Andrea Sabatino, jazz e buona tavola, per l’estate salentina

Andrea Sabatino – Foto Dario Discanno

«Un obiettivo più che una sfida: creare un punto di riferimento dove si respiri, gusti, ascolti arte, sorseggiando un buon vino, assaggiando piatti creati con passione, ascoltando buona musica». Andrea Sabatino, 41 anni, salentino, trombettista, non ha dubbi: «Vino, cibo e note sono una sintesi perfetta d’arte e cultura, soprattutto in Italia dove vige il culto del “gustare” fisicamente ed emozionalmente». Una formula sperimentata positivamente da anni, basti pensare al Blue Note e ai tanti jazz club presenti anche nel nostro Paese, che vede in questi giorni all’opera anche il bravo Sabatino e uno chef, Stefano Seviroli, in quel di San Pietro in Bevagna.  Continua a leggere



Ode al legno, Marco Bardoscia tra Musica e Natura

Marco Bardoscia – Foto Roberto Cifarelli

Il 30 giugno scorso è uscito, per Tǔk Music, il nuovo lavoro di Marco Bardoscia, Legnomadre. Un disco che ho ascoltato più e più volte, di alta cifra stilistica. Bardoscia è uno dei nostri musicisti più apprezzati, contrabbassista di grande versatilità, pulito, preciso. Con lui, insieme a William Greco, al pianoforte, e Dario Congedo alla batteria, membri “storici” del suo trio, c’è l’Orchestra da camera di Perugia, ci sono due musicisti che stimo e amo particolarmente, Gabriele Mirabassi al clarinetto e Simone Padovani alle percussioni. Oltre a un cameo di Alessandro Mannarino, Lágrimas Negras, di cui vi parlerà tra poco lo stesso Marco. Mannarino sta portando in giro il suo live che ha battezzato Corde, e con lui in tournée c’è Bardoscia. Praticamente un atto dovuto, visto che i due artisti in comune hanno lo stesso modo di concepire musica e palco. Continua a leggere



Olivia Trummer e Nicola Angelucci: Dialogue’s Delight!

 

Olivia Trummer e Nicola Angelucci – Foto Andrea Boccalini

C’era una volta una volpe vezzosa e canterina che amava la musica. Aveva imparato a suonare il pianoforte da cucciola. Era diventata amica di un coccodrillo che annunciava il suo arrivo battendo zampe e coda, creando nel tranquillo scorrere del grande fiume tanti cerchi concentrici, ritmati ricami d’acqua. Con lui si trovava per suonare e cantare, insieme si capivano attraverso la musica. Ritmo e armonia. Una scimmietta, brava fisarmonicista, li sentì suonare e si inserì in quei divertenti dialoghi. I tre diventarono inseparabili, superarono le loro visibili differenze affidandosi alla musica, linguaggio universale…

Viene spontaneo iniziare con una favola, guardando la cover – e l’allegato libretto – opera dell’illustratrice Cecilia Valli di Dialogue’s Delight, primo lavoro del duo Olivia Trummer e Nicola Angelucci con la partecipazione di Luciano Biondini. L’antropoformizzazione di Olivia, creativa pianista e cantante di Stoccarda, di Nicola, uno dei più apprezzati batteristi jazz della scena internazionale e di Luciano, prezioso fisarmonicista è un piccolo tocco di genio della Valli. Cosa c’era di più narrativamente forte e immediato che immaginare il dialogo di tre “animali umanizzati” così diversi? La musica fa queste magie, unisce gli opposti, garantisce e rispetta le differenze, le esalta come massima forma d’arte. Continua a leggere



Quattro, Nanni Gaias e la pietra filosofale della musica

Nanni Gaias – Foto di Camilla Pianezzi

Di Nanni Gaias vi avevo parlato poco più di due anni fa, all’uscita del suo Ep T.O.T.B. – Think Outside The Box, via Tǔk Air, uno dei bracci della casa madre fondata da Paolo Fresu, dedicata si suoni dell’elettronica, del funk e del soul. Nanni, classe 1996, di Berchidda (Sassari), il 21 aprile scorso ha pubblicato Quattro, un concept album che vi consiglio di ascoltare attentamente.

Un lavoro composito, ricco, pieno di spunti che unisce gli opposti e che riesce, come un alchimista, a trovare la strada per arrivare alla mitica pietra filosofale. Già, perché l’album non si chiama Quattro per caso. Quattro sono i passaggi degli alchimisti per arrivare a trasformare il vile metallo in oro, quattro sono le stagioni, quattro gli elementi della creazione. «Il disco è un mio viaggio interiore. Quattro sono i miei pilastri musicali, dub, afrobeat, funk e soul, un mix di stili e generi che insieme creano la mia pietra filosofale», mi racconta Nanni. Continua a leggere



Terra senza terra: il ritorno di Ilaria Pilar Patassini

Ilaria Pilar Patassini – Foto Paolo Soriani

Antefatto in Do minore. È un buon inizio per un racconto in musica, storia in cui si intersecano tanti personaggi. Il piccolo Tancredi, l’amico Pierre, discografico illuminato morto troppo presto, gli amanti di Architetture Lontane di Paolo Conte, la funambola Maria Spelterini, Tzia Gavina Puggioni, anziana e saggia donna sarda. Vicende che profumano di mare e anelano alla terra, che reclamano riflessioni profonde su cosa siamo diventati e dove vogliamo dirigerci.  Continua a leggere



Hamilton de Holanda il pollo volante, tra Choro e jazz

Flying Chicken, pollo volante. Ma l’avete mai visto volare per davvero un pollo? La cover dell’ultimo disco di Hamilton de Holanda, il mitico bandolinista carioca, mostra un pollo antropofoirmizzato con tanto di occhiali da sole con in testa una gallina, comodamente sistemata, sullo sfondo di un cielo azzurro carico con candide nuvole. Cielo tropicale e allegro. In portoghese, Flying Cicken si traduce Frango Voador.

Ok, gli elementi per iniziare a raccontarvi il disco ci sono tutti. Il bandolim, simile al mandolino a cui Hamilton ha fatto aggiungere altre due corde portandole a dieci per dare maggiore profondità allo strumento e possibilità di volare sulla piccolissima tastiera, il Frango, che altri non è che il tecnico del suono di Hamilton, con lui da tanti anni, «un amico che risolve qualsiasi problema» (mi racconta l’artista) e, infine, la sfida. Continua a leggere



Marco Pacassoni, il vibrafono come stile di vita

Marco Pacassoni, John Patitucci e Antonio Sanchez – Foto Andrea Rotili

Marco Pacassoni, classe 1981, è uno dei più bravi e versatili vibrafonisti italiani. Un musicista completo, di quelli baciati dalla dea della musica. Vive a Fano, s’è laureato al conservatorio di Pesaro e quindi negli Stati Uniti alla mitica Berklee School of Jazz, in entrambe con lode.  Continua a leggere



Eugenia Canale, jazz e Risvegli, omaggio all’armonia

Eugenia Canale – Foto Lucia Zanini

Quel do centrale ripetuto in modo apparentemente irregolare fa pensare alle prime gocce d’acqua che tintinnano annunciando l’imminente scroscio di pioggia. «L’ho composto un anno fa. Quella mattina si mise a piovere dopo mesi di siccità. Il brano mi è uscito di getto con una suggestione, la terra si stava risvegliando», mi racconta Eugenia Canale, che vedremo a Piano City Milano il prossimo 20 maggio (ore 12, alla Biblioteca Affori, via Affori 9).

Risvegli è il titolo del brano d’apertura e anche quello del suo nuovo lavoro pubblicato un mese fa. Nove tracce per un disco solido e sofisticato dove non c’è soltanto tecnica ma anche tanta passione e cultura. Il dialogo tra il pianoforte di Eugenia e l’armonica a bocca suonata da Max De Aloe richiama le atmosfere “latine”, accarezzate, alla Toots Thielemans. Alla parte ritmica ci pensano egregiamente Riccardo Fioravanti al contrabbasso (che in Cape riproduce il suono di un berimbau) e il fantasioso Marco Castiglioni alla batteria. Continua a leggere



Danilo Di Paolonicola senza frontiere: ecco No Gender#2

Danilo di Paolonicola – Foto Mastergraphics Photography

Danilo Di Paolonicola è una vecchia conoscenza di Musicabile. L’avevo intervistato e pubblicato poco più in un anno fa in occasione dell’uscita di un disco di World Music degno di questo nome, Abruzzo. In quell’occasione era nel ruolo di creatore dell’Orchestra del Salterello, con la quale ha firmato l’arrangiamento di otto brani tradizionali, scelti seguendo la linea storica del tratturo Magno, il millenario sentiero della transumanza che collega L’Aquila a Foggia. 

Il 20 marzo scorso l’artista ha pubblicato un nuovo disco, questa volta seguendo un suo vecchio progetto battezzato No Gender, iniziato con un lavoro pubblicato nel 2017. Un disco molto tecnico, «per appassionati di fisarmonica», mi ha raccontato Danilo che ho chiamato alcuni giorni fa. Un lavoro che mostrava tutta la bravura dell’artista e la sue incredibile padronanza di uno strumento così affascinante. No Gender#2 segue le stesse orme, ma in maniera meno “ostica”, se mi si concede il termine, aperta agli amanti della fusion culturale. Continua a leggere



Il Novecento in musica a Milano con Dado Moroni e Alfonso Alberti

Da sinistra, Dado Moroni e Alfonso Alberti

Un pianista jazz e uno classico, quest’ultimo con una predilezione per gli artisti del Novecento. Insieme. Un’ottima notizia per chi ama i generi e le contaminazioni. A maggior ragione se i due musicisti in questione si chiamano Dado Moroni e Alfonso Alberti. Nomi conosciuti nei teatri di tutto il mondo per la loro intensa attività concertistica. Si potranno vedere insieme nell’”ultima puntata” della 28esima edizione dell’Atelier Musicale, sabato 18 marzo, come di consuetudine presso l’Auditorium Di Vittorio alla Camera del Lavoro di Milano alle 17:30, 10 euro. Continua a leggere