Breaknotes/ Bob Dylan: nuovo brano e un album in arrivo

Da vecchio marpione, va a rilascio contingentato. Ed ecco che arriva il terzo brano di Dylan al tempo del coronavirus. Si intitola False Prohet, un bel blues piantato di sei minuti secchi, dove il menestrello gioca ancora con la sua vita, saluta “amiche”, tira in ballo Luther King, e sostiene, a pericolo d’equivoci, che lui non è un falso profeta, ma una persona normale. Un blues vecchia maniera, salubre e rigenerante, soprattutto per chi aspettava il suo ritorno da anni da quel Tempest, album pubblicato nel 2012. Dopo Murder Most Foul, un autentico successo, al numero uno nella classifica Billboard,… Continua a leggere


Musica e natura/ Liberi come falchi? Forse, ma…

Ho un collegamento giornaliero a cui non rinuncio. Pensate pure che sia naïf o freak, però, seguire la nascita e la crescita di tre esemplari di falchi pellegrini, nati in cima al tetto del Pirellone, uno dei simboli di Milano, è stato, ed è, rigenerante in un momento particolare come quello che stiamo vivendo. I tre piccoletti sono figli di Giò e Giulia, due magnifici esemplari di Falco “peregrinus”, chiamato così perché il colore delle piume in testa li fa assomigliare ai cappucci usati dai pellegrini in altri secoli, e battezzati così in onore di Giò Ponti, l’architetto che ha… Continua a leggere


Musica e idoli 2/ La parola allo psicologo

Ok, l’ho trovato. Non che sia stato facile, l’Italia, dati ricavati dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ne conta 102.890, di questi, 54mila e rotti sono anche psicoterapeuti, un numero altissimo e ancora in espansione, a quanto pare. Ma trovarne uno giovane, 27 anni, che sia anche un musicista (suona la chitarra elettrica), che abbia scritto un libro, La Psicologia del Rock, Crescere con la Musica in Adolescenza (Alpes Italia, 2017), insomma che avesse il profilo ideale per spiegarmi le dinamiche dell’idolatria musicale, è stata stata una pura botta di fortuna. Lui si chiama Andrea Montesano, è lucano di Potenza, lavora… Continua a leggere


Musica e immagini/ La doppia arte di Rinaldo Donati

Rinaldo Donati

Ci siamo reincontrati per caso, grazie a un post che ho pubblicato alcune settimane su Musicabile: l’intervista a Paolo Alesssandrini autore di Matematica Rock. Nel testo di presentazione che avevo scritto su Facebook, sostenevo che la distanza tra musica e matematica non è poi così siderale; lui è stato il primo a intervenire con un breve ma efficace: “Ma no, dai, per favore”! E subito s’è preso la reprimenda di un altro lettore a cui, sempre lui, da gran signore e uomo intelligente qual è, ha risposto spostando il focus sulle emozioni, sul “sentire” la musica, su quello che può dare a… Continua a leggere


Gli insoliti “rumori” della musica

A fine pomeriggio, nel mio quartiere, dopo lunghe giornate dove a malapena si avverte il pianto di un bimbo, l’abbaiare di un cane e qualche macchina che passa “in sordina”, la gente si risveglia. Complici le belle giornate e le finestre aperte, quello che senti di più è la musica. C’è una (un) pianista che alle 18 in punto e fino alle 20 si dedica alle scale, riscalda le mani, sempre più veloci, poi passa allo studio del pezzo, rigo per rigo, nota per nota, ripetuto centinaia di volte fino a che il fraseggio non risulta fluido. Da un altro… Continua a leggere


Musica e Idoli/ Non avrai altra star al di fuori di me!

Prima o poi ci si doveva arrivare. Quando si parla di musica, autori, generi, rockstar, idoli, si toccano tasti sensibili. E te ne accorgi dai commenti ai post che pubblichi sui social. Il fattore psicologico conta molto. Mi sono riproposto di intervistare uno psicologo che mi (ci) possa raccontare quali sono le dinamiche mentali che si attivano in questi casi. Lo farò, devo trovare la giusta materia prima… Dunque, per chi venera un artista, questo è la sua leggenda, il suo idolo e, soprattutto, una leggenda e un idolo che non avrà mai eredi. Non li può avere perché altrimenti… Continua a leggere


Breaknotes/ Ritornano gli Stones con un brano profetico…

Anche i mitici Rolling Stones hanno avuto una premonizione? Ieri Jagger & Cia hanno rilasciato una canzone originale dopo quasi otto anni di silenzio creativo. Il titolo? Living in A Lost Town. L’uscita l’ha annunciata Mik Jagger sul suo account Twitter: «The Stones were in the studio recording new material before the lockdown & one song – Living In A Ghost Town – we thought would resonate through the times we’re living in. It’s out at 5pm BST today and you can hear the track and interview on @Beats1 now!» . Il brano è firmato Jagger/Richards e, come ha dichiarato… Continua a leggere


Earth Day: come la musica ha contribuito alla causa “Mondo”

Non so voi, ma i giorni della mia quarantena stanno passando in fretta. Il mondo lo guardo attraverso la rete. Riscopri eventi ai quali, solo un anno fa, avresti dedicato giusto quel quarto d’ora  per non sentirti meno informato dei tuoi amici; vedi dalle tue finestre cieli più limpidi, uscendo per portare a spasso il cane o andare al supermercato senti il profumo della primavera. Il lockdown come si chiama ora la quarantena, da quando gli americani hanno deciso la loro contro il virus, sta producendo effetti incredibili. Gli animali, timidamente, entrano nelle città e nei paesi, increduli di vedere… Continua a leggere


Memento/ Bob Marley e il suo magnifico lascito

Particolare del Bob Marley Museum di Kingston – Foto Beppe Ceccato

Mancano 21 giorni al 39esimo anniversario della morte di Bob Marley, uno degli artisti più iconici e fortemente marcanti la storia della musica. Quest’anno, il 6 febbraio, a Kingston l’artista è stato celebrato per il 75esimo anniversario della nascita. In realtà, c’è un’altra data, forse quella più significativa per ricordarlo: il 20 aprile 1981 il governo giamaicano decise di premiare il figlio più famoso (e anche molto scomodo) dell’isola con il Jamaican Order of Merit, riconoscimento dato a chi si distingue nella scienza e nelle arti. Onorificenza dell’ultimo minuto: Marley se ne andrà per un tumore alla testa l’11 maggio.… Continua a leggere


Musica e scrittura/ Da Gil Scott-Heron ai rapper italiani

Leggevo sul New Yorker, preziosa rivista ricca di spunti, un pezzo davvero interessante su Gil Scott-Heron. Poeta, scrittore di gran spessore intellettuale e culturale, ma anche musicista molto apprezzato a cavallo tra i Sessanta e i Settanta. Gil, morto a 62 anni nel 2011, è stata la fonte di ispirazione di molti scrittori e altrettanti musicisti. Era un attivista afroamericano, uno che osservava la vita e la traduceva in parole compiute, uno spoken word (un poeta che musicava i suoi versi). Un poeta/musicista “maledetto”, che ha conosciuto la droga e il carcere. Tra i suoi album, anche se qualcuno lo… Continua a leggere