Dalla cosmologia di Ferecide alla musica elettronica, così nasce Khthonie, il nuovo disco di Dalila Kayros

Non c’è creazione, né inizio assoluto: per Ferecide, pensatore e scrittore greco vissuto nel VI secolo a.C., la Terra esiste da sempre e, insieme al Tempo (Chronos) e a Zeus (Zas), forma una triade eterna da cui prende vita l’Universo. Una visione arcaica e affascinante, a metà tra mito e filosofia, in cui il cosmo nasce non con la violenza ma con un gesto di unione: Zeus riveste Chthoniê, la Terra primordiale, con un manto ricamato di stelle, oceani e montagne. È così che la materia prende forma, e il mondo come lo conosciamo comincia a respirare. 

Penserete che mi sono ammattito. E invece no! Sono partito dalla cosmografia di Ferecide per presentarvi l’ultimo lavoro di Dalila Kayros, artista sarda, che fa del canto e del ritmo la base della sua ricerca musicale. Il suo nuovo album, uscito proprio oggi per Subsound Records, si chiama Khthonie, non a caso. Il parallelismo tra cosmografia ferecidiana e musica ha scatenato la fantasia e l’abilità interpretativa di Dalila. Un percorso logico fatto di note, sogni, letteratura, fusi insieme per dar vita a nove brani – 42 minuti di ascolto – nei quali la musica elettronica scritta assieme a Danilo Casti e la sua attenta ricerca vocale scavano nei generi musicali per trovare l’elemento ancestrale della musica. Continua a leggere



“Roots”: il viaggio musicale di Daniele Di Bonaventura e Arild Andersen tra improvvisazione e poesia del suono

Basta un “sol” armonico pizzicato sulla corda del contrabbasso per entrare nel mondo di Roots, ultimo lavoro firmato da Daniele Di Bonaventura e Arild Andersen uscito per Tǔk Music il 21 marzo scorso. Una nota evocativa, seguita da altri armonici che catturano lasciandoti senza fiato, abbandonato alle emozioni di un viaggio che dura 46 minuti. Le fermate di questo treno che corre sui binari della maestria e dell’improvvisazione sono dieci. Dieci stazioni dove il bandoneon di Daniele e il contrabbasso di Arild parlano fitto, raccontandosi storie, rivangando ricordi, guardando al futuro. Continua a leggere



It Smells Funny: lo strano profumo del jazz di AleLoi

Alessandro Loi, nome d’arte AleLoi. È un bassista torinese coinvolto in diversi progetti con gli  Statuto, i Fratelli Lambretta Ska Jazz, Silvia Tancredi, Eugenio Mirti&The Bad Faith, che naviga tra funk, soul, jazz, blues, R&B e gospel, genere a cui è stato introdotto da Gigi Rivetti, pianista e producer, prezioso collaboratore nella fattura di questo primo disco solista di Alessandro, It Smells Funny, otto brani per 44 intensi minuti d’ascolto. Il titolo è stato estrapolato da una frase pronunciata da Frank Zappa a proposito del jazz: «Jazz is not dead, it just smells funny».  Continua a leggere



Medio Oriente e jazz, tre dischi che valgono la pena d’essere ascoltati

Jazz mediorientale e nordafricano. Questa settimana vi propongo tre dischi di recentissima uscita, uno addirittura sarà sugli scaffali il 28 marzo. Il jazz dell’altra parte del Mediterraneo racchiude in sé qualcosa di magico. La cultura araba, tunisina, siriana (di questo parleremo qui sotto) si innesta nel jazz occidentale con strumenti popolari, fraseggi elaborati, fusi con contrabbassi e violoncelli, trombe e tastiere. L’andar per quarti di tono rende tutto molto struggente, echi di tradizioni millenarie rivisitate con attenzione e rispetto. I tre autori che vi propongo sono rappresentativi di un incedere libero da vincoli geografici, condivisivo e inclusivo, e per questo emozionante. Il tunisino Anouar Brahem è uno dei grandi maestri dell’oud, il siriano Kinan Azmeh è un virtuoso del clarinetto e abile compositore, mentre la britannica-barhenita Yazz Ahmed è una compositrice e trombettista di rara bravura e sensibilità. Continua a leggere



Ilaria Pilar Patassini canta Paolo Conte: emozioni per voce e orchestra

Ilaria Pilar Patassini – Foto Paolo Soriani

Il 28 marzo uscirà per Parco della Musica Records Canto Conte, album firmato da Ilaria Pilar Patassini con Angelo Valori e l’orchestra Medit. Il lavoro verrà presentato dagli stessi musicisti la stessa sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Diciotto brani per 72 intensi, emozionanti, stimolanti minuti, un excursus nella imponente discografia dell’avvocato di Asti. Definirlo cantante e musicista è riduttivo. Paolo Conte è molto di più, un istrione, un volto indimenticabile, un poeta, un attore, uno scrittore. La Patassini lo definisce «una nazione corsara», un mondo da esplorare per capire la sua arte ma anche per incontrare se stessi.

Sostiene Pilar nelle note al disco: «La produzione artistica di Paolo Conte è una summa di arti: canzone, poesia, letteratura, jazz, cinema, opera, arte visiva e un profumo coloniale e retrò, ma il tutto resta invariabilmente contemporaneo, non mi stanco mai di ascoltarlo. Erano anni che volevo realizzare questo progetto, volevo dare voce e corpo alla parte femminile di Conte, al suo lato più sensuale, erotico, giocoso e francese. Alla fine tra l’incoscienza e la saggezza ha vinto il desiderio».  Continua a leggere



Whale Fall: l’immersione sonora di Damon Arabsolgar

Damon Arabsolgar – Foto Ginevra Battaglia

Stasera mangiamo erbe spontanee salate e more selvatiche/ provando a non ripeterci/ nei ruoli che ci siamo temporaneamente dati/ e in cui tendiamo ad accoccolarci scomodi/ e contro una parte della nostra volontà/ Continua a insegnarmi come comportarmi con te/ senza dirmelo, così che le mie azioni/ possano essere autentiche./ Potessimo vivere con te sul fondo del mare/ ti costruirei una fortezza trasparente/ in cui sempre foglie. (Wild Salty Herbs) Damon Arabsolgar è un musicista poco più che trentenne di origini persiane da parte di padre e italo tedesche per madre. Da pochi mesi ha pubblicato il suo primo album… Continua a leggere


Nicolò Piccinni, un cantautore tra due mari

Nicolò Piccinni è un musicista torinese di 36 anni. Dalla sua ha la profonda capacità di tirarti dentro i suoi pensieri, di coinvolgerti nei suoi voli pindarici che portano sempre da qualche parte. Sarà che ha fatto teatro sin da bambino, sarà la sua bravura nel recepire quello che succede attorno lui per poi metterlo in versi e musica, sta di fatto che è uno degli eredi più genuini del cantautorato che fu. Alcuni mesi fa ha prodotto assieme alla sua band, gli Internauti, e autopubblicato, mareAmare, un concept album che include anche un libro di suoi racconti con le illustrazioni di Sara Zollo edito da Morsi. Continua a leggere



Banco del Mutuo Soccorso: “Storie Invisibili” – La Resistenza Umana nell’Era della Globalizzazione

Esce oggi sugli scaffali digitali e fisici Storie Invisibili, l’album che chiude la trilogia dedicata all’esistenza umana del Banco del Mutuo Soccorso. Il Banco è il Banco, per quelli della mia generazione una delle band dirimenti del Rock progressive italiano. Ricordo che da ragazzi BMS era un “ascolto obbligato” oltre ai Genesis, agli Yes, ai King Crimson, alla PFM e alle Orme, visioni di mondi fantastici, impegno e bravura nell’esecuzione di una musica felicemente complessa e impegnata nel raccontare l’evolversi della società di allora. Oggi, in tempi dove le ideologie sono sparite e il mondo iperconnesso e ipertecnologico conta macerie e ferite ovunque, l’unica ideologia rimasta è l’individualismo spinto. Anche la musica come tutte le arti, ne risente. Un discorso che su questo blog abbiamo affrontato più e più volte.

Scrive Vittorio Nocenzi, l’anima fondante del Banco, parlando della trilogia e della situazione attuale: «La poesia e la musica possono (preferirei dire devono) anche condannare quello che non si condivide! Sicuramente tutto questo non cambierà la realtà delle cose in modo diretto, ma può far circolare un’idea diversa da quelle programmate e diffuse dal sistema globale…». Continua a leggere



Ristampe d’autore: Andrew Hill, Ginger Johnson and His African Messengers, Wilco

Ristampe, edizioni Deluxe, cofanetti, inediti. Il mondo del vinile e del Cd naviga a vele spiegate. Una manna per gli appassionati e per i collezionisti, un bel giro per le case discografiche, ma soprattutto l’opportunità di andare a recuperare dei lavori che hanno, per vari motivi, rappresentato un momento di svolta nella musica dell’epoca o del lavoro dei musicisti. Ho scelto tre ristampe uscite tra gennaio e febbraio. Due sono album storici, di fine anni Sessanta che hanno avuto altre ristampe nel corso degli anni. L’ultimo è uno degli album iconici degli Wilco, pubblicato nel 2004, A Ghost is Born, espanso in ben 65 tracce per nove Cd.  Continua a leggere



Joe Pisto e Fausto Beccalossi: il “Respiro” della musica

Il 17 gennaio scorso è uscito per l’etichetta indipendente Belfagor Label il secondo lavoro di Joe Pisto e Fausto Beccalossi dal titolo Respiro. Il chitarrista lucano e il fisarmonicista bresciano hanno stretto da oltre 15 anni un solido e proficuo rapporto di collaborazione, iniziato con numerosi concerti insieme e perfezionato da un disco, uscito nel 2018, dal titolo Interplay. È proprio su questa parola, ormai d’uso comune per definire nel jazz un perfetto dialogo tra i musicisti, che si fonda quest’unione artistica. Interplay è interazione, scambio dinamico di linguaggio, sinergia, credere nelle capacità dell’altro.  Continua a leggere