Un grande del jazz italiano, Gianni Coscia, firma il suo primo “disco solo” a 94 anni

Gianni Coscia – Foto di Daniela Bellu

Come capita raramente ho praticamente suonato una serie di brani di botto, uno dopo l’altro e – complice la bravura di Paolo Facco dietro al mixer che quasi senza dirmelo ha cominciato a registrare – è venuto fuori questo lavoro. Ascoltandolo alla fine della sessione mi sono reso conto che senza quasi volerlo stavo raccontando in musica la mia vita e inconsapevolmente ho creato una scaletta praticamente cronologica. Quello che si ascolta è dunque una serie di tappe essenziali della mia vita artistica: qualche volta si tratta solo di semplici ricordi, in altri casi il brano è invece collegato a incontri importanti con altri musicisti e alle elaborazioni che ne sono scaturite. Un sunto della mia vita musicale.

Quella che avete appena letto è la nota di copertina de La Violetera, lavoro del fisarmonicista Gianni Coscia, uscito oggi via Tǔk Music. Un disco che considero prezioso per molti aspetti. Innanzitutto per l’artista: Gianni Coscia ha 94 anni, («A gennaio saranno 95!», mi dice con piglio sicuro); quindi per la musica che ha proposto, un percorso tra tango, musica popolare e jazz, con omaggi a uno dei suoi idoli, Gorni Kramer; e infine per l’etichetta. Paolo Fresu ha visto lungo pubblicando una solida testimonianza del jazz e del suo sviluppo nell’Italia del Novecento, oltre a omaggiare uno dei grandi fisarmonicisti italiani. Lo ha fatto con la solita precisione e minuziosità, la cover è un’opera di Daria Petrilli, Constellation of Venus, perfetta per ciò che si ritrova al suo interno. Continua a leggere



Claudio Fasoli inaugura l’Atelier Musicale di Milano: il jazz come architettura dell’azzardo

Domani alle 17:30 all’Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano parte la XXXI edizione dell’Atelier Musicale, rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio (ingresso 10 euro). Una rassegna che negli anni è cresciuta ed è diventata un appuntamento immancabile nella proposta musicale meneghin. Il concerto inaugurale è stato affidato non a caso a uno dei nostri grandi artisti jazz, Claudio Fasoli, mitico sassofonista dei Perigeo, compositore, insegnante, musicista che ha fatto del jazz la ragione di vita, di lavoro e di studio. 

Nell’aprile scorso Claudio ha pubblicato il suo secondo libro (il primo, Inner Sounds, è uscito nel 2016) dal titolo Jazz, architetture di un azzardo (il Saggiatore, 200 pag, 18 euro), che via consiglio caldamente di leggere. Dentro ci trovate la summa del musicista, lo studio, la composizione, i concerti, l’insegnamento, la promozione del jazz, note tecniche per chi di musica ne sa ma anche curiosità, ricordi e storie di un genere che dalla sua nascita è in continuo cambiamento e innovazione che ha portato Claudio a dare una definizione di jazz che ho trovato fantastica: un azzardo. Continua a leggere



Tre autori per rinfrancare lo spirito: Eyal Talmudi, Abel Selaocoe, Gustavo Vaz

Sono tre dischi intensi quelli che vi propongo all’ascolto in questo fine settimana settembrino. Per espressività, musicalità e artisti. Sono andato a scavare nella musica emozionale, in quella che ci ricorda come l’essere umano, mai come ora, ha bisogno di valori ben più alti di quelli che la società ci ha abituati, valori di cultura, di visione artistica. La musica apre la mente, non è ristretta in confini dettati da sterili contrapposizioni politiche e incomprensibili fanatismi religiosi, vola ovunque, appartiene all’uomo in quanto tale.

Ne è convinto Eyal Talmudi, sassofonista israeliano di Tel Aviv, che ha pubblicato la seconda parte di un unico lavoro, Sonolodge (la prima era uscita a febbraio) con il chiaro intento di agire sulla salute delle nostre menti occupate da guerre, carestie, morti. La pensa così anche un altro dei grandi artisti che ascolto quotidianamente, Abel Selaocoe, sudafricano, violoncellista e cantante geniale, e nella sua giovane esuberanza anche il brasiliano Gustavo Vaz, che ha pubblicato il suo primo album dichiarando sin dal titolo il significato della sua arte, Íntimo.

Ascoltateli, aspetto la vostra opinione! Continua a leggere



Mila Trani al Blue Note con “Menta Selvatica”: un concerto che narra il mondo

Mila Trani – Foto Roberta Lo Schiavo

In Mila Trani il concetto di World Music si espande, come un fiume, in mille derivazioni. Tante quante sono le sue passioni e i suoi ascolti. C’è la musica brasiliana, cardine su cui si fonda il suo andare nella musica, ci sono i ritmi afro (cubani e brasiliani), c’è il canto nordafricano, il flamenco, la musica popolare, quella dei Balcani e turca. Tutto concentrato con sapienza e armonia in nove brani per 42 minuti di ascolto e un titolo, che poi è anche quello di un brano, Menta Selvatica, piuttosto strano e accattivante. Nemmeno la voce possiamo definirla una costante, vista la versatilità con cui questa giovane artista usa il suo vero strumento. Anni di studio, di perfezionamento, di lavoro e curiosità le hanno donato una voce che riesce sempre a stupire e non assopire. Con la voce tesse ricami e racconti che si fanno ricordare. Continua a leggere



Gilberto Mazzotti: “Made in Ra”, il jazz che trasforma la fragilità in forza

Foto Domenico Bressan

Made in Ra – First Period sta semplicemente per “Scritto a Ravenna”. È un disco firmato GB Project, ovvero Gilberto Mazzotti, band leader e autore dei brani, al pianoforte, Alessandro Scala al sax soprano, Adriano Rugiadi al basso fretless, Stefano Calvano alla batteria e Maria Francesca Melloni alla voce e autrice del testo di Nuova vita, ultima delle otto tracce, per la durata di 50 minuti che compongono un disco colorato, brillante, estroso nel suo incedere. Un lavoro che ha casa nel jazz e che spazia con una elegante sinuosità nella musica latina, nei ritmi caraibici, nell’improvvisazione. Piano molto percussivo a… Continua a leggere


Musica, sogni e indipendenza: Francesco Pergola presenta il suo primo album “Stream!”

Francesco Pergola, 23 anni, da Avellino. A parlarci insieme ha l’eloquio di un uomo di mezza età, maturo, consapevole e le idee di un artista che ne ha viste tante nella vita. Vi confesso che è stato uno degli incontri più interessanti e profondi che abbia avuto in questi ultimi tempi. Il motivo? Il 15 giugno scorso ha pubblicato il suo primo disco della sua seconda vita, Stream!, dieci brani per 42 minuti d’ascolto. Un classico LP, con due ipotetici lati, il primo, che chiameremo per comodità Lato A, è un concentrato di ricerca interiore, profonda, espressiva, senza sconti. Nell’altra facciata, il Lato B, i brani escono e fluiscono nei vari aspetti della vita, per creare, appunto, come dice il titolo, un flusso di idee, pensieri, note, parole.

Dedito alla musica elettronica e al clubbing, questo ragazzo sì è trovato a 19 anni ad abbandonare quel mondo per entrare in un nuovo pianeta, quello della musica dell’anima, con cui è cresciuto, Blues, Rock, Prog, Jazz, Pop, Funk. E nemmeno ventenne è entrato, per pura determinazione, negli studi della Real World a Box, nella contea di Wiltshire, per registrare un paio di brani di questo lavoro. Lì ha conosciuto tanti musicisti legati al mondo dell’etichetta e di Peter Gabriel (uno dei suoi miti assoluti: Stream che apre il lavoro, è un omaggio totale al geniale artista inglese), gente con il triplo abbondante dei suoi anni con cui ha stretto solidi legami di collaborazione e amicizia. «Può sembrare una cosa molto pretenziosa, ma volevo costruire un progetto di grande credibilità artistica e coinvolgere artisti, musicisti che mi hanno sempre affascinato tantissimo», mi racconta Francesco». Continua a leggere



Mrs Carril: due musicisti, un’anima femminile e un nuovo album da scoprire

Marco Gilardone, a sinistra e Andrea Saidu a destra, i MRS Carril

Mrs Carril è un’attempata signora a modo, di quelle vecchio stampo. Però è attentissima alle novità discografica, ama a tal punto la musica da aver “adottato due musicisti che, in qualche modo la rappresentano. Lei se ne sta a giocare a bridge con le amiche, spesso in crociera verso l’amato Sudamerica, mentre loro lavorano. Così va la vita!

Scherzi a parte, Mrs Carril è il progetto di due musicisti che non hanno altra ambizione che scrivere canzoni. Non banali, ricercate, curate nei minimi particolari. Sono piemontesi, Andrea Saidu, voce da tenore, 45 anni, fa il fonico e il musicista di professione, Marco Gilardone, 61 anni, è un medico foniatra,  un patito dell’Opera e compone canzoni. Continua a leggere



L’arte e il ricordo di Paolo Benvegnù con Luca Baldini, Neri Marcorè, Enrico Fink e l’Orchestra Multietnica

Paolo Benvegnù e Luca Baldini – Foto Antonio Viscido

Per chi ha amato Paolo Benvegnù, la sua poetica, la sua musica ci sono tre appuntamenti da non mancare, tra Toscana e Marche, al Festival delle Musiche, a Fiano della Chiana (AR) in piazza Matteotti, domenica 3 agosto, al Teatro Romano di Fiesole il 4 e a Pesaro, martedì 5 agosto (Anfiteatro Parco Miralfiore). 

Chi ha organizzato il tutto è il Roccia, Luca Baldini insieme con i Bevegnù, la band che ha accompagnato per anni Paolo, con Enrico Fink e la sua Orchestra Multietnica di Arezzo, e con un ospite speciale: Neri Marcorè che canterà assieme ai quattro cantanti dell’Orchestra e a Luca.

Tutti musicisti che hanno scambiato con Paolo note e amicizia, legati da quella sensibilità umana e artistica coinvolgente che l’artista milanese trasmetteva naturalmente. Una dote? Una professione di vita? Forse entrambe le cose. «Neri non l’ha mai incontrato di persona, si sono conosciuti, scritti, parlati a lungo per telefono, dovevano trovarsi ma poi è successo l’inevitabile», mi racconta Luca. Continua a leggere



Dal buio alla luce: Trani celebra l’alba con il concerto “Nessun Dorma”

Giuseppe Greco (a sinistra) e Alfonso Soldano (a destra)

Scenario: Molo San Nicola (Faro Verde) di Trani. Di fronte, il mare profondo, le barche cullate dalle onde. Nulla altera l’originalità del posto, solo un cerchio, a simboleggiare un sole che nasce su cui sopra sono posati due Steinway & Sons Gran Coda incastrati uno nell’altro. Il resto è buio e stelle. 

Nella notte tra sabato e domenica qui si celebra un rito che, giunto al terzo anno, raccoglie centinaia di adepti. Un concerto per due pianoforti tenuto da due solisti di prim’ordine, Alfonso Soldano e Giuseppe Greco, il Duo Alborada, che inizia al buio, alle 4,30 del mattino, e termina alla prima luce dell’alba, concepito al millesimo di secondo per onorare il sole che si alza possente dal mare. Il titolo, Nessun Dorma, di pucciniana memoria, racchiude in due parole la forza dell’evento. E, non a caso, esattamente quando il sole spunterà dal mare i due concertisti suoneranno l’aria di Giacomo Puccini tratta dalla Turandot. Continua a leggere



Maria Mazzotta al Festival Musica e Spiritualità: “Il canto mi connette con il divino”

Maria Mazzotta – Foto Alessia Rollo

Venerdì 18 luglio a Ronco, una frazione di Ghiffa, provincia di Verbania, che si affaccia sul lago Maggiore, nell’ambito della terza edizione del Festival Musica e Spiritualità, si esibirà Maria Mazzotta con il fisarmonicista Antonino De Luca. La cantante salentina, che da anni lavora sulle musiche popolari, presenta un lavoro che ha avuto molto seguito e credito, Amoreamaro, disco uscito nel 2020. 

Un progetto molto particolare, intimo, profondo: l’amore al femminile raccontato in tutti i suoi aspetti, dalla bellezza alla morte, usando ovviamente la musica folk, salentina, napoletana, romana, abruzzese, siciliana. Un concerto perfetto per il concept di Musica e Spiritualità, come spiegano gli organizzatori: «È un boutique festival che invita al raccoglimento, dedicato a quella che ci piace definire “L’arte dell’incontro”, alla valorizzazione delle piazze, degli spazi che tornano, grazie agli appuntamenti in programma, a essere luoghi restituiti alla comunità, alla condivisione, allo scambio di emozioni». Continua a leggere