Un grande del jazz italiano, Gianni Coscia, firma il suo primo “disco solo” a 94 anni

Gianni Coscia – Foto di Daniela Bellu

Come capita raramente ho praticamente suonato una serie di brani di botto, uno dopo l’altro e – complice la bravura di Paolo Facco dietro al mixer che quasi senza dirmelo ha cominciato a registrare – è venuto fuori questo lavoro. Ascoltandolo alla fine della sessione mi sono reso conto che senza quasi volerlo stavo raccontando in musica la mia vita e inconsapevolmente ho creato una scaletta praticamente cronologica. Quello che si ascolta è dunque una serie di tappe essenziali della mia vita artistica: qualche volta si tratta solo di semplici ricordi, in altri casi il brano è invece collegato a incontri importanti con altri musicisti e alle elaborazioni che ne sono scaturite. Un sunto della mia vita musicale.

Quella che avete appena letto è la nota di copertina de La Violetera, lavoro del fisarmonicista Gianni Coscia, uscito oggi via Tǔk Music. Un disco che considero prezioso per molti aspetti. Innanzitutto per l’artista: Gianni Coscia ha 94 anni, («A gennaio saranno 95!», mi dice con piglio sicuro); quindi per la musica che ha proposto, un percorso tra tango, musica popolare e jazz, con omaggi a uno dei suoi idoli, Gorni Kramer; e infine per l’etichetta. Paolo Fresu ha visto lungo pubblicando una solida testimonianza del jazz e del suo sviluppo nell’Italia del Novecento, oltre a omaggiare uno dei grandi fisarmonicisti italiani. Lo ha fatto con la solita precisione e minuziosità, la cover è un’opera di Daria Petrilli, Constellation of Venus, perfetta per ciò che si ritrova al suo interno. Continua a leggere



Tre autori per rinfrancare lo spirito: Eyal Talmudi, Abel Selaocoe, Gustavo Vaz

Sono tre dischi intensi quelli che vi propongo all’ascolto in questo fine settimana settembrino. Per espressività, musicalità e artisti. Sono andato a scavare nella musica emozionale, in quella che ci ricorda come l’essere umano, mai come ora, ha bisogno di valori ben più alti di quelli che la società ci ha abituati, valori di cultura, di visione artistica. La musica apre la mente, non è ristretta in confini dettati da sterili contrapposizioni politiche e incomprensibili fanatismi religiosi, vola ovunque, appartiene all’uomo in quanto tale.

Ne è convinto Eyal Talmudi, sassofonista israeliano di Tel Aviv, che ha pubblicato la seconda parte di un unico lavoro, Sonolodge (la prima era uscita a febbraio) con il chiaro intento di agire sulla salute delle nostre menti occupate da guerre, carestie, morti. La pensa così anche un altro dei grandi artisti che ascolto quotidianamente, Abel Selaocoe, sudafricano, violoncellista e cantante geniale, e nella sua giovane esuberanza anche il brasiliano Gustavo Vaz, che ha pubblicato il suo primo album dichiarando sin dal titolo il significato della sua arte, Íntimo.

Ascoltateli, aspetto la vostra opinione! Continua a leggere



Mila Trani al Blue Note con “Menta Selvatica”: un concerto che narra il mondo

Mila Trani – Foto Roberta Lo Schiavo

In Mila Trani il concetto di World Music si espande, come un fiume, in mille derivazioni. Tante quante sono le sue passioni e i suoi ascolti. C’è la musica brasiliana, cardine su cui si fonda il suo andare nella musica, ci sono i ritmi afro (cubani e brasiliani), c’è il canto nordafricano, il flamenco, la musica popolare, quella dei Balcani e turca. Tutto concentrato con sapienza e armonia in nove brani per 42 minuti di ascolto e un titolo, che poi è anche quello di un brano, Menta Selvatica, piuttosto strano e accattivante. Nemmeno la voce possiamo definirla una costante, vista la versatilità con cui questa giovane artista usa il suo vero strumento. Anni di studio, di perfezionamento, di lavoro e curiosità le hanno donato una voce che riesce sempre a stupire e non assopire. Con la voce tesse ricami e racconti che si fanno ricordare. Continua a leggere



Gilberto Mazzotti: “Made in Ra”, il jazz che trasforma la fragilità in forza

Foto Domenico Bressan

Made in Ra – First Period sta semplicemente per “Scritto a Ravenna”. È un disco firmato GB Project, ovvero Gilberto Mazzotti, band leader e autore dei brani, al pianoforte, Alessandro Scala al sax soprano, Adriano Rugiadi al basso fretless, Stefano Calvano alla batteria e Maria Francesca Melloni alla voce e autrice del testo di Nuova vita, ultima delle otto tracce, per la durata di 50 minuti che compongono un disco colorato, brillante, estroso nel suo incedere. Un lavoro che ha casa nel jazz e che spazia con una elegante sinuosità nella musica latina, nei ritmi caraibici, nell’improvvisazione. Piano molto percussivo a… Continua a leggere


Musica, sogni e indipendenza: Francesco Pergola presenta il suo primo album “Stream!”

Francesco Pergola, 23 anni, da Avellino. A parlarci insieme ha l’eloquio di un uomo di mezza età, maturo, consapevole e le idee di un artista che ne ha viste tante nella vita. Vi confesso che è stato uno degli incontri più interessanti e profondi che abbia avuto in questi ultimi tempi. Il motivo? Il 15 giugno scorso ha pubblicato il suo primo disco della sua seconda vita, Stream!, dieci brani per 42 minuti d’ascolto. Un classico LP, con due ipotetici lati, il primo, che chiameremo per comodità Lato A, è un concentrato di ricerca interiore, profonda, espressiva, senza sconti. Nell’altra facciata, il Lato B, i brani escono e fluiscono nei vari aspetti della vita, per creare, appunto, come dice il titolo, un flusso di idee, pensieri, note, parole.

Dedito alla musica elettronica e al clubbing, questo ragazzo sì è trovato a 19 anni ad abbandonare quel mondo per entrare in un nuovo pianeta, quello della musica dell’anima, con cui è cresciuto, Blues, Rock, Prog, Jazz, Pop, Funk. E nemmeno ventenne è entrato, per pura determinazione, negli studi della Real World a Box, nella contea di Wiltshire, per registrare un paio di brani di questo lavoro. Lì ha conosciuto tanti musicisti legati al mondo dell’etichetta e di Peter Gabriel (uno dei suoi miti assoluti: Stream che apre il lavoro, è un omaggio totale al geniale artista inglese), gente con il triplo abbondante dei suoi anni con cui ha stretto solidi legami di collaborazione e amicizia. «Può sembrare una cosa molto pretenziosa, ma volevo costruire un progetto di grande credibilità artistica e coinvolgere artisti, musicisti che mi hanno sempre affascinato tantissimo», mi racconta Francesco». Continua a leggere



Olivia Trummer: in “Like Water” la libertà di un’artista senza confini

Oggi vi voglio parlare di un’artista cara a Musicabile, Olivia Trummer, che alcuni mesi fa ha pubblicato un sofisticato quando emozionante lavoro per pianoforte e voce chiamato Like Water. Quando la musica ti riempie lo spazio, ti penetra nell’anima e tu ti lasci coinvolgere e trasportare in un mondo fatto esclusivamente di note, silenzi e una voce morbida a tal punto da far sembrare il tedesco parente del portoghese brasiliano, vuol dire che stai ascoltando qualcosa di magico e intenso.

Olivia Trummer, nata e diplomata in pianoforte a Stoccarda, è figlia di musicisti. Ha una laurea in pianoforte classico e una in piano jazz. A 22 anni ha vinto un borsa di studio ed è volata a New York, alla Manhattan School of Music dove ha scoperto l’altro suo grande talento, la voce. Like Water è il suo primo disco “solo”, dove si confronta, dopo una decina di album pubblicati, con se stessa, il suo talento e la sua voce. L’ha vissuto come il più difficile dei suoi esami, per la prima volta da sola di fronte al giudizio del pubblico. Come l’acqua la sua musica si infila ovunque, riempie i vuoti tra i generi, dalla classica al jazz, dal canto pop raffinato al canto impostato lasciando l’ascoltatore stupito di quanti punti di contatto abbiano tutti i generi.  Continua a leggere



Mrs Carril: due musicisti, un’anima femminile e un nuovo album da scoprire

Marco Gilardone, a sinistra e Andrea Saidu a destra, i MRS Carril

Mrs Carril è un’attempata signora a modo, di quelle vecchio stampo. Però è attentissima alle novità discografica, ama a tal punto la musica da aver “adottato due musicisti che, in qualche modo la rappresentano. Lei se ne sta a giocare a bridge con le amiche, spesso in crociera verso l’amato Sudamerica, mentre loro lavorano. Così va la vita!

Scherzi a parte, Mrs Carril è il progetto di due musicisti che non hanno altra ambizione che scrivere canzoni. Non banali, ricercate, curate nei minimi particolari. Sono piemontesi, Andrea Saidu, voce da tenore, 45 anni, fa il fonico e il musicista di professione, Marco Gilardone, 61 anni, è un medico foniatra,  un patito dell’Opera e compone canzoni. Continua a leggere



“Siamo entrati da turisti, siamo usciti con un disco”: l’esperienza al Sun Studio dei Sacromud

saacro

Chiamatelo karma, o fortuna, o ancora, predestinazione. Sta di fatto che ritrovarsi da Gubbio a incidere un intero album nello Sun Studio, il tempio del Blues di Memphis fondato nel 1950 da Sam Phillips, dove ha suonato il gotha della musica di allora, da Albert King, a Elvis Presley, a Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Howlin’ Wolf, e più tardi anche gli U2 tanto per fare un po’ di nomi così, è una di quelle esperienze musicali e umane che ti cambiano la vita. 

È capitato ai Sacromud, band umbra capitanata dal chitarrista Maurizio Pugno, musicista di grande esperienza, arrangiatore, nonché cultore e fan assoluto di Albert King. Assieme con B.B. King e Freddie King, Albert completa la trimurti dei Re del Blues. Suonava una Gibson Flying V,  che aveva battezzato “Lucy”, una chitarra da destrimano usata senza invertire le corde: questo lo portava a fare bendings (tirate di corda) “al contrario”, dal basso verso l’alto, generando un suono molto personale e subito riconoscibile. Il suo modo di suonare ha influenzato miti della chitarra come Jimi Hendrix, Eric Clapton e Stevie Ray Vaughan. Continua a leggere



I Luf, 25 anni a passo di Folk: così ballano e cantano i lupi della Val Camonica

Conoscete i Luf? Sono un collettivo Combat Folk che da 25 anni fa ballare e riflettere. Il Folk è un’altra delle mie passioni musicali, ne parlo spesso su Musicabile. Anche perché il genere si presta ad armonizzarsi e contaminarsi con molti altri generi musicali. Il Blues e il Rock negli anni hanno attinto a piene mani, così come il Pop. 

In dialetto camuno i Luf sono i lupi, i re delle foreste e delle montagne, un animale straordinario resistente, intelligente, estremamente furbo. Alla stregua dei lupi che sfidano gli inverni e gli stenti, la band in un quarto di secolo si è fatta conoscere attraverso i tanti dischi che ha pubblicato con la propria etichetta indipendente, Per spartito preso, e soprattutto gli oltre 1500 concerti tenuti in Italia e in Europa, dove hanno portato la forza espressiva del ballo unito alla qualità della scrittura dei testi, mai banali, dedicati all’attualità, alle difficoltà e ai problemi della vita. Continua a leggere



Jazz Experiences: la nuova vita in note di Andrea Sabatino

Andrea Sabatino – Foto Dario Discanno

«Ti do un’anteprima: nel gennaio del 2026 pubblicherò un disco in quartetto a cui tengo particolamente, si intitolerà Fatata». Raggiungo telefonicamente Andrea Sabatino una sera per parlare di Jazz Experiences, disco uscito alcuni mesi fa insieme al chitarrista Fabio Zeppetella. Sta tornando a casa da una lunga giornata di lezione – insegna, di ruolo, Musica d’Insieme Jazz al conservatorio Pyotr Ilyich Tchaikovsky di Nocera Terinese, splendido borgo in provincia di Catanzaro posto su una collina a 12 chilometri dal mare, «da una parte vedi la montagna, dall’altra il Tirreno, con Stromboli e Vulcano», spiega. «Qua sto bene, è un bellissimo ambiente. Nato come una piccola scuola di musica, si è trasformato in liceo musicale, poi statizzato come Istituto superiore e quindi legalizzato come Conservatorio statale di musica cinque anni fa». Continua a leggere