Giovanni Guidi e Matthew Herbert: piano, elettronica e improvvisazione

Giovanni Guidi – Foto Roberta Paolucci

Domani sera al Teatro di Fiesole, Firenze, organizzato da Toscana Produzione Musica, si potrà ascoltare un concerto davvero interessante, basato sull’improvvisazione pura. Sul palco il pianista umbro Giovanni Guidi e l’inglese Matthew Herbert, musicista, Dj, esperto di musica elettronica. Giovanni è artista e compositore molto coinvolgente; di lui mi ha appassionato quel bellissimo lavoro uscito nel 2021 intitolato Remiscenze, in duo con Daniele di Bonaventura. È figlio del grande Mario Guidi, mancato nel dicembre del 2019, pioniere del jazz italiano e manager di grandi musicisti come Enrico Rava e Paolo Fresu.  Continua a leggere



Petra Magoni canta Brecht per non dimenticare

Stasera a Padova nella Sala dei Giganti di Palazzo Liviano in piazza Capitaniato Petra Magoni e Andrea Dindo presentano Petra canta Brecht – Omaggio a Milva. Un progetto non facile «ma quanto mai necessario», mi racconta Petra. Dedicato a Milva, con l’intento di ripercorrere quel grande lavoro che l’artista di Goro fece nel 1971 con il suo primo disco Milva canta Brecht e quindi nel 1996 con la pièce teatrale diretta da Giorgio Strehler diventata un disco, Milva Canta Un Nuovo Brecht. 

Ma è anche un grido di allerta da parte di Petra e di Andrea. Ce lo siamo detti tante volte: gli artisti hanno una via preferenziale nell’intuire le magagne del mondo. E Petra questa sensibilità la possiede marcata. «Cultura e intrattenimento sono due cose diverse. Adesso c’è bisogno di prendere più coscienza di ciò che sta accadendo intorno a noi», dice convinta del suo ruolo. Me lo ha ripetuto anche Simona Molinari nel post che ho pubblicato qualche giorno fa. Continua a leggere



Lorenzo Cimino e il Festival Jazz della Spezia: «Sulle orme della musica afroamericana»

Lorenzo Cimino, direttore artistico del Festival Internazionale del Jazz della Spezia

Il 18 luglio del 1969, primo concerto della prima edizione del neonato Festival Internazionale del Jazz della Spezia, salivano sul palco Bill Evans con Eddie Gomez al contrabbasso e Marty Morell alla batteria. Un concerto, ammetto, che mi sarebbe piaciuto tanto vedere. Il 28 luglio prossimo, sempre sullo stesso palco, si potrà assistere a un trio che si riallaccia a doppio nodo a quell’evento di oltre mezzo secolo fa, quello composto da Dado Moroni al pianoforte, accompagnato, in un omaggio a Bill Evans, da Eddie Gomez e da Joe La Barbera, batterista che ha suonato con Evans prima del suo tragico epilogo. Gomez suonerà su quel palco dove si esibì nel ’69. E qui c’entrano ricordi, passioni, storie, che lo fanno diventare per forza un evento da non perdere, soprattutto per chi ha amato e ama ancora la creatività di Evans.

Quello della città ligure è il decano dei festival jazz del nostro Paese. Un grande e saggio vecchio che ha saputo intercettare nel corso degli anni le novità e le commistioni di cui il jazz si nutre avidamente. Se nel 1969 era Bill Evans che aveva dato un nuovo senso al trio jazz con una musica che avrebbe influenzato (e influenza tuttora) pianisti contrabbassisti e batteristi, domani, 24 luglio, la campanella d’inizio concerti nell’ormai tradizionale Piazza Europa, la suonerà il bosniaco Goran Bregović con i suoi Wedding & Funeral Band.

Scorrendo il programma troviamo Mark Stern and Randy Bracker Band (il 25), Irene Grandi (il 27), Paolo Fresu con Uri Cane (il 29). Chiuderà, il 30 luglio Russell Crowe & The Gentlemen Barbers. L’attore neozelandese con la sua band può sembrare anacronistico in un festival jazz di lungo cabotaggio. Perciò ho chiamato il direttore artistico del Festival, Lorenzo Cimino. Continua a leggere



Furio Di Castri al Genius Loci di Firenze, musica e accoglienza

Parte il 28 settembre a Firenze Genius Loci: alla scoperta di Santa Croce, due notti e un’alba di musica, incontri e performance nello storico complesso francescano, organizzati da Associazione Controradio Club, Opera di Santa Croce e Controradio in collaborazione con associazione culturale La Nottola di Minerva. Si tratta di un festival “anomalo”, giunto alla sesta edizione. Il tema 2023 è di un’attualità imbarazzante: ospitalità e accoglienza, due parole su cui le arti, soprattutto la musica, hanno tanto da dire.  Continua a leggere



Al festival di Castelfidardo la magia di Daniele Di Bonaventura

Inizia oggi, 13 settembre, la 48esima edizione del Premio Internazionale Fisarmonica (PIF) a Castelfidardo (Ancona). Evento molto sentito nella cittadina che, grazie all’azienda fondata da Paolo Soprani nella seconda metà dell’Ottocento, è diventata la capitale italiana di questo strumento musicale. Saranno cinque giorni di contese e concerti, tra questi si potranno ascoltare Danilo Di Paolonicola con il suo No Gender (ve ne avevo parlato in aprile, all’uscita del suo lavoro omonimo), Sergio Cammariere, Rita Marcotulli con un progetto a metà tra il cinema di Truffaut e il jazz, Richard Bona in quartetto con il fisarmonicista Luciano Biondini (di lui ho scritto in questo post), Andrea Piccioni ai tamburi a cornice e Ciro Manna alla chitarra.

C’è un altro incontro musicale che si terrà il 16 settembre, alle 22, nel Parco delle Rimembranze, ed è quello con Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura che porteranno, in duo, Mistico Mediterraneo, lavoro da cui nacque un gran bel disco pubblicato nel 2011 con il coro corso A Filetta. Tecnicamente Daniele è un outsider del PIF, visto che la fisarmonica l’ha suonata pochissimo da giovane e che lo strumento con cui si esprime è un lontano parente della stessa, il bandoneon. Continua a leggere



Tommaso Novi, trio per fischio in concerto

Fischiettare è un bel segno di felicità, almeno a me capita spesso. C’è chi del fischio ne ha fatto una professione, vedi il mitico Alessandro Alessandroni che ha messo le sue perfette modulazioni a disposizione di Ennio Morricone, contribuendo a rendere immortali le colonne sonore degli western di Sergio Leone, tanto che inventò il genere fischio western. Vi parlo di fischio perché questa sera, apre una mini tournée per ora tutta toscana che merita la partecipazione.

L’artista in questione lo conoscete già. Vi ho parlato di lui nel dicembre del 2021. Si chiama Tommaso Novi, 44 anni, pisano. Porta con sé tutta l’irriverenza e la goliardia guascona toscana unita a una solida preparazione musicale. Insomma un artista completo. Uno che, sull’ultimo album pubblicato, Terzino Fuorigioco, ha dedicato un brano al suo impresario. Continua a leggere



Steve Hackett in concerto e i 50 anni di Foxtrot

Il 6 ottobre del 1972 i Genesis pubblicavano Foxtrot un lavoro destinato a diventare una delle colonne del prog mondiale. Il quarto album della band era composto da sei tracce, quattro nel lato A e due nel lato B, la splendida e brevissima Horizons (nemmeno un minuto e mezzo) suonata da Steve Hackett e la lunga, elaborata e psichedelica suite Supper’s Ready (23 minuti e sei secondi), pezzo che farà storia.

Foxtrot ha superato il mezzo secolo di vita, ma quell’album con la celebre ragazza-volpe nata dalla creatività di Paul Whithead (a proposito, l’artista settantasettenne ha disegnato alcuni mesi fa la cover di una band italiana, i romani New Strikers, di cui vi ho parlato qualche giorno fa), rivivrà tra pochi giorni in una tournée di sei date in Italia firmato Steve Hackett, accompagnato da musicisti di altissimo livello. A partire da Craig Blundell, batterista di Steven Wilson ma anche componente di uno strepitoso supergruppo, i Trifecta di cui vi ho parlato circa un anno fa all’uscita del loro album; il tastierista Roger King, con Hackett da molti anni, come Rob Townsend (alle percussioni, sax e flauto), Jonas Reingold (basso e chitarra) e Nad Sylvan (alla voce). Continua a leggere



Piano City Palermo, nuova edizione in corso fino a domani

Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica di Piano City Palermo

È iniziata ieri la quinta edizione di Piano City Palermo, tre intensi giorni di musica dedicati allo strumento per eccellenza, quell’arpa, come mi disse un artista, racchiusa in uno scrigno di legno che riesce sempre a incantare e catturare, indispensabile per ogni musicista. Molto spesso le partiture, anche se per altri strumenti, vengono composte al pianoforte. 

Sto scrivendo questo post mentre ascolto uno degli album – secondo me, ovviamente – più intensi dedicati a questo strumento, You must belive in Spring di Bill Evans, con Eddie Gómez al contrabbasso ed Eliot Zigmund alla batteria. B Minor Waltz, The Peacocks, We Will Meet Again sono opere d’arte. Nel disco, rimasterizzato proprio quest’anno, c’è anche una versione del classico Without a Song davvero strepitosa.

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Milano: Giovanni Nuti canta tra Alda Merini e Milva

Giovanni Nuti – Foto Giovanni Di Duz

Non occorre che io mi sieda sul letto
A rivedere i sogni perduti
Basta guardare gli occhi di Milva
E vedo la mia felicità
Coloro che pensano che la poesia sia disperazione
Non sanno che la poesia è una donna superba
E ha la chioma rossa
Io ho ammazzato tutti i miei amanti
Perché volevano vedermi piangere
E io ero soltanto felice

I versi di Alda Merini dedicati a Milva riassumono bene quello che è stato il sodalizio – breve ma intenso – tra la poetessa e la cantante. Due donne che hanno nobilitato Milano, dotate di una acuta intelligenza, capaci di forti disperazioni e di altrettante gioie, il cui percorso artistico è stato accompagnato da calvari personali laceranti. Due donne che hanno tratto da questi immensi dolori, l’una i ricoveri negli ospedali psichiatrici, l’altra le profonde depressioni, linfa per la parola e il canto… Continua a leggere



Monique Chao: il Subconscious Trio e le forme dell’acqua

Oggi vi racconto una bella storia. Di musica e amicizia, Tre giovani musiciste che si sono conosciute al conservatorio di Milano e che non si sono più lasciate. Una la conoscete già, ve ne ho parlato spesso, si chiama Francesca Remigi, batterista talentuosa che dopo un perfezionamento alla Berklee School of Jazz di Boston ha deciso di vivere negli States, a New York. L’altra è una ragazza bulgara, Victoria Kirilova: il suo strumento è il contrabbasso che suona meravigliosamente, vive e lavora a Vienna. Last but not least, una cantante e pianista taiwanese, Monique Chao, che ha scelto Milano come casa. Continua a leggere