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Sono qui, davanti al foglio bianco di Pages. La mia base sonora è La Linea del Vento, ultimo lavoro di Alessandro Deledda, classe 1972, perugino con origini sarde, pianista, compositore, polistrumentista. L’ho intervistato un paio di giorni fa. Ma qui mi blocco: come posso presentarvelo? Perché Alessandro è un musicista classico, ma anche un jazzista, ma anche un appassionato di musica elettronica, ma anche uno che si è formato con il cantautorato italiano e il rock, quello solido, e ancora un appassionato dell’insegnamento della musica, un produttore, un arrangiatore. Il prossimo 16 luglio nell’ambito di Bari in Jazz 2021 suonerà… Archivi autore: Giuseppe Ceccato
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Arriva l’estate… ci toccano i Tormentoni!
Tormentone. Una parola che è entrata nel lessico comune ed è diventata un genere musicale. Che si suona solamente d’estate e che, come un minifestival di Sanremo, porta molti artisti a parteciparvi, perché se la tua canzone raggiungerà tutte le spiagge – a maggior ragione quest’estate, figlia dei vaccini, con gli ormoni a palla – ci saranno fama e premi. Il tormentone è qualcosa di profondo che scuote le voglie dei vacanzieri, l’essenza dello svacco, del soave fare niente, della permissività carnevalesca, dell’ammmore. Il piatto è ricco, dunque, ed è logico che etichette, cantanti ed entourage facciano del loro meglio… Continua a leggere
Tre dischi Blues per il primo, torrido weekend
In nemmeno un mese sono usciti tre album blues che hanno catturato la mia attenzione. Un bel modo per dire che ce li ho praticamente sempre in cuffia! Soprattutto uno, il primo, firmato da Oliver Wood: capirete il perché una volta ascoltato. Prevale il roots, la musica densa di pathos. Poi c’è un gradito ritorno, quello dei The Black Keys, fulminati sulla via del Delta. Infine un disco giocoso dove, oltre al blues nelle sue varie forme c’è anche una buona dose di Rock punteggiato da rockabilly, hard rock, surfy, firmato da Billy F. Gibbons, chitarra e voce dei mitici… Continua a leggere
1971, l’anno in cui la musica ha cambiato tutto: da vedere!
Mi sono assaporato 1971, The year that music changed everything, la docuserie di Asif Kapadia trasmessa da Apple Tv+. Racconta, senza tesi né costruzioni, ma con filmati – molti di questi mai visti prima – e testimonianze – mai in camera – un anno determinante per la musica, uno spartiacque tra il prima e il dopo, nel quale si sono concentrati una serie di eventi tragici, dolorosi ma anche spettacolari e dove la musica ha fatto da collante, indicando ai giovani di allora nuove strade, un nuovo mondo possibile. Ispirato a 1971, Never a Dull Moment, libro uscito nel 2016 del critico… Continua a leggere
Federico Ortica e Andrea Palombini: così canta il Mare
Tre dischi per il ponte/2: Toquinho e Yamandu Costa, Squid, Sons Of Kemet
Ed eccoci al secondo appuntamento. Oggi condivido con voi tre album molto diversi tra loro. In comune c’è la ricerca, sia che si tratti di MPB, Musica Popular Brasileira, o di un rock alternativo o di un jazz che ha il compito di comunicare, raggiungere il maggior numero di persone possibile, e per fare ciò, parla e fonde linguaggi attuali, come l’hip hop e un rinato spoken word. Partiamo dunque! 1 – Bachianinha: Toquinho e Yamandu Costa (Live at Rio Montreux Jazz Festival) – Toquinho e Yamandu Costa Due giganti della musica brasiliana e della chitarra. Due generazioni diverse, due… Continua a leggere
Tre dischi per il ponte/1 – Tony Allen, Moby e Charles Lloyd
Il ponte che ci porta alla festa della Repubblica, il 2 giugno, è l’occasione per ascoltare nuova musica. Ho pensato, quindi, di condividere con voi sei dischi in due post, tutti di recente o freschissima uscita, che hanno catturato la mia attenzione. Come sempre, questione di gusti. Non pretendo di imporre, ma piuttosto di condividere quello che mi piace mettere in cuffia… 1 – There Is No End – Tony Allen Partiamo forte, con un disco pubblicato il 30 aprile scorso. Un lavoro postumo, quello di Tony Allen, morto a Parigi lo scorso anno, il 30 aprile, appunto, per un… Continua a leggere
Riflessioni: Bob Corritore, Eurovision e una storica Top Five
Stamattina ho aperto il computer e, come sempre, per prima cosa ho cercato musica da ascoltare. L’ho trovata, e perfetta per il mio umore: Bob Corritore, grande armonicista e bluesman, assieme a un parterre di musicisti di tutto rispetto, ha appena pubblicato un disco, Spider in my Stew. Con lui ci sono Alabama Mike, Sugaray Rayford, Oscar Wilson, John Primer, Johnny Rawls, Lurrie Bell, Kid Ramos, Bob Margolin, Junior Watson. Ascoltate Big Mama’s Soul Food e capirete di cosa sto parlando! Perfetto per un giorno di sole, come oggi qui a Milano, i ricami di Corritore con l’armonica, sia nel blues… Continua a leggere
Bob Dylan, compie 80 anni… Crossing The Rubicon
C’era da aspettarselo: gli 80 anni di vita di Bob Dylan, o meglio, di Robert Allen Zimmerman, che cadono proprio oggi, il 24 maggio, fanno discutere e non poco. Se vi fate un giro nella grande rete, vedrete come, dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Gran Bretagna all’Italia, fino al Sudafrica e al Brasile giornali, siti, radio e televisioni hanno iniziato da giorni a ricordare questa data. Lo fanno in modo celebrativo, reverenziale, con i migliori successi di Bob, le cose che non sapevate di Bob, il significato religioso di Bob, le crisi esistenziali di Bob. Alcuni – pochi a dire… Continua a leggere
La storia di José Mauro, l’artista che ha vissuto due volte
Oggi vi voglio raccontare una storia. Che ha a che fare con la musica popolare brasiliana, quella del suo massimo splendore creativo, negli anni Sessanta/Settanta, la dittatura e una misteriosa scomparsa. Il personaggio della nostra vicenda si chiama José Mauro, è nato a Rio de Janeiro. Ha pubblicato, ventenne, due dischi (Obnoxious e A Viagem das Horas, il primo nel 1970, il secondo nel 1976) registrati in un’unica sessione nel 1970, negli studi di Roberto Quartin, produttore e arrangiatore che lavorò anche con Frank Sinatra e che, con la sua label omonima, fece conoscere al mondo grandi nomi della musica… Continua a leggere