Tre dischi “latini” tra impegno e storie

Nella musica latina, dopo un’orgia di brani commerciali si iniziano a vedere prodotti di qualità. Sempre di cumbia, rumba, bolero, samba si tratta ma presentati con un gusto “di ritorno” che riporta a un uso meno mainstream e più profondo, soprattutto nell’uso dei testi, nell’impegno, nella volontà di proporre buona musica dove ormai si credeva di aver detto tutto. 

Oggi vi propongo tre lavori diversi tra loro di matrice “latina”. Il primo in ordine di uscita è di Caxtrinho, un giovane  fluminense cresciuto nella periferia di Rio de Janeiro che fa una moderna reinterpretazione dei classici samba e bossa con una chitarra elettrica per nulla accomodante, i secondi vengono da San Francisco, sono un duo, Los Yesterdays di matrice Chicano-Soul, come loro stessi si definiscono, e la terza arriva da Los Angeles, si fa chiamare La Doña. Ha dato alle stampe un disco impegnato e duro nonostante i ritmi siano quelli morbidi latini, sinuosi e accattivanti. Aspetto i vostri commenti, il feedback è gradito!

Continua a leggere

Riviera, meu amor! Ecco le magie di Toco

Toco, Tomaz Di Cunto – Foto Luan Cardoso

Tenho saudade do mar,
Tenho vontade de olhar
A nuvem cinza na céu da manhã
O teu sorriso no bar
Uma cadeira quebrada, uma flor
A vida em mil pedaços
Nesse espaço temporal

Ho nostalgia del mare/Ho voglia di osservare/ La nuvola grigia nel cielo mattutino/ Il tuo sorriso al bar/ Una sedia rotta, un fiore/ La vita in mille pezzi/ In questo spazio temporale. Il testo di Clube, brano che apre Riviera, il nuovo disco del brasiliano Toco, al secolo, Tomaz Di Cunto, uscito per Schema Records il 19 aprile scorso, racchiude tutto l’universo del compositore paulistano: un mondo gentile e scanzonato, dove c’è posto per l’amore e l’amicizia, per la vita delle piccole cose e la nostalgia, per quello che è stato e per quello che sarà. Quella punta bohémienne, come un peperoncino sapientemente dosato, presente nel samba e in quella “grande scatola”, che nel suo modo di vedere la musica brasiliana, racchiude la Música Popular Brasileira. Continua a leggere



Tre dischi “caldi” prima del rientro

Stiamo volgendo rapidamente alla fine dell’estate, così ho pensato di proporvi tre uscite, una di luglio e le altre due dei primi giorni di agosto, per celebrare il calore della musica brasiliana. Mi affascina vedere come la Bossanova, il Samba, il Tropicalismo e la MPB siano, a distanza di anni dai grandi classici di Jobim, Gilberto, Veloso, Lins & Co, ancora un punto di riferimento per molti artisti, dal jazz alla musica popolare. Settimana scorsa vi ho presentato gli italiani Bakivo, oggi sottopongo al vostro ascolto tre lavori che hanno catturato la mia attenzione per la solidità delle proposte, la bravura nell’esecuzione e la creatività nel rielaborare melodicamente e armonicamente un pezzo importante di musica del Novecento. Continua a leggere



Tony Canto, la bossa, la chitarra e il mondo come casa

Un italiano con il Brasile in testa e la bossa tra le dita. Tony Canto, siciliano di Messina, autore Sugar, è un musicista con spirito brasileiro. «Ho scoperto João Gilberto per la prima volta a 14 anni, per radio. Un suono che lambiva il silenzio», mi racconta. L’adolescenza lo ha portato ad altro, al rock, al pop, però quel piccolo seme era stato piantato e stava crescendo. Nel frattempo s’era iscritto a giurisprudenza, laureandosi e diventando avvocato. «A 40 anni ho deciso di vivere per e con la musica. Prima come produttore poi come musicista». 

Continua a leggere



Musica e partecipazione con “Parole al Vento”, a Settimo Milanese

Antonio Ribatti – Foto Robert Cifarelli

Sono convinto che la formazione musicale viaggi lungo un doppio binario. Non solo quella, evidente, degli artisti, ma anche, in parallelo, l’altra, degli ascoltatori. Come detto molte volte in questo blog, ribadito dalle interviste a numerosi musicisti, fra tutti il grande Claudio Fasoli, la musica è un linguaggio e, come tale, perché lo si possa capire e “parlare”, bisogna studiarlo. Avere, insomma, un minimo di infarinatura, che nelle Americhe come in altri Paesi europei esiste fin dalle scuole primarie, mentre da noi rimane per lo più sulla carta… Non fraintendetemi: la musica è un piacere, come lo studio d’altronde, ma… Continua a leggere


Intervista: Marisa Monte e le sue “Portas” aperte sul futuro

Marisa Monte – Foto Leo Aversa

Oggi vi voglio portare ancora in Brasile. Questa volta per parlarvi di un’artista che, in molti anni di attività, è diventata di diritto una delle musiciste internazionali più ascoltate, quotate e influenti del paese sudamericano. Lei è Marisa Monte, carioca di nascita, una voce estremamente raffinata, una cultura musicale vastissima che spazia dalla musica popolare alla classica, dal jazz al samba e alla bossanova e una vita dedicata alla contaminazione, alle collaborazioni con musicisti dalle provenienze più disparate. Il 2 luglio scorso ha pubblicato Portas, album composto da 16 tracce, un racconto, per chi la conosce, che ha del cinematografico.… Continua a leggere


Musica brasiliana: social, leoni da tastiera e nostalgia

Thiago Nassif – foto Hick Duarte

Voglio tornare su un post che ho pubblicato giusto una settimana fa. L’intervista a Thiago Nassif, uno degli artisti veramente innovativi nel panorama musicale brasiliano piuttosto decaduto negli ultimi anni – secondo me, ma non solo, visto che sono in buona compagnia, dal New York Times al nostro Internazionale che un paio di mesi fa ha scritto un’ottima recensione su di lui, parlando di musica cubista. Sulla “caduta libera” della nuova musica brasileira possiamo discuterne per ore. La musica brasiliana nel Novecento e nei primi anni duemila aveva alzato l’asticella della qualità in modo sorprendente, il che spiega una certa… Continua a leggere


Thiago Nassif, la nuova musica brasiliana. Parola di Arto Lindsay

Thiago Nassif in un ritratto di Caio de Paiva

Quando si parla di musica brasiliana, quelli della mia “era” – cresciuti tra gli anni Settanta e Ottanta – sono rimasti ancorati ai classici della bossanova (nata alla fine dei Cinquanta) e ai psichedelici Os Mutantes, parte di quel movimento, il Tropicalismo, che ha rivoluzionato la musica brasileira assieme a Caetano Veloso, Gilberto Gil, Gal Costa, Maria Bethania, Tom Zé… ma anche al rock del mitico Raul Seixas, al punk, quello nato a Brasília con gruppi come i Plebe Rude, per intenderci, ai roqueiros di São Paulo, i Barão Vermelho, i Titãs, a Rio de Janeiro i Paralamas do Sucesso,… Continua a leggere


Tre dischi per il ponte/2: Toquinho e Yamandu Costa, Squid, Sons Of Kemet

Ed eccoci al secondo appuntamento. Oggi condivido con voi tre album molto diversi tra loro. In comune c’è la ricerca, sia che si tratti di MPB, Musica Popular Brasileira, o di un rock alternativo o di un jazz che ha il compito di comunicare, raggiungere il maggior numero di persone  possibile, e per fare ciò, parla e fonde linguaggi attuali, come l’hip hop e un rinato spoken word. Partiamo dunque! 1 – Bachianinha: Toquinho e Yamandu Costa (Live at Rio Montreux Jazz Festival) – Toquinho e Yamandu Costa Due giganti della musica brasiliana e della chitarra. Due generazioni diverse, due… Continua a leggere


La storia di José Mauro, l’artista che ha vissuto due volte

Oggi vi voglio raccontare una storia. Che ha a che fare con la musica popolare brasiliana, quella del suo massimo splendore creativo, negli anni Sessanta/Settanta, la dittatura e una misteriosa scomparsa. Il personaggio della nostra vicenda si chiama José Mauro, è nato a Rio de Janeiro. Ha pubblicato, ventenne, due dischi (Obnoxious e A Viagem das Horas, il primo nel 1970, il secondo nel 1976) registrati in un’unica sessione nel 1970, negli studi di Roberto Quartin, produttore e arrangiatore che lavorò anche con Frank Sinatra e che, con la sua label omonima, fece conoscere al mondo grandi nomi della musica… Continua a leggere