Massimo Cotto, il Rock spiegato a un adolescente

Ieri nel grande contenitore della Milano Music Week, “in onda” dal 20 al 26 novembre, Massimo Cotto, giornalista, scrittore, dj, docente, uno dei massimi esperti di musica Rock, voce nota di Virgin Radio, con il suo programma Rock & Talk ha presentato Il Rock di Padre in Figli (Gallucci editore, 320 pagg, 16,50 euro). Più che un libro un manifesto del Rock in tutte le sue accezioni, dalla musica, allo stile, alla forma mentis, raccontato al figlio sedicenne, preso come il “rappresentante” di una generazione ignara di cosa possa contenere quella semplice parola. «Raccontare il Rock a mio figlio che ha 16 anni è stato bellissimo, perché ho potuto descrivergli quello che il Rock ha fatto a livello collettivo per la società, ma anche a livello individuale, per ognuno di noi. Tutti abbiamo bisogno di sogni, passione, bellezza, musica. Ognuno le trova in luoghi diversi. Quelli della mia generazione si sono rifugiati nel rock. Il mio libro racconta il Rock, ma, in un certo modo, racconta anche un modo di vivere e sognare», scrive Massimo. Continua a leggere

Un paio di dischi per l’estate di San Martino

Siamo in piena estate di San Martino, quel periodo dell’anno dove il tardo autunno regala un tepore ingannevole prima dell’inverno. Ascoltando due dischi usciti durante il mese, mi è venuto normale associarli a queste giornate: niente di nuovo, piuttosto di rivisto e rivissuto con gli occhi di oggi, due lavori che emozionano, mettono allegria, voglia di evasione e un pizzico di nostalgia. Gli artisti in questione sono bravi e famosi, Van Morrison e Cat Power. Il primo, il 3 novembre scorso, a pubblicato Accentuate the Positive, la seconda, il 10, Cat Power sings Dylan: The 1966 Royal Albert Hall Concert. Ve li consiglio “caldamente” entrambi, per chi ha voglia di rivangare e per chi, invece, di scoprire… Continua a leggere

Ivano Icardi e la sua musica… Unconventional

Un suono limpido, cristallino, pulito, esaltato da una registrazione tecnicamente perfetta. Una chitarra Suhr, usata dagli impallinati della perfezione sonora, prodotta in California nell’azienda fondata 26 anni fa da un liutaio mitologico, John Suhr. E un chitarrista torinese, producer, musicista, che il 12 ottobre scorso ha pubblicato un lavoro con un titolo che la dice lunga: Unconventional. Lui si chiama Ivano Icardi e ha 48 anni. Continua a leggere

I sogni jazz e prog di Miriam Fornari nello scrigno di “Mora”

Miriam Fornari con i suoi musicisti, Evita Polidoro, Joe Rehmer e il fratello Ruggero Fornari – Foto Agnese Zingaretti

La musica come viaggio onirico. Ottenuta attraverso strumenti, noise, elettronica e soprattutto silenzi. Una costruzione complessa che per questo richiama subito all’ascolto il prog degli anni Settanta, i Genesis, i King Crimson, gli ELP, quelle lunghe suite che imboccavano una via per poi cambiare bruscamente direzione e ritornare al tema principale dopo lunghi viaggi di note. 

Mondi fantastici creati da una pianista e cantante ventisettenne, Miriam Fornari, studi alla Siena Jazz University – la sua tesi di laurea La ricerca del Silenzio è stata pubblicata tre anni fa da Morlacchi editore – e alle battute finali del biennio di perfezionamento all’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Miriam è la sorella di Ruggero Fornari, altro artista che vi consiglio di tenere d’occhio: il 3 novembre è uscito il suo nuovo disco- progetto, Phormix, in trio con Alessandro Cianferoni al basso elettrico e Lorenzo Brilli alla batteria. Ve ne parlerò prossimamente. Continua a leggere

Due dischi per raccontare la libertà e la convivenza

In questi giorni di guerra voglio porre alla vostra attenzione due lavori che possono aiutare a riflettere quanto stiamo vivendo. Si tratta di due dischi usciti in questi ultimi giorni. Il primo è di Júlio Resende, pianista portoghese, che dedica un intero disco Sons of Revolution, alla liberazione del Portogallo dalla dittatura (nell’aprile del prossimo anno si celebreranno i 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che portò il paese nella democrazia). Il secondo, addirittura nella duplice veste di disco e colonna sonora, è firmato da Robbie Robertson, nella sua ennesima  collaborazione con Martin Scorsese In Killers of the Flower Moon. Robertson se n’è andato nemmeno due mesi fa e il ricordarlo, lui storico componente dei The Band, gruppo legato indissolubilmente a Bob Dylan, è un omaggio doveroso. Entrambi i lavori parlano di diritti violati, di prepotenza ma anche di speranza. È il Still Standing cantato da Robertson, il ritrovarsi ancora in piedi, vivi, per testimoniare le atrocità dell’uomo. Siamo ancora qui nel 2023 a convivere con gli orrori tutti i giorni. Ci stiamo abituando, li vediamo sui social, confusi in una disinformazione visiva che tende a raccontare narrazioni diverse (c’è un bel pezzo sul New York Times di ieri a proposito di fake news che vi consiglio di leggere). Il mondo può essere migliore di questo? L’uomo può essere migliore di quello che è? Questi due dischi non pretendono di avere verità ma indicano una via, che è il rispetto, la libertà, il diritto di esistere per tutti uguale…  Continua a leggere

Halloween Night in Triennale con Francesco Cavestri

La Triennale di Milano il 31 ottobre festeggerà la sua Halloween Night con una serata ricca di musica nell’alveo di JazzMi. Un modo per nulla banale, consono al luogo e a quello che rappresenta per la cultura milanese.

Ad aprire la festa con un doppio appuntamento sarà un giovane pianista jazz bolognese di appena 20 anni, Francesco Cavestri, oltre al caleidoscopio ritmico di Don Karate, moniker di Stefano Tamborrino, bravo batterista fiorentino, la Sun Ra Archestra, jazz band attiva fin dagli anni Cinquanta – fu fondata dal mitico musicista americano morto trent’anni fa – e ancora in attività. La notte chiuderà con un dj set di Populous, al secolo Andrea Mangia, producer e dj salentino. Continua a leggere

Pivio & Aldo De Scalzi: dalle colonne sonore, la buona musica

Pivio & Aldo De Scalzi – Foto di Pietro Pesce

La musica per le colonne sonore è un altro dei miei pallini, lo avrete capito! Questa volta ho colto la palla al balzo per intervistare due musicisti con cui volevo fare quattro chiacchiere da tempo, Pivio & Aldo De Scalzi. 

Sono una premiata ditta che ha all’attivo oltre duecento colonne sonore tra cinema e broadcast. Un’amicizia e un affiatamento musicale che dura da oltre quarant’anni, prima nei gruppi rock, soprattutto progressive poi, dal ’97 con l’avventura delle musiche per film. Entrambi genovesi, con tutto quello che comporta, non ultima quella dose di sana e folle creatività che ha caratterizzato e caratterizza i musicisti di Zêna, Pivio vive a Roma, mentre Aldo continua nel capoluogo ligure. Continua a leggere

Bright Magus, esce Jungle Corner. Con la benedizione di Miles

I Bright Magus: seduti da sinistra, Giovanni Calella, Leziero Rescigno, Alberto Turra. In piedi sempre da sinistra, Mauro Tre e Giovanni Sansone

Venerdì prossimo, 27 ottobre, uscirà sugli scaffali fisici e digitali un disco che vi consiglio d’ascoltare con una certa libertà d’udito e di pensiero. Loro sono i Bright Magus, formazione tutta italiana che arriva con un lavoro di sei brani intitolato Jungle Corner. Il genere? Una fusion anni Settanta, ma non una fusion qualsiasi, bensì quella ispirata dal padre del genere, Miles Davis, nel suo periodo elettrico che va dal 1969 al 1975, quando l’artista era sotto contratto con la Columbia.  Continua a leggere

Sade Mangiaracina, quando il jazz diventa preghiera

Sade Mangiaracina – Foto Roberto Cifarelli

Può suonare strano pubblicare un doppio disco strumentale con un titolo che riporta subito alla voce: Prayers, Preghiere. Uscito su supporto fisico il 29 settembre per Tŭk Music è l’ultimo lavoro della pianista Sade Mangiaracina. Per completezza d’informazione, in digitale trovate solo il primo volume, il secondo sarà disponibile tra pochi giorni, il 20 ottobre. 

In realtà strano non lo è affatto: l’atto del chiedere o del ringraziare un essere soprannaturale è un gesto tanto intimo quanto globale e la musica, tra le arti, è quella che meglio definisce il rapporto con questo universo emozionale parallelo. Sade è riuscita in una non facile impresa: tradurre in quindici brani, altrettante tappe fondamentali della sua vita, del suo essere donna, artista, credente e madre. 

Due dischi, il primo universale, il secondo interiore, nel primo è accompagnata da Marco Bardoscia al contrabbasso e da Gianluca Brugnano alla batteria (formazione con cui ha pubblicato i due suoi album precedenti Le Mie Donne e Madiba), nel secondo da Luca Aquino alla tromba e Salvatore Maltana al contrabbasso. In entrambi i lavori come costante narrativa la presenza del Quartetto Alborada (Anton Berovski, Sonia Peana, Nico Ciricugno e Piero Salvatori). Continua a leggere

Manòglia, le riflessioni folk di Davide Van De Sfroos

Davide Van De Sfroos – Foto Alessio Pizzicanella

Manòglia, in laghée, il dialetto della gente del lago di Como, è la magnolia. Ed è il titolo del lavoro che Davide Van de Sfroos pubblica oggi, 15 ottobre, per per BMG/MyNina in versione vinile, Cd e download, oltre a un vinile colorato in edizione limitata e numerata (nessuna uscita in streaming).

Undici brani per 43 minuti d’ascolto dove il songwriter di Mezzegra racconta con maestria personaggi, siano essi di fantasia come El Mekanik, o veri come Zia Nora, farfalle, boschi, funghi, spore, foglie…

Mi sono letto i testi più volte prima di ascoltare il disco: Davide riesce a creare, in quel magico mix di dialetto e italiano, mondi fantastici dove entri come Alice nel Paese delle Meraviglie e dove tutto non è come sembra. L’ovvio con Van de Sfross diventa stupore, una raffica di vento si trasforma in una carezza liberatoria, le foglie sono punti cardinali in un bosco fitto: Quattro foglie come bandiere/ Quattro foglie come pesci nel vento/ Quattro lacrime della foresta/ Quattro sorrisi della stagione, sussurra in Foglie al Vento, brano che chiude il disco. Continua a leggere