popOFF: Zecchino d’Oro e jazz. Intervista a Cristina Zavalloni

Cristina Zavalloni – Foto Marcella Fierro

Quarantaquattro gatti In fila per sei col resto di due Si unirono compatti In fila per sei col resto di due… Sfido chiunque a non averla cantata almeno una volta nella vita. Quarantaquattro Gatti del modenese Pippo Casarini (anno domini 1968) è una della dodici canzoni scelte tra i grandi successi dello Zecchino d’Oro, pubblicate in un album dal titolo popOFF, in versione jazz, da Paolo Fesu, Cristina Zavalloni, Cristiano Arcelli, Dino Rubino, Marco Bardoscia e il Quartetto Alborada per la Tŭk Music (etichetta dello stesso Fresu), nel catalogo “Kids”. Un’idea brillante e unica, le canzoni per bimbi trasformate in… Continua a leggere


Novità: Gullfoss e la magia di Nadje Noordhuis

Nadje Noordhuis Quintet – Frame dal concerto al Musig im Pflegidach di Muri, in Svizzera

Da un album politico ed elettronico come quello di Jerusalem In The Heart a uno sognante e “acustico”. Oggi voglio sottoporvi all’ascolto un altro disco che mi è piaciuto molto. Si tratta di Gullfoss, l’ultimo lavoro di Nadje Noordhuis. Australiana, 41 anni, da molti anni a New York, suona la tromba e il flicorno. Quello che riesce a ottenere è un suono pieno, caldo, struggente e anche… estremamente rilassante. Il disco, uscito in cd venti giorni fa, ma in vinile nel 2019 e solo a tiratura limitata, è la registrazione di un live suonato dalla Noordhuis nel 2018 al Musig… Continua a leggere


Javier Subatin, l’improvvisazione e un nuovo jazz all’orizzonte…

Javier Subatin – Foto Raquel Nobre G.

Sei di Buenos Aires? Dall’altro capo del collegamento Skype, Javier Subatin, argentino, 36 anni, chitarrista virtuoso, mi risponde di sì con la testa sorseggiando un mate, suggellando così la tradizione con la propria terra d’origine. Da pochi giorni si è trasferito ad Anversa, in Belgio, a due ore di strada da Amsterdam, luogo d’elezione per i giovani jazzisti in cerca di fortuna in Europa. Di lui – ed è questo il motivo dell’intervista – mi hanno attirato il suo modo di comporre, un jazz innovativo nel suo ultimo album, Mountains, uscito poco più di un mese fa, che per provocazione… Continua a leggere


Rolling Stone, le classifiche e una riflessione…

Il 15 settembre Rolling Stone USA ha pubblicato la sua colonna sonora più dirimente e attesa: le 500 canzoni più belle di tutti i tempi. Il magazine, ormai ex-bibbia del rock, ha voluto pubblicare, a quasi vent’anni di distanza dalla prima edizione, una nuova revisione. Le classifiche a cui RS ci ha assuefatto sono una buona lettura dei tempi e di quello che significa la musica, mainstream e alternativa, dagli anni Trenta del secolo scorso a oggi. Le 500 canzoni sono la summa di tutto questo, anche perché, la prima “RS hit parade”, come ben ricordano dallo stesso magazine, era… Continua a leggere


Xavier Rudd, Gal Costa e Tim Bernardes, Rodrigo y Gabriela: tre singoli da ascoltare

Frame dal video di “Stoney Creek”, brano di Xavier Rudd

Non so perché, ma non mi sono mai piaciute le uscite di dischi singoli, quelli che, in vinile, erano i 45 giri e, oggi, in digitale sono i “single”. Sto notando che che tra i “single” sempre più spesso vengono proposti due brani, magari uno la rielaborazione del precedente. Si ritorna, dunque, ai vecchi lato A e lato B. I singoli raramente restano tali. Servono a lanciare un nuovo album (e per questo ci sono i rilasci programmati, Amuse Bouche invitanti in attesa della portata principale), ad annunciare che l’artista si sta dando da fare, a tenere in ansia i… Continua a leggere


Alberto Pederneschi, la batteria e un enigmatico Microcosmo

Dopo Alessandro Deledda, vi propongo un altro viaggio personale nella musica alla ricerca di suoni ed emozioni diverse. Questa volta non c’è il pianoforte ma una batteria. Esatto, avete capito bene: un disco intero eseguito soltanto usando una batteria. L’artista in questione si chiama Alberto Pederneschi, classe 1971, abita in provincia di Pavia e insegna batteria a Milano. È uno dei batteristi più quotati della – permettetemi di chiamarla così – “controcultura musicale” milanese. Ha appena pubblicato il suo primo disco per batteria preparata intitolato Microcosmo, per l’etichetta inglese FMR Records. Ascoltarlo è un’esperienza, anche perché sono partito con l’idea… Continua a leggere


Alessandro Deledda e la sua Linea del Vento

Alessandro Deledda – Foto Federico Miccioni

Sono qui, davanti al foglio bianco di Pages. La mia base sonora è La Linea del Vento, ultimo lavoro di Alessandro Deledda, classe 1972, perugino con origini sarde, pianista, compositore, polistrumentista. L’ho intervistato un paio di giorni fa. Ma qui mi blocco: come posso presentarvelo? Perché Alessandro è un musicista classico, ma anche un jazzista, ma anche un appassionato di musica elettronica, ma anche uno che si è formato con il cantautorato italiano e il rock, quello solido, e ancora un appassionato dell’insegnamento della musica, un produttore, un arrangiatore. Il prossimo 16 luglio nell’ambito di Bari in Jazz 2021 suonerà… Continua a leggere


Tre dischi per il ponte/2: Toquinho e Yamandu Costa, Squid, Sons Of Kemet

Ed eccoci al secondo appuntamento. Oggi condivido con voi tre album molto diversi tra loro. In comune c’è la ricerca, sia che si tratti di MPB, Musica Popular Brasileira, o di un rock alternativo o di un jazz che ha il compito di comunicare, raggiungere il maggior numero di persone  possibile, e per fare ciò, parla e fonde linguaggi attuali, come l’hip hop e un rinato spoken word. Partiamo dunque! 1 – Bachianinha: Toquinho e Yamandu Costa (Live at Rio Montreux Jazz Festival) – Toquinho e Yamandu Costa Due giganti della musica brasiliana e della chitarra. Due generazioni diverse, due… Continua a leggere


Tre dischi per il ponte/1 – Tony Allen, Moby e Charles Lloyd

Il ponte che ci porta alla festa della Repubblica, il 2 giugno, è l’occasione per ascoltare nuova musica. Ho pensato, quindi, di condividere con voi sei dischi in due post, tutti di recente o freschissima uscita, che hanno catturato la mia attenzione. Come sempre, questione di gusti. Non pretendo di imporre, ma piuttosto di condividere quello che mi piace mettere in cuffia… 1 – There Is No End – Tony Allen Partiamo forte, con un disco pubblicato il 30 aprile scorso. Un lavoro postumo, quello di Tony Allen, morto a Parigi lo scorso anno, il 30 aprile, appunto, per un… Continua a leggere


Nuove uscite: Arooj Aftab pubblica “Vulture Prince”

Arroj Aftab – Frame da “Diya Hai”

Ultimamente sto ascoltando molta musica di artisti nordafricani, indiani, pachistani. Dal tunisino Dahfer Youssef all’indiano Zakir Hussain, al turco Ozan Ata Canani. C’è qualcosa di ancestrale che li lega, una musica completamente diversa dai nostri canoni occidentali, intrigante, ipnotica, profonda, anche se Youssef e Hussain si esibiscono nei palchi di tutto il mondo con musicisti occidentali, soprattutto jazzisti, attratti da territori sconosciuti e sconfinati. Tra questi c’è anche una musicista che ha appena pubblicato il suo terzo album, Vulture Prince (il 23 aprile). Si chiama Arooj Aftab, viene da Lahore, Pakistan, dove ha vissuto fino ai 19 anni, quindi si… Continua a leggere