Amelia, l’omaggio a Joni Mitchell di Martha J.

Martha J . – Foto Luca Viganò

Amelia Earhart era una aviatrice americana, prima donna pilota a riuscire nell’impresa di sorvolare l’Atlantico nel 1932. Forte dell’impresa decise di volare un’avventura titanica: il 20 maggio 1937, a 39 anni, insieme al navigatore Fred Noonan partì per la trasvolata del globo. Il 2 luglio decollò da Lae (Papua Nuova Guinea), diretta sull’isola di Howland, quando… lei e Noonan svanirono nel nulla. La Earhart entrò nella storia dell’aviazione e anche nelle teorie cospirazioniste: rapita dagli alieni? salvati e vissuti in un’isola deserta? … Proprio a gennaio di quest’anno è stato avvistato a 5mila metri di profondità un oggetto che potrebbe assomigliare all’aereo della Earhart. Continua a leggere



Pierpaolo Vacca, il disco di un Bastian contrario

Pierpaolo Vacca – Foto Alessia Zedde

Il 19 gennaio scorso è uscito per per Tǔk Music Travessu, il primo lavoro solista di Pierpaolo Vacca, 32enne organettista sardo di Ovodda (Nuoro). L’avevo visto suonare dal vivo un paio di anni fa al Teatro Carcano di Milano sul palco con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura per Tango Macondo, di cui vi avevo parlato qui. Nipote di Beppe Cuga, famoso – e unico – suonatore di launeddas della Barbagia, ha iniziato a suonare l’organetto a sei anni, andando a lezione dal maestro Peppino Deiana, Tziu Peppinu. 

Come definire la musica di Pierpaolo? Bella domanda: «Non mi pongo il problema di che tipo di genere suono, la musica viene da dentro, è libera, perché incasellarla?», mi dice candido durante l’intervista. Un po’ complicato farci l’abitudine: l’artista viene da un altro mondo, antichissimo, con solide regole a cui non rinuncia. La musica è la sua vita, il resto è un di più. Stupisce la sua sincerità, la sua umiltà ma anche la consapevolezza di essere uno dei pochi eletti che siedono di diritto al desco della Musa Euterpe.

Musica e danza sono inscindibili in Travessu. L’organetto, filtrato da una pedaliera da chitarra che con enorme pazienza s’è settato, assume tante voci, un’onda sonora che si propaga e che avvolge, contraltare alle incursioni di altri artisti, dal pianista Dino RubinoCappotto è autentica World Music made in Ovodda, l’organetto viene “ricamato” dal tocco gentile di Rubino che improvvisa pulito – al percussionista senegalese Pape Ndiaye in Campid Afro, a Dj Cris, al secolo Cristian Orsini, in Danzas Sardstep, fino a Nanni Gaias e al chitarrista Fabio Calzia in Tziu Soddu. Continua a leggere



Kriss Corradetti: mandolino, jazz e italianità

Kriss Corradetti – Foto Luca Cameli

Jazzmandoit è il titolo di un lavoro uscito a fine dicembre dello scorso anno per PlayCab firmato da Kriss Corradetti. Marchigiano, chitarrista, producer, insegnante, Kriss ha scelto di portare alla ribalta il mandolino, strumento in Italia non frequentato quanto meriterebbe, “recluso” nella musica popolare, soprattutto in quella napoletana. 

Il mandolino in altre parti del mondo è invece strumento sdoganato da tempo. Basti pensare al brasiliano Hamilton de Hollanda, virtuoso del bandolim, indirizzato a un jazz contemporaneo di grande vivacità contaminato con lo Choro, diventato uno dei grandi artisti internazionali nei circuiti e nei festival jazz di tutto il mondo. Musicabile s’è interessato a lui lo scorso maggio in occasione dell’uscita di un album divertissement dal titolo Flying Chicken (qui trovate il link all’intervista).

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Due dischi per due appassionate artiste

Fiorella Mannoia (con Danilo Rea) e Stacey Kent. Cos’hanno in comune queste due artiste? La voce, riconoscibile tra mille. Una calda avvolgente, l’altra leggera, swingante. Due artiste che hanno pubblicato nei mesi scorsi due lavori, la Kent il 10 novembre, mentre la Mannoia l’8 dicembre. Sono due lavori di interpretazione, brani che hanno fatto la storia della musica d’autore italiana da una parte e standard jazz dall’altra. Due omaggi alla loro provenienza artistica, raffinati, interessanti, ricchi. Ve li consiglio perché entrambe le interpreti sanno emozionare e catturare l’ascolto come poche. Continua a leggere



Blind. So What? La vita e la musica secondo Ciara Moser

Bastano 38 secondi e tre parole, Blind. So What?, ripetute in tante lingue che, in un crescendo, si fondono e diventano ossessive. In sequenza diretta parte il rullante, secco, veloce, perentorio, seguito da un basso caldo, forte, fluido. Un inizio che dichiara da subito e senza mezzi termini, chi è Ciara Moser: una bassista di 27 anni, cieca dalla nascita, nata per suonare. La musica è la sua passione, la sua vita, la sua luce. Nel progredire delle 12 tracce interamente frutto della sua creatività, un’ora e 6 minuti di ascolto, Ciara dichiara al mondo, in uno stile che potremmo definire Modern Jazz Fusion, il suo punto di vista di donna cieca e di musicista prodigiosa.  Continua a leggere



Claudio Giambruno, il sax e la sua melodia d’Oltremare

Claudio Giambruno – Foto Antonio Ilardo

Si intitola Overseas, Oltremare, il disco che vi propongo per questo inizio settimana. Lo firma Claudio Giambruno, sassofonista palermitano di lungo corso. Nove tracce, quattro composizioni originali e cinque rivisitazioni, che spaziano nell’universo compositivo del musicista siciliano tra l’hard-bop di Lu’s Bounce firmata da Dan Nimmer, la bossanova, nella scrittura originale di Claudio di First Time I Heard Jobim e nella scanzonata Ginza Samba di Vince Guaraldi, la canzone napoletana, nella fluida reinterpretazione di ‘Na voce ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna degli autori Ugo Calise e Carlo Alberto Rossi, o nell’avvolgente Pure Imagination, scritta da Anthony Newley, uno di quei movimenti lenti che ti ammaliano e attraggono come il suono di un pungi indiano per il cobra. Continua a leggere



Ivano Icardi e la sua musica… Unconventional

Un suono limpido, cristallino, pulito, esaltato da una registrazione tecnicamente perfetta. Una chitarra Suhr, usata dagli impallinati della perfezione sonora, prodotta in California nell’azienda fondata 26 anni fa da un liutaio mitologico, John Suhr. E un chitarrista torinese, producer, musicista, che il 12 ottobre scorso ha pubblicato un lavoro con un titolo che la dice lunga: Unconventional. Lui si chiama Ivano Icardi e ha 48 anni. Continua a leggere



I sogni jazz e prog di Miriam Fornari nello scrigno di “Mora”

Miriam Fornari con i suoi musicisti, Evita Polidoro, Joe Rehmer e il fratello Ruggero Fornari – Foto Agnese Zingaretti

La musica come viaggio onirico. Ottenuta attraverso strumenti, noise, elettronica e soprattutto silenzi. Una costruzione complessa che per questo richiama subito all’ascolto il prog degli anni Settanta, i Genesis, i King Crimson, gli ELP, quelle lunghe suite che imboccavano una via per poi cambiare bruscamente direzione e ritornare al tema principale dopo lunghi viaggi di note. 

Mondi fantastici creati da una pianista e cantante ventisettenne, Miriam Fornari, studi alla Siena Jazz University – la sua tesi di laurea La ricerca del Silenzio è stata pubblicata tre anni fa da Morlacchi editore – e alle battute finali del biennio di perfezionamento all’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Miriam è la sorella di Ruggero Fornari, altro artista che vi consiglio di tenere d’occhio: il 3 novembre è uscito il suo nuovo disco- progetto, Phormix, in trio con Alessandro Cianferoni al basso elettrico e Lorenzo Brilli alla batteria. Ve ne parlerò prossimamente. Continua a leggere



Due dischi per raccontare la libertà e la convivenza

In questi giorni di guerra voglio porre alla vostra attenzione due lavori che possono aiutare a riflettere quanto stiamo vivendo. Si tratta di due dischi usciti in questi ultimi giorni. Il primo è di Júlio Resende, pianista portoghese, che dedica un intero disco Sons of Revolution, alla liberazione del Portogallo dalla dittatura (nell’aprile del prossimo anno si celebreranno i 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che portò il paese nella democrazia). Il secondo, addirittura nella duplice veste di disco e colonna sonora, è firmato da Robbie Robertson, nella sua ennesima  collaborazione con Martin Scorsese In Killers of the Flower Moon. Robertson se n’è andato nemmeno due mesi fa e il ricordarlo, lui storico componente dei The Band, gruppo legato indissolubilmente a Bob Dylan, è un omaggio doveroso. Entrambi i lavori parlano di diritti violati, di prepotenza ma anche di speranza. È il Still Standing cantato da Robertson, il ritrovarsi ancora in piedi, vivi, per testimoniare le atrocità dell’uomo. Siamo ancora qui nel 2023 a convivere con gli orrori tutti i giorni. Ci stiamo abituando, li vediamo sui social, confusi in una disinformazione visiva che tende a raccontare narrazioni diverse (c’è un bel pezzo sul New York Times di ieri a proposito di fake news che vi consiglio di leggere). Il mondo può essere migliore di questo? L’uomo può essere migliore di quello che è? Questi due dischi non pretendono di avere verità ma indicano una via, che è il rispetto, la libertà, il diritto di esistere per tutti uguale…  Continua a leggere



Halloween Night in Triennale con Francesco Cavestri

La Triennale di Milano il 31 ottobre festeggerà la sua Halloween Night con una serata ricca di musica nell’alveo di JazzMi. Un modo per nulla banale, consono al luogo e a quello che rappresenta per la cultura milanese.

Ad aprire la festa con un doppio appuntamento sarà un giovane pianista jazz bolognese di appena 20 anni, Francesco Cavestri, oltre al caleidoscopio ritmico di Don Karate, moniker di Stefano Tamborrino, bravo batterista fiorentino, la Sun Ra Archestra, jazz band attiva fin dagli anni Cinquanta – fu fondata dal mitico musicista americano morto trent’anni fa – e ancora in attività. La notte chiuderà con un dj set di Populous, al secolo Andrea Mangia, producer e dj salentino. Continua a leggere