Mi sono assaporato 1971, The year that music changed everything, la docuserie di Asif Kapadia trasmessa da Apple Tv+. Racconta, senza tesi né costruzioni, ma con filmati – molti di questi mai visti prima – e testimonianze – mai in camera – un anno determinante per la musica, uno spartiacque tra il prima e il dopo, nel quale si sono concentrati una serie di eventi tragici, dolorosi ma anche spettacolari e dove la musica ha fatto da collante, indicando ai giovani di allora nuove strade, un nuovo mondo possibile. Ispirato a 1971, Never a Dull Moment, libro uscito nel 2016 del critico… Continua a leggere
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Election day 2020: la parola ai musicisti…
Siamo entrati nel fatidico Election Day, il giorno in cui gli americani sceglieranno l’uomo che li guiderà per i prossimi quattro anni. Mai come questa volta, è un’attesa carica d’elettricità, negozi con le serrande abbassate, esercito che circonda la Casa Bianca, nemmeno l’America fosse lo Stato Libero di Banana. Per la prima volta in una campagna americana si sono sentite echeggiare parole come odio, divisivo, razzismo, morte. Insomma Donald Trump è Donald Trump, uno che con la testa non ci sta tanto, un caso clinico, come ha tentato di dimostrare il docufilm #Unfit – The Psychology of Donald Trump di… Continua a leggere
Lookin’ For A Leader 2020: Neil Young continua la sua campagna
Dalle parole è passato alle note. Ritorno brevemente sulla dura campagna di Neil Young contro il presidente degli Stati Unit, Donald Trump. Dopo aver annunciato che si rivolgerà a un giudice per tutelare l’uso del suo brano Rockin’in the Free World, notizia di cui vi ho parlato un paio di giorni fa, l’artista ha rilasciato una nuova versione di un suo precedente brano, del 2006, Looking for a Leader (dall’album Living With War, quella volta, al centro delle sue canzoni, erano Bush e la sue bugie che hanno scatenato la guerra contro l’Iraq). Lo ha battezzato Lookin’ for a Leader 2020 (cliccate sulla… Continua a leggere
Neil Young: quando la musica diventa una questione legale
La domanda non è di poco conto: può un artista rifiutarsi che un suo brano, seppur regolarmente pagato rispettando i diritti, venga utilizzato da qualcuno che nulla ha a che vedere per ideali, impegno politico, storia personale con l’artista medesimo? Mi riferisco alla querelle in corso tra Neil Young e Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti, da sempre fan dell’artista canadese da pochi mesi diventato anche cittadino americano, finisce i propri comizi sempre con la stessa canzone, Rockin’ in the Free World, brano di Young pubblicato nell’album Freedom (1989). Lo fa da anni, è una sorta di suo “imprinting”,… Continua a leggere
Musica e natura/ Liberi come falchi? Forse, ma…
Ho un collegamento giornaliero a cui non rinuncio. Pensate pure che sia naïf o freak, però, seguire la nascita e la crescita di tre esemplari di falchi pellegrini, nati in cima al tetto del Pirellone, uno dei simboli di Milano, è stato, ed è, rigenerante in un momento particolare come quello che stiamo vivendo. I tre piccoletti sono figli di Giò e Giulia, due magnifici esemplari di Falco “peregrinus”, chiamato così perché il colore delle piume in testa li fa assomigliare ai cappucci usati dai pellegrini in altri secoli, e battezzati così in onore di Giò Ponti, l’architetto che ha… Continua a leggere
Earth Day: come la musica ha contribuito alla causa “Mondo”
Non so voi, ma i giorni della mia quarantena stanno passando in fretta. Il mondo lo guardo attraverso la rete. Riscopri eventi ai quali, solo un anno fa, avresti dedicato giusto quel quarto d’ora per non sentirti meno informato dei tuoi amici; vedi dalle tue finestre cieli più limpidi, uscendo per portare a spasso il cane o andare al supermercato senti il profumo della primavera. Il lockdown come si chiama ora la quarantena, da quando gli americani hanno deciso la loro contro il virus, sta producendo effetti incredibili. Gli animali, timidamente, entrano nelle città e nei paesi, increduli di vedere… Continua a leggere
Musica e cervello/ La quarantena ci regala pure l’8D! Ma… perché?
La quarantena può giocare brutti scherzi… o almeno rendere appetibili e visionarie cose che, tutto sommato, abbiamo già vissuto quando abitavamo “il mondo normale”. Una di queste l’avrete sicuramente provata, magari senza l’enfasi della conoscenza: un invito via whatsapp a collegarvi a un link dove ascoltare la musica come mai l’avete ascoltata prima. Con la premessa di indossare, possibilmente, un paio di ottime cuffie per contribuire a rendere al massimo questa nuova, strabiliante, incredibile, maivistaprima, aiutatemi con gli aggettivi e le iperboli per cortesia, esperienza sonora. Anch’io, come tutti, per ingannare le ore al di qua delle finestre, mi sono… Continua a leggere