Non so se l’avete sentita nominare o ne avete già ascoltato qualcosa. La musicista in questione, polistrumentista, si chiama Xenia Rubinos ha 36 anni ed è nata nel Connecticut da madre portoricana e padre cubano. Studi alla Berklee School of Music di Boston, una formazione jazz ma anche una passione per la musica elettronica, definire il genere della Rubinos è praticamente impossibile. In questo “no gender”, anzi, “full gender” album, si sentono accenni punk, jazz, folklore latino – rumba in testa – beat hip hop, una sequenza e sovrapposizione che disorienta l’ascoltatore, perso tra mille sentieri di note, ma che… Continua a leggere
Archivi autore: Giuseppe Ceccato
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Weekend in musica: tre album da ascoltare
Per il fine settimana ho “preparato” tre dischi di recente uscita, uno freschissimo di giornata, visto che è stato pubblicato solo da poche ore. Tre lavori diversi, per generi e provenienza, ma – ovviamente secondo i miei gusti – ricchi, riflessivi, ammalianti. 1 – Talk Memory – BadBadNotGood – uscita 08/10/2021 I BBNG sono una band canadese, di Toronto, composta dal sassofonista Leland Whitty, il bassista Chester Hansen e il batterista Alexander Sowinski. Fanno fusion, genere che loro declinano navigando tra jazz, soul, R&B, hip hop. A cinque anni dal loro ultimo lavoro, IV, dove c’erano molte featuring vocali, ora… Continua a leggere
popOFF: Zecchino d’Oro e jazz. Intervista a Cristina Zavalloni
Canzoni inossidabili: Year Of The Cat
Ci sono canzoni che sfidano i tempi e sai che, prima o poi, in una sorta di timing affidato al caso, ritornano, appiccandosi alla tua vita. Ti rimangono attaccate e, quando la radio le trasmette, ti sembra che il tempo non sia passato per nulla dalla prima volta che le hai sentite. Credo che Year Of The Cat, dello scozzese Al Stewart, dall’omonimo album pubblicato nel 1976, sia una di queste. Potrei anche citarvi Baker Street di Gerry Rafferty da City City del 1978… Anche lui Scottish, anche se aveva madre Irish, cattolica, entrambi interpreti di un folk rock elaborato.… Continua a leggere
Novità: Gullfoss e la magia di Nadje Noordhuis
Qalaq, la grande preoccupazione di Jerusalem In My Heart
Sto ascoltando in questi giorni un lavoro molto interessante. È firmato da Jerusalem In My Heart, progetto musicale dietro al quale si celano Radwan Ghazi Moumneh ed Erin Weisgerber, musicista, producer, sound designer canadese di origini libanesi cresciuto in Oman il primo, e visual artist canadese la seconda. Per la cronaca, Moumneh s’è “battezzato” Jerusalem in my Heart riprendendo il titolo di un disco uscito nel 1967 della grande interprete libanese Fairuz, che, assieme all’egiziana Umm Kulthum, è la più grande voce mediorientale del Ventesimo secolo. L’album porta un titolo tosto, Qalaq, che in arabo ha varie accezioni, ma che… Continua a leggere
“Love For Sale”, Tony Bennet e Lady Gaga: la musica come medicina…
Il primo ottobre è stato pubblicato Love For Sale, secondo disco della coppia Lady Gaga e Tony Bennett. Il primo, Cheek To Cheek (2014), alla sua uscita fu accolto con curiosità dalla critica per la strana e improbabile coppia che, apparentemente, non aveva nulla da condividere, subito smentito all’ascolto, una fusione professionale e perfetta di voci che dimostrò come Lady Gaga fosse molto più di una brava popstar. Love For Sale è un lavoro che rivede, con la giusta dose di sofisticata eleganza, dodici brani di Cole Porter. Un disco da custodire e godersi non solo perché racconta una sostanziosa… Continua a leggere
Javier Subatin, l’improvvisazione e un nuovo jazz all’orizzonte…
Musica, significati e qualche riflessione sulle bandiere…
Il Giorno dei Sogni vale anche (e soprattutto) per la musica
Oggi è il giorno mondiale dei Sogni, il World Dream Day. Sogni da realizzare, sogni che possono diventare realtà canalizzando i propri sforzi. Almeno così l’ha concepito nel 2012 alla Columbia University, dove insegnava, Ozioma Egwuonwu, esperta in Corporate Culture, Human Potential, Strategy&Transformation. L’input di questa giornata è quello, dunque, di non considerare il sogno un semplice… sogno, ma una motivazione per conquistare la propria vita in tutti i sensi. Confesso che ai mantra motivazionali ci credo poco. Ma, pensate, quale sogno più bello, grande, incredibile per un artista possa essere quello di riuscire a far ascoltare e apprezzare la… Continua a leggere