Disco del Mese: Djavan Ao Vivo no Montreux Jazz Festival

E siamo già a fine marzo. In questo mese ci sono state molte buone uscite. Segnalo, per esempio, un gran bel disco blues di un duo italiano, i Caboose, e cioè Luis DeCicco alle chitarre e Carlo Corso alla batteria, che l’11 marzo hanno pubblicato Awake Go Zero, per la Bloos Records. Blues crudo, languido, polveroso, pochissimi effetti, a tratti roots, a tratti Hill country, interventi di Desert alla Bombino. A proposito di Desert blues i Tinariwen, il 25 marzo scorso hanno pubblicato un’edizione remastered con aggiunta di brani inediti di Amassakoul, album mitico della band maliana, del 2004. Consiglio… Continua a leggere


Roberta Giallo, ovvero la poetica della vita tra Lucio e l’Arte

Roberta Giallo – Foto Valerio Mengoli

  Oggi leggerete una bella storia. Ha a che fare con quel geniaccio di Lucio Dalla e con la bravura di un’artista baciata dagli dei della musica. Ritorno al musicista bolognese, visto che settimana scorsa vi avevo presentato Caro Lucio rispondo, l’album di Sergio Rossomalpelo Gaggiotti, un intero disco-risposta a una famosa lettera-canzone di Lucio, L’Anno che verrà. La protagonista del post è un’artista completa, compone, suona, canta, è attrice di cinema e teatro, scrittrice, pittrice, una di quelle persone con cui parlare è sempre una bella, grande avventura: Roberta Giallo. Marchigiana di nascita, bolognese d’adozione, ha pubblicato, lo stesso… Continua a leggere


Clio and Maurice: la voce, il violino e la ricerca della bellezza

Non potevo iniziare meglio l’ultima settimana di marzo! Mi sono, infatti, imbattuto in due giovani artisti, Clio and Maurice, lei una gran voce soul, lui violinista versatile, entrambi di Milano. Voglio cominciare da loro, nei prossimi giorni il mio racconto musicale si sposterà fra teatro-canzone e jazz contemporaneo, con belle sorprese e graditi ritorni. Clio and Maurice mi hanno convinto per più di un motivo: sono giovani, hanno un facile talento, e, non guasta mai, hanno ben delineato il loro percorso artistico. E poi, da non sottovalutare, sono fuori dal coro. È la mia piccola battaglia quotidiana che combatto attraverso… Continua a leggere


Caro Lucio rispondo… la “lettera” di Rossomalpelo a Lucio Dalla

L’altro giorno, con Dan Costa, siamo finiti a discutere di estetica della musica. Per il musicista italo-lusitano la musica non può avere interferenze, vedi il testo, perché questo “rovinerebbe”, anzi, interpreto meglio, “altererebbe” l’armonia e la purezza del suono. Visione più che legittima, se aprissimo un dibattito staremmo giorni a dire la nostra. Non per semplificare, ma c’è musica per ogni momento, un linguaggio che può assorbire altri linguaggi, e sta proprio qui la sua meraviglia! Per questo voglio condurvi, per dirla con i Pink Floyd, on the other side of the moon, per parlare non di melodie ma di… Continua a leggere


Interviste: Dan Costa, la pace e la musica di Randy Brecker

Dan Costa – Foto Alon Levin

Non so quanti di voi conoscano Dan Costa. Per chi non lo ha mai sentito suonare, sarà una bella scoperta. Non solo perché è un pianista di gran talento, e già questo basterebbe a segnalarne l’ascolto. Ma soprattutto perché ha quel modo curioso e romantico di approcciarsi alla musica, quella sana ingenuità di chi riesce a tradurre in note le sensazioni e gli attimi. Poi, ha un atout in più, permettetelo, molto soggettivo. È un appassionato di musica brasiliana, l’ha studiata a fondo, e il suo modo di comporre e ricercare quelle giuste pause e quelle armonie sapide che hanno… Continua a leggere


Africa Unite, quarant’anni di impegno e amicizia. Parola di Madaski

Quarantan’anni insieme senza essere mai banali. Capita a pochi gruppi, si contano sulle dita delle mani. Gli Africa Unite appartengono a questo club esclusivo. Veramente il quarantesimo si sarebbe dovuto festeggiare lo scorso anno, visto che la formazione di Bunna&Madaski nacque nel 1981, l’anno successivo alla mitica venuta a Milano di Bob Marley and The Wailers, il 25 giugno, nello stadio di San Siro, ma soprattutto nell’anno in cui il padre del reggae morì. Il nome della band è un omaggio al giamaicano più famoso della terra, tanto per ricordarlo anche a coloro che nell’81 erano ancora in fasce. La… Continua a leggere


Interviste: Electric Sheep Collective, ne sentirete parlare!

Fifty years ago in Vietnam… People were fighting for nothing. Right now, in Afghanistan, Indonesia, Burundi, Colombia, Congo, Philippine, Yemen, Libya, Nigeria, Syria, Somalia, Sudan… (People are) still fighting, killing each other, fathers, mothers, sons, daughters, sisters, brothers… friends… human beings. People are fighting every day. Fighting for money, fighting for more petrol, more authority, more richness. So, if you don’t want any war, Say Nope to racism Say Nope to exploitation Say Nope to segregation Say Nope to violence Let me take your minds to the fact just yesterday I was watching in CNN, I see the destruction of… Continua a leggere


Ferdinando Faraò: l’Artchipel Hub? Coinvolgimento culturale

Ferdinando Faraò – Foto Fabio Volpi

In questi mesi su Musicabile, attraverso le tante interviste che vi sto proponendo, avete letto di quanto sia difficile per un musicista “fuori dal coro” raggiungere i suoi potenziali ascoltatori. Prevale la musica mainstream, come è normale. Però, di fatto, la musica che si ascolta per lo più via radio o App è sempre quella roba lì, facile, di presa immediata, che non fa pensare, in genere molto individualista, per nulla aperta ai sentimenti degli altri. Dalla collettivizzazione della musica, intesa come luogo di lotta, riscatto, esperimento sociale, in una cinquantina d’anni siamo arrivati alla solitudine narcisistica, tradotta in cameretta,… Continua a leggere


Arpa ed elettronica nella musica di Floraleda Sacchi

Floraleda Sacchi – Foto Andrea Sirtori

Oggi torniamo a parlare d’arpa. Strumento affascinante, mistico, che esiste da milioni di anni. Probabilmente il primo a pizzico, con tutta probabilità nato dall’arco usato per cacciare. Testimonianze di arpe esistono nell’antico Egitto, 5 mila anni fa, ma ce ne sono anche di più vetuste, di seimila anni fa, traccia trovata su un vaso sumero rinvenuto a Ur, nella bassa Mesopotamia. Non voglio narrarvi la storia dell’arpa, ma uno strumento così antico affascina, a maggior ragione perché è presente in molte culture e popolazioni, in vari modelli, forme e grandezze, dall’Africa, all’Europa, all’Oriente. Grazie a ottimi musicisti, da anni l’arpa… Continua a leggere


Interviste: il “prossimo passo” di Roberto Occhipinti…

The Next Step. Il Prossimo Passo. È il titolo di un album uscito venerdì scorso firmato da Roberto Occhipinti. Una frase, oserei, lapidaria, che significa molto nella musica. Avanzare, trovare nuove sonorità, raccontare un futuro in note, evolvere, rischiare, rispettare. Roberto Occhipinti è un canadese, nato a Toronto 66 anni fa, figlio di genitori siciliani di Modica emigrati in cerca di lavoro dall’altra parte dell’Oceano. È un grande contrabbassista e bassista. Viene dalla musica classica – che suona tutt’ora – è passato per la musica contemporanea, ha suonato con i Gorillaz di Damon Albarn e, da sempre, ha una grande… Continua a leggere