questa volta per parlarvi di un’artista che, in molti anni di attività, è diventata di diritto una delle musiciste internazionali più ascoltate, quotate e influenti del paese sudamericano. Lei è Marisa Monte, carioca di nascita, una voce estremamente raffinata, una cultura musicale vastissima che spazia dalla musica popolare alla classica, dal jazz al samba e alla bossanova e una vita dedicata alla contaminazione, alle collaborazioni con musicisti dalle provenienze più disparate. Il 2 luglio scorso ha pubblicato Portas, album composto da 16 tracce, un racconto, per chi la conosce, che ha del cinematografico.… Continua a leggere


Rock, mostri sacri e il tempo che passa

La notizia l’ho letta ieri sera su Rolling Stone America: Rod Stewart, Kenney Jones e Ron Wood incideranno ancora come Faces, band che nacque nel 1969 e che vide, nel corso degli anni, anche la partecipazione di Mick Hucknall, il rosso dei Simply Red. Qualcuno ricorderà di sicuro l’album e l’omonima canzone Ooh La La del 1973. In quest’occasione Ron Wood ha annunciato anche nuove uscite con i Rolling Stones: con Jagger sta lavorando a tracce inedite per il quarantesimo dell’album Tattoo You che uscirà prossimamente in un cofanetto celebrativo. Sempre sulla home del sito del magazine americano questa mattina si… Continua a leggere


Metal, la lingua universale del dissenso

Fernanda Lira delle Crypta – frame da Dark Night Of The Soul

Heavy metal, se preferite, solo metal. Di questo genere s’è detto tanto, le origini, andando a scorrazzare in rete, sono le più varie, a chi credere e a chi darne la paternità non è così facile. Come i sottogeneri che ha prodotto, black, folk, death, prog, punk… cui far rigorosamente seguire la parola “metal”. Nonostante il passare degli anni e l’incanutimento di band storiche, il genere non accenna a tramontare, anzi, è sempre vivo e prospero, soprattutto in termini economici. Prendiamo i Metallica, storica band borderline tra metal e rock classico: quest’anno Hetfield & Soci festeggiano i 40 anni e… Continua a leggere


Musica brasiliana: social, leoni da tastiera e nostalgia

Thiago Nassif – foto Hick Duarte

Voglio tornare su un post che ho pubblicato giusto una settimana fa. L’intervista a Thiago Nassif, uno degli artisti veramente innovativi nel panorama musicale brasiliano piuttosto decaduto negli ultimi anni – secondo me, ma non solo, visto che sono in buona compagnia, dal New York Times al nostro Internazionale che un paio di mesi fa ha scritto un’ottima recensione su di lui, parlando di musica cubista. Sulla “caduta libera” della nuova musica brasileira possiamo discuterne per ore. La musica brasiliana nel Novecento e nei primi anni duemila aveva alzato l’asticella della qualità in modo sorprendente, il che spiega una certa… Continua a leggere


Alessandro Deledda e la sua Linea del Vento

Alessandro Deledda – Foto Federico Miccioni

Sono qui, davanti al foglio bianco di Pages. La mia base sonora è La Linea del Vento, ultimo lavoro di Alessandro Deledda, classe 1972, perugino con origini sarde, pianista, compositore, polistrumentista. L’ho intervistato un paio di giorni fa. Ma qui mi blocco: come posso presentarvelo? Perché Alessandro è un musicista classico, ma anche un jazzista, ma anche un appassionato di musica elettronica, ma anche uno che si è formato con il cantautorato italiano e il rock, quello solido, e ancora un appassionato dell’insegnamento della musica, un produttore, un arrangiatore. Il prossimo 16 luglio nell’ambito di Bari in Jazz 2021 suonerà… Continua a leggere