Tre dischi da “gustare” nel fine settimana

Blues e jazz. Per questo fine settimana vi ho apparecchiato un pranzo esaltante. Primo piatto, la ristampa di un disco firmato da due assi del blues di metà Novecento, Sam “Lightning” Hopkins e Sonny Terry, registrato nel 1960 e pubblicato il primo gennaio del 1961, Last Night Blues. Come secondo piatto vi consiglio un lavoro spumeggiante direttamente da Londra: gli Ezra Collective, giovane band crossover che ha rilasciato il terzo disco Dance, No One’s Watching, un potente invito alla danza e al divertimento e, per chiudere in bellezza e bontà, come dessert, l’album del franco libanese Ibrahim Maalouf, Trumpets of Michel-Ange. Mettetevi comodi e ascoltateli, sarà un gran bel weekend di musica! Continua a leggere



Tre dischi per cinque musiciste tra jazz e roots

Per il fine settimana ho deciso di proporvi tre nuove uscite tutte al femminile. Artiste diversissime tra loro, che spaziano dal Blues al samba-jazz passando per il bluegrass, la roots music americana, collegata a quella cinese. A mio modo d’ascoltare sono tutte molto interessanti, soprattutto l’ultima in puro Worldwide. Quindi, mettetevi comodi e volate tra ritmi e paesi che riescono ancora ad emozionare…

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Notti magiche a Campo tra musica e stelle cadenti

Veduta di Campo di Brenzone e del Campo Teatro degli Ulivi

Sempre alla ricerca di Festival estivi che abbiano quel “di più” che faccia stare bene, ve ne propongo uno sul lago di Garda, sponda veronese. Il suo nome è già un buon indizio: Notti Magiche a Campo. Campo è l’antico borgo di Brenzone, lo scorso anno ha celebrato i suoi primi 1000 anni di vita. Poche case per lo più disabitate, ci vivono stabilmente soltanto un paio di famiglie, una chiesetta affrescata a metà del Trecento e, intorno, tanti ulivi, di cui si tiene memoria sin dal Settecento. Sullo sfondo le montagne e il lago. La magia del luogo arriva anche dal cielo perché qui, visto il poco inquinamento luminoso, strisciano nitide le stelle cadenti. 

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Festival in Littorina: apre le danze Mauro Ottolini e la sua Orchestra Ottovolante

La EuroVelo 7, ciclopista europea di 7.409 chilometri che collega Capo Nord a La Valletta, Malta, si interseca con la ciclovia 6, che segue il percorso della vecchia ferrovia che collegava Mantova a Peschiera, lungo il Mincio. La chiamano la strada del sole e proprio il sole, che qui al Nord in questi giorni di luglio vediamo far capolino tra una nuvola e un nubifragio, è il protagonista di un Festival sui generis, Musica in Littorina, Sound of The Sun, che incomincia proprio oggi, 4 luglio, nell’omonimo locale a due passi dall’uscita del casello autostradale di Peschiera della A4.

La Littorina del Mincio è nato alcuni anni fa dalla fantasia di Federico Signorelli, architetto appassionato di buon cibo e musica: è un punto di sosta per i ciclisti, ma anche un luogo di ritrovo per passare alcune ore di tranquillità sorseggiando una birra al calar del sole o cenando con pizze gourmet e gli immancabili tortellini di Valeggio sul Mincio, serviti solo con burro e salvia. Signorelli ha rimesso a posto, facendola diventare un B&B, anche la vecchia stazione ferroviaria, risanando il territorio circostante, e da un paio di mesi ha dato vita a un altro locale, il 7Ponti, ricavato in un vecchio magazzino posto proprio sotto al Ponte ferroviario di Peschiera.  Continua a leggere



Petrigno, blues e rumore per parlare la Lingua del Santo

A fine aprile è uscito il primo disco di Marco Petrigno, cantautore, bluesman e pittore palermitano. Il titolo incuriosice, La lingua del Santo (via Vina Records), otto tracce che trasudano dolore, sofferenza, visioni apocalittiche. In effetti di un’apocalisse si tratta. Un’apocalisse personale dove il roots blues ci calza alla battuta. Chitarre stridule, resofonica metallica fino all’asprezza, synth che creano tappeti profondamente cupi, disegnando oscurità nel pentagramma. 

Può sembrare un ossimoro uscire con un lavoro così in un momento, come la primavera che prelude all’estate e alla voglia di sole e fancazzismo. Una risposta la dà lo stesso artista, consapevole di questa forzatura: «La lingua del Santo è un disco che principalmente serviva a me. Che mi mancava. È come se senza dolore fossi nulla. A volte mi sento come se ci siano dei posti dentro la mia testa dove non posso andare neanche io. Malessere ed irrequietezza. Sentirsi fuori posto, inesatti. Scomodi. Il disco è uno sfogo del mio malessere, la mia musica lo è solitamente», spiega Marco. Continua a leggere



Mood Swings, Laura Fedele canta la libertà

Laura Fedele – Foto Alice Asinari

Libertà. Se dovessi riassumere in una sola parola il nuovo lavoro di Laura Fedele, pianista e cantante genovese, docente di canto jazz alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, questa sarebbe la più corretta. Libertà di dire quello che si pensa, di essere critica verso questo modo di procedere e organizzare la vita che l’umanità s’è data, di gridare la propria visione di un mondo possibile, di chiamarsi fuori dal comune sentire su guerre, violenze, confini. Mood Swings uscito un paio di mesi fa è un disco che già dal nome invoca ad alta voce questa aspirazione vitale.  Continua a leggere



Tre dischi per la settimana che verrà

La musica è un buon rifugio per allontanare la paradossale realtà in cui ci troviamo a vivere in questa parte finale del 2022. Ci siamo liberati più o meno dall’ansia Covid e anche dalla peggiore campagna elettorale di tutti i tempi. Oggi si scopriranno i vincitori, verranno fuori errori e orrori di un manipolo di politicanti sempre più lontani dalla realtà perché incapaci di ascoltare (troppa fatica, meglio sobillare).

Ritorneranno protagonisti la “guerra in Europa”, il problema energetico, le minacce nucleari… Quindi, mi rintanerò nella musica, mi immergerò in una valanga di note per ripulirmi la mente. A chi la pensasse allo stesso modo, consiglio tre dischi, tutti usciti nella seconda metà di settembre, molto diversi tra loro, ma ricchi, istrionici, destabilizzanti. Mettetevi comodi… Continua a leggere



Disco del mese: Get On Board, Taj Mahal e Ry Cooder

Quando è uscito, il 22 aprile, via Nonsuch Records, con quella cover d’altri tempi non ho avuto dubbi. Dovevo ascoltarlo, anche perché i musicisti in questione sono due grandi, Ry Cooder e Taj Mahal. Entrambi polistrumentisti, curiosi, innovatori. Il primo con la sua passione per le musiche popolari è stato l’artefice, per esempio, dei Buena Vista Social Club, e per questo gliene saremo sempre grati! Il secondo con quella voce forte e roca che sconfina nel soul e nel funk, ha tracciato la sua vita artistica con brani e interpretazioni indimenticabili, da Statesboro Blues, tratto dal suo primo, omonimo album,… Continua a leggere


Rolling Stone, le classifiche e una riflessione…

Il 15 settembre Rolling Stone USA ha pubblicato la sua colonna sonora più dirimente e attesa: le 500 canzoni più belle di tutti i tempi. Il magazine, ormai ex-bibbia del rock, ha voluto pubblicare, a quasi vent’anni di distanza dalla prima edizione, una nuova revisione. Le classifiche a cui RS ci ha assuefatto sono una buona lettura dei tempi e di quello che significa la musica, mainstream e alternativa, dagli anni Trenta del secolo scorso a oggi. Le 500 canzoni sono la summa di tutto questo, anche perché, la prima “RS hit parade”, come ben ricordano dallo stesso magazine, era… Continua a leggere


Thiago Nassif, la nuova musica brasiliana. Parola di Arto Lindsay

Thiago Nassif in un ritratto di Caio de Paiva

Quando si parla di musica brasiliana, quelli della mia “era” – cresciuti tra gli anni Settanta e Ottanta – sono rimasti ancorati ai classici della bossanova (nata alla fine dei Cinquanta) e ai psichedelici Os Mutantes, parte di quel movimento, il Tropicalismo, che ha rivoluzionato la musica brasileira assieme a Caetano Veloso, Gilberto Gil, Gal Costa, Maria Bethania, Tom Zé… ma anche al rock del mitico Raul Seixas, al punk, quello nato a Brasília con gruppi come i Plebe Rude, per intenderci, ai roqueiros di São Paulo, i Barão Vermelho, i Titãs, a Rio de Janeiro i Paralamas do Sucesso,… Continua a leggere