Nella mia ricerca di giovani cantautori mi sono imbattuto in Filippo D’Erasmo. Trentatré anni, polistrumentista, piemontese di Acqui Terme con vita a Torino, di professione tecnico radiologo. Filippo D’Erasmo è il suo nome d’arte «Filippo è il mio cognome, Riccardo il mio nome, D’Erasmo, invece l’ho preso da uno dei miei idoli, Rodrigo D’Erasmo, violinista degli Afterhours e compositore straordinario», mi racconta. Riccardo è presente da anni nella scena Indie italiana. La sua musica ha una matrice cantautorale: «Sono un songwriter, definirmi un cantautore ci andrei cauto se penso a Guccini, De Gregori, Battiato e a tutti i grandi nomi del nostro cantautorato storico italiano». Continua a leggere
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L’arte di Lonnie Holley e la musica in… trance
Oh Me Oh My è l’ultimo lavoro pubblicato da Lonnie Holley. Il quinto disco. Lonnie è un artista afroamericano di 73 anni, di Birmingham, Alabama. Scultore, pittore, fotografo, poeta, regista e anche musicista. La sua è un’arte povera, stratificata e rimodellabile, come la vita. Le sue opere sono esposte in molti musei americani al Fine Arts di San Francisco, al Metropolitan di New York, allo Smithsonian, alla National Gallery of Art di Washington, in una permanente all’Onu. Ad ascoltarlo è spiazzante quanto coerente con la sua filosofia di vita: nei brani del disco senti Miles Davies, Gil Scott-Heron, gli Animal Collective – con cui per inciso ha collaborato – e un sacco d’altri musicisti che hanno influenzato i suoi ascolti. Continua a leggere
Caterina Comeglio, un’Isola abitata da Jazz, Soul e Pop
Oggi ritorno con una nuova cantautrice. Si chiama Caterina Comeglio, è milanese, classe 1990, ha una voce molto sofisticata, con la quale può fare tutto, dal jazz al pop al R&B. Ha pubblicato a ottobre un Ep dal titolo Isola (via Hukapan) sei brani composti da lei, nei testi e nella musica, con gli arrangiamenti del pianista Mirko Puglisi.
Gli studi musicali di Caterina sono di grande rispetto: Jazz Trinity College di Londra e quindi Leeds College of Music, come la sua esperienza sul palco che ha condiviso con il sassofonista Bob Mintzer, con Sarah Jane Morris, ma anche con Mika e Roby Fachinetti. Tre anni fa ha vinto il Premio Lelio Luttazzi nella categoria “cantautori”, con un brano Scheletri a Ballare, arrangiato da suo padre, Gabriele Comeglio, sassofonista e direttore d’orchestra. Continua a leggere
“Felona e Sorona”, il capolavoro prog raccontato da Aldo Tagliapietra
Sto riascoltando un disco bellissimo uscito nel 1973. Il prossimo anno compirà cinquanta primavere, un lavoro atemporale, profondamente progressive nella musica e nei testi. Si tratta di Felona e Sorona de Le Orme, una delle pietre miliari del rock prog non solo italiano. In quegli anni nacquero centinaia di gruppi che si dedicavano a questo nuovo genere musicale, impegnato nella musica e nei testi, di rottura, che richiedeva – come volevano i tempi – una certa complessità, considerata una delle virtù per poter cambiare la società di allora. Anni proficui dove la creatività viaggiava a mille e le avventure sonore erano praterie sterminate.
Settimana scorsa ho proposto su Musicabile due uscite importanti, il nuovo lavoro del Banco del Mutuo Soccorso, Orlando: Le Forme dell’Amore e quello di Franco Mussida, ex chitarrista e cofondatore della PFM, Il Pianeta della Musica e il viaggio di Iòtu. Due album prog, distanti tra loro, il primo opulento, ricco, un vero proprio poema d’armi e d’amore (si rifà all’Orlando Furioso dell’Ariosto), il secondo minimalista, una sofisticata sottrazione in cerca della purezza del suono. Oggi vi voglio parlare – e lo farò tramite uno degli autori, Aldo Tagliapietra – del terzo Moloch-prog italiano, Le Orme. Allora, Banco, PFM e Orme erano le tre band prog italiane più famose del mondo, la musica italiana stava vivendo uno dei suoi momenti più alti, concerti negli States, in quel’Inghilterra patria del genere, ovunque tournée trionfali. Continua a leggere