L’arte e il ricordo di Paolo Benvegnù con Luca Baldini, Neri Marcorè, Enrico Fink e l’Orchestra Multietnica

Paolo Benvegnù e Luca Baldini – Foto Antonio Viscido

Per chi ha amato Paolo Benvegnù, la sua poetica, la sua musica ci sono tre appuntamenti da non mancare, tra Toscana e Marche, al Festival delle Musiche, a Fiano della Chiana (AR) in piazza Matteotti, domenica 3 agosto, al Teatro Romano di Fiesole il 4 e a Pesaro, martedì 5 agosto (Anfiteatro Parco Miralfiore). 

Chi ha organizzato il tutto è il Roccia, Luca Baldini insieme con i Bevegnù, la band che ha accompagnato per anni Paolo, con Enrico Fink e la sua Orchestra Multietnica di Arezzo, e con un ospite speciale: Neri Marcorè che canterà assieme ai quattro cantanti dell’Orchestra e a Luca.

Tutti musicisti che hanno scambiato con Paolo note e amicizia, legati da quella sensibilità umana e artistica coinvolgente che l’artista milanese trasmetteva naturalmente. Una dote? Una professione di vita? Forse entrambe le cose. «Neri non l’ha mai incontrato di persona, si sono conosciuti, scritti, parlati a lungo per telefono, dovevano trovarsi ma poi è successo l’inevitabile», mi racconta Luca. Continua a leggere



“Siamo entrati da turisti, siamo usciti con un disco”: l’esperienza al Sun Studio dei Sacromud

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Chiamatelo karma, o fortuna, o ancora, predestinazione. Sta di fatto che ritrovarsi da Gubbio a incidere un intero album nello Sun Studio, il tempio del Blues di Memphis fondato nel 1950 da Sam Phillips, dove ha suonato il gotha della musica di allora, da Albert King, a Elvis Presley, a Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Howlin’ Wolf, e più tardi anche gli U2 tanto per fare un po’ di nomi così, è una di quelle esperienze musicali e umane che ti cambiano la vita. 

È capitato ai Sacromud, band umbra capitanata dal chitarrista Maurizio Pugno, musicista di grande esperienza, arrangiatore, nonché cultore e fan assoluto di Albert King. Assieme con B.B. King e Freddie King, Albert completa la trimurti dei Re del Blues. Suonava una Gibson Flying V,  che aveva battezzato “Lucy”, una chitarra da destrimano usata senza invertire le corde: questo lo portava a fare bendings (tirate di corda) “al contrario”, dal basso verso l’alto, generando un suono molto personale e subito riconoscibile. Il suo modo di suonare ha influenzato miti della chitarra come Jimi Hendrix, Eric Clapton e Stevie Ray Vaughan. Continua a leggere



Dal buio alla luce: Trani celebra l’alba con il concerto “Nessun Dorma”

Giuseppe Greco (a sinistra) e Alfonso Soldano (a destra)

Scenario: Molo San Nicola (Faro Verde) di Trani. Di fronte, il mare profondo, le barche cullate dalle onde. Nulla altera l’originalità del posto, solo un cerchio, a simboleggiare un sole che nasce su cui sopra sono posati due Steinway & Sons Gran Coda incastrati uno nell’altro. Il resto è buio e stelle. 

Nella notte tra sabato e domenica qui si celebra un rito che, giunto al terzo anno, raccoglie centinaia di adepti. Un concerto per due pianoforti tenuto da due solisti di prim’ordine, Alfonso Soldano e Giuseppe Greco, il Duo Alborada, che inizia al buio, alle 4,30 del mattino, e termina alla prima luce dell’alba, concepito al millesimo di secondo per onorare il sole che si alza possente dal mare. Il titolo, Nessun Dorma, di pucciniana memoria, racchiude in due parole la forza dell’evento. E, non a caso, esattamente quando il sole spunterà dal mare i due concertisti suoneranno l’aria di Giacomo Puccini tratta dalla Turandot. Continua a leggere



Maria Mazzotta al Festival Musica e Spiritualità: “Il canto mi connette con il divino”

Maria Mazzotta – Foto Alessia Rollo

Venerdì 18 luglio a Ronco, una frazione di Ghiffa, provincia di Verbania, che si affaccia sul lago Maggiore, nell’ambito della terza edizione del Festival Musica e Spiritualità, si esibirà Maria Mazzotta con il fisarmonicista Antonino De Luca. La cantante salentina, che da anni lavora sulle musiche popolari, presenta un lavoro che ha avuto molto seguito e credito, Amoreamaro, disco uscito nel 2020. 

Un progetto molto particolare, intimo, profondo: l’amore al femminile raccontato in tutti i suoi aspetti, dalla bellezza alla morte, usando ovviamente la musica folk, salentina, napoletana, romana, abruzzese, siciliana. Un concerto perfetto per il concept di Musica e Spiritualità, come spiegano gli organizzatori: «È un boutique festival che invita al raccoglimento, dedicato a quella che ci piace definire “L’arte dell’incontro”, alla valorizzazione delle piazze, degli spazi che tornano, grazie agli appuntamenti in programma, a essere luoghi restituiti alla comunità, alla condivisione, allo scambio di emozioni». Continua a leggere



Suoni senza confini, la World Music di David Rhodes, E-Wired Empathy e Trilok Gurtu incanta Gatteo a Mare

“Suoni senza Frontiere” – Foto Eli Magnoni

Domenica sera sono stato a Gatteo a Mare per assistere a un concerto a cui ci tenevo particolarmente. Alcuni musicisti che hanno suonato sono solide conoscenze di Musicabile: Giovanni Amighetti, David Rhodes, Luca Nobis, Moreno Conficconi, Roberto Gualdi, Stefania Morciano, musicisti di estrema bravura e di diversa estrazione. Praticamente tutti lavorano o collaborano nel collettivo degli E-Wired Empathy, gruppo formato da Amighetti e Nobis un paio di anni fa. Continua a leggere



Quando la voce graffia la storia: Petra Magoni canta Brecht e il nostro presente

Petra Magoni e Andrea Dindo – Foto Maurizio Sparesato

Petra Magoni è artista sanguigna, toscana nel profondo, una di quelle cantanti che raramente ti deludono. Ieri sera a Milano sono andato ad ascoltarla al Teatro Menotti dove, con il pianista Andrea Dindo, ha portato sul palco uno dei suoi progetti più complessi: Petra canta Brecht – omaggio a Milva, nell’ambito della rassegna Teatro Menotti in Sormani, arrivata al sesto anno di vita. 

Del progetto Magoni/Dindo ne avevo scritto qui il 2 ottobre 2024, quando il duo l’ha portato per la prima volta sul palco a Padova nella Sala dei Giganti di Palazzo Liviano in piazza Capitaniato. «Con Milano è la quarta volta che lo proponiamo», mi racconta Petra dopo lo spettacolo, «Lo stiamo ancora rodando ma questa sera c’è stato qualcosa di magico». Continua a leggere



Mauro Ottolini accende Brenzone: jazz, flamenco e funk nel nuovo Brain Zone Festival

Fabrizio Bosso e Mauro Ottolini

Parte oggi – e fino a domenica 6 luglio – a Brenzone, cittadina sul versante veronese del lago di Garda, dopo cinque anni di fermo causa Covid, vista dalla vecchia Giunta comunale, causa virus ben più grave – leggi censura – secondo gli organizzatori storici della manifestazione culturale, un nuovo capitolo del Brain Zone Festival (qui tutto il programma) una quattro giorni densa di esplorazioni musicali dal jazz al funk, dal flamenco a Gershwin, dal R&B al jazz primordiale di New Orleans.

Il nome del festival gioca sulla località che d’estate si popola di un turismo internazionale ma anche sulla celebrazione della creatività, dell’intelligenza umana proiettata nella musica. Un cartellone fitto, come si legge dal comunicato: sarà “una sequenza di concerti diffusi sul territorio dall’alba a notte fonda. Brain Zone suonerà infatti in tutte le frazioni di Brenzone, con spettacoli musicali distribuiti nei luoghi più caratteristici, spiagge, strade, piazzette, trasformate in teatri all’aperto. Si farà anche musica in movimento, con concerti itineranti”. Continua a leggere



Antonio Faraò e Eric Forsmark protagonisti di due festival unici tra Nord e Sud Italia

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Questa settimana vi segnalo due festival, uno al Nord, a Lainate (Milano), e uno al Sud, in Puglia tra Giovinazzo e Minervino Murge. Diversi tra loro, ma con un forte senso di appartenenza. Da una parte Notes Around Smg, con un incedere jazz ben definito anche nelle sue contaminazioni, dall’altra 101 One Planet Festival, un happening di settanta musicisti di diversa estrazione provenienti da tutto il mondo che si ritrovano a Giovinazzo per la prima volta dopo un lungo cammino che li ha portati incidere precedentemente un disco…  Continua a leggere



I Luf, 25 anni a passo di Folk: così ballano e cantano i lupi della Val Camonica

Conoscete i Luf? Sono un collettivo Combat Folk che da 25 anni fa ballare e riflettere. Il Folk è un’altra delle mie passioni musicali, ne parlo spesso su Musicabile. Anche perché il genere si presta ad armonizzarsi e contaminarsi con molti altri generi musicali. Il Blues e il Rock negli anni hanno attinto a piene mani, così come il Pop. 

In dialetto camuno i Luf sono i lupi, i re delle foreste e delle montagne, un animale straordinario resistente, intelligente, estremamente furbo. Alla stregua dei lupi che sfidano gli inverni e gli stenti, la band in un quarto di secolo si è fatta conoscere attraverso i tanti dischi che ha pubblicato con la propria etichetta indipendente, Per spartito preso, e soprattutto gli oltre 1500 concerti tenuti in Italia e in Europa, dove hanno portato la forza espressiva del ballo unito alla qualità della scrittura dei testi, mai banali, dedicati all’attualità, alle difficoltà e ai problemi della vita. Continua a leggere



Julien Temple: a Milano, il regista che ha raccontato il Punk

Julien Temple per chi ha vissuto il periodo del Punk è una sorta di guru, un sommo testimone e abile narratore. All’epoca, aveva 23 anni e studiava a Cambridge, con una telecamera in prestito ha iniziato a filmare i Sex Pistols quando non avevano ancora iniziato a esibirsi. La sua idea era quella di “leggere” il mondo attraverso le rivolte giovanili, le proteste, i movimenti di una Londra in effervescenza. È vero, in quegli anni, vuoi perché non c’era Internet, vuoi perché si era abituati a pensare in forma collettiva, il senso della rivolta, della provocazione, era forte e saliva subito agli onori delle cronache. 

Oggi che di anni Julien ne ha 71 rimane il testimone di un passaggio storico della musica del Novecento. Musica e non solo: la chiamata a raccolta del disagio giovanile, la disoccupazione, la rabbia, la necessità di andare contro tutto ciò che era obsoleto sono state l’humus del lavoro di Temple. Il regista è a Milano al MIC – Museo Interattivo del Cinema oggi e domani, invitato dalla Cineteca Milano che gli dedica la rassegna Julien Tempe: Un regista punk. Come si legga dal comunicato stampa: “Il 17 alle 16 terrà una masterclass sul tema del rapporto tra cinema e musica (ingresso gratuito con prenotazione) e alle 18 un incontro pubblico a ingresso libero fino a esaurimento posti, in cui il regista presenterà e commenterà quattro clip tratte dai suoi film. Per quanto riguarda i titoli in rassegna, saranno proiettati The Great Rock ‘n’ roll Swindle (17 giugno ore 20) sui Sex Pistols, Absolute Beginners (18 giugno, ore 18) sulla scena inglese di fine anni ’50 e Joe Strummer: The Future is Unwritter (18 giugno, ore 20.30) sul leader dei Clash”. Continua a leggere