Fil Rouge Quintet: l’isola nera, il mare e le solitudini

Martia Teresa Leonetti e Manuela Iori

Il mare visto da un’isola. Inteso come elemento fisico, è magnifico e pericoloso, l’autostrada che fa muovere da sempre commerci, popoli e culture – ne parlavo giusto settimana scorsa con Patrizia Laquidara. Il mare visto da un’isola parla di solitudine, impossibilità di relazionarsi, paura di lasciare un luogo sicuro per l’incertezza della vita. 

Delle nostre insicurezze e di molto altro ancora parla il secondo album dei Fil Rouge Quintet (il primo, L’inconnue, autoprodotto, è uscito nel 2016) intitolato L’île Noir. Musica crossover, mediterranea, che sa essere leggera e struggente, ricca di spunti e di richiami jazz, da cui tutti i componenti provengono, ma con forti incursioni nella World Music, africana, mediorientale, latino americana e in quella classica, soprattutto la romantica Ottocentesca dei grandi pianisti dell’est Europa. Continua a leggere



La Notte Liscio: sul palco Moreno Conficconi gli E-Wire Empathy e… David Rhodes!

David Rhodes

C’è un progetto che sta prendendo forma. Un piano ambizioso, dove i mattoncini usati sono solidi. È questione di terra, di appartenenza, di musica e musicisti (quelli veri!!!), di tradizioni popolari e di connessioni. Sto parlando del Liscio, l’essenza della romagnolità che, grazie a un nuovo movimento artistico, si prepara a vivere una stagione diversa: non più genere considerato di serie B, nonostante muova da anni un indotto non indifferente, ma musica popolare nel senso più alto del termine, alla stregua della Pizzica Tarantina diventata Patrimonio Immateriale dell’Unesco.

È lì che gli ideatori vogliono arrivare: il Liscio come genere pop degno di appartenere alla World Music e altrettanto meritevole, per storia, maestria e seguito, di entrare nell’alveo dell’agenzia ONU che, per statuto, si prefigge di contribuire alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura.

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Tre dischi per cinque musiciste tra jazz e roots

Per il fine settimana ho deciso di proporvi tre nuove uscite tutte al femminile. Artiste diversissime tra loro, che spaziano dal Blues al samba-jazz passando per il bluegrass, la roots music americana, collegata a quella cinese. A mio modo d’ascoltare sono tutte molto interessanti, soprattutto l’ultima in puro Worldwide. Quindi, mettetevi comodi e volate tra ritmi e paesi che riescono ancora ad emozionare…

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E-Wired Empathy, improvvisazione e condivisione

Oggi vi propongo un lavoro che rispecchia la mia idea di musica: connessione, empatia, condivisione. Si tratta di un Ep che segue un album rilasciato lo scorso anno entrambi firmati dagli E-Wired Empathy, di cui vi avevo parlato in questo post, collettivo di musicisti che si raggruppa intorno a tre solide figure della musica italiana, Giovanni Amighetti, tastierista di cui vi ho parlato più volte in questo blog, Luca Nobis, chitarrista e direttore didattico del CPM Music Institute, fondato da Franco Mussida, e Roberto Gualdi che del CPM è stato allievo e oggi è insegnante, uno dei migliori batteristi italiani in attività.  Continua a leggere



Basta! Giuliano Gabriele canta la sua World Music

Giuliano gabriele – Foto Riccardo Lancia

Il 23 febbraio scorso è uscito Basta!, terzo lavoro di Giuliano Gabriele, artista italo-francese, organettista, cultore di musica popolare con ampie escursioni nella World Music. Giuliano è nato e vive nel Frusinate, «la porta di accesso al Sud», mi racconta. Il posto giusto per coltivare il suo solido senso artistico che questa volta ha tradotto in un disco cantautorale, profondo, dove coniuga testi autorali a una musica che ha precisi riferimenti mediterranei, quando il Mare Nostrum era l’incrocio di tanti popoli che si frequentavano e «traevano dai commerci ricchezza e cultura». Pura World Music, dunque, suffragata dalla presenza di Martin Meissonnier, tra i padri fondatori del genere assieme a Peter Gabriel (erano gli anni Ottanta), producer che ha lavorato con Fela Kuti, Tony Allen, Robert Plant, Jimmy Page, Khaled, Alan Stivell, Manu Dibango, Papa Wemba… Continua a leggere



L’arte Solenne di Carlo Maver

Carlo Maver – Foto Daniele Franchi

Talento poetico, emozioni che vibrano grazie al soffio primordiale di un flauto basso o al mantice di quello strumento geniale e complesso che è il bandoneon. Musica del mondo, frutto di viaggi ed esperienze vitali. Musica sacra, perché inviolabile. E poi silenzi profondi che ti scavano dentro l’anima rendendo unico ogni ascolto. 

Carlo Maver, 50 anni appena compiuti, flautista e bandoneonista bolognese ha fatto un piccolo e prezioso miracolo pubblicando Solenne, il suo nuovo lavoro dopo cinque anni di silenzio. Giorni in cui ha ragionato sul proprio destino, sulla perdita dei genitori e di amici, sulla separazione. Un album uscito il 10 marzo in vinile e cd, il digitale arriverà poi. Un punto fermo anche questo: il voler fissare su qualcosa di tattile il frutto del suo lungo e non facile lavoro, presentato a Bologna, domenica scorsa, appunto.  Continua a leggere



Pier Bernardi, il basso e la gran voce di Prudence

Come scritto più volte in questo blog sono restìo a presentare dei “singoli”. Credo che un artista,  soprattutto se sconosciuto, non lo giudichi da una canzone. Nel caso di Say Yeah, disco uscito  il 9 febbraio scorso, l’artista in questione è un bassista navigato, ben noto nel mondo del rock italico e in quello del circuito di World Music: Pier Bernardi, emiliano Sant’Ilario D`Enza (RE). 

Con  questo brano Pier termina una trilogia iniziata con Black and White e proseguita con Eyes, realizzata in collaborazione con Prudence Obounon, giovane ivoriana, dotata di una voce straordinaria, artista di cui sentiremo molto parlare.  Continua a leggere



Massimo Bonelli racconta il Kaulonia Tarantella Festival 2023

Condivisione, integrazione, inclusione. Sono le tre parole chiave della venticinquesima edizione del Kaulonia Tarantella Festival che il 23 agosto aprirà le porte di Caulonia, borgo della locride parte della città metropolitana di Reggio Calabria, per una quattro giorni di musica, incontri, seminari, lezioni, riflessioni. Il titolo che l’organizzazione ha scelto per l’edizione 2023 è stimolante: Tarantella Pride. Orgoglio per una musica che racconta la vita di un popolo, orgoglio di dichiarare il valore di un possibile “modo d’essere umani” che annulla le differenze, incolla le divisioni, unisce: vivere in un mondo più aperto e gioioso è possibile. Continua a leggere



Danilo Di Paolonicola senza frontiere: ecco No Gender#2

Danilo di Paolonicola – Foto Mastergraphics Photography

Danilo Di Paolonicola è una vecchia conoscenza di Musicabile. L’avevo intervistato e pubblicato poco più in un anno fa in occasione dell’uscita di un disco di World Music degno di questo nome, Abruzzo. In quell’occasione era nel ruolo di creatore dell’Orchestra del Salterello, con la quale ha firmato l’arrangiamento di otto brani tradizionali, scelti seguendo la linea storica del tratturo Magno, il millenario sentiero della transumanza che collega L’Aquila a Foggia. 

Il 20 marzo scorso l’artista ha pubblicato un nuovo disco, questa volta seguendo un suo vecchio progetto battezzato No Gender, iniziato con un lavoro pubblicato nel 2017. Un disco molto tecnico, «per appassionati di fisarmonica», mi ha raccontato Danilo che ho chiamato alcuni giorni fa. Un lavoro che mostrava tutta la bravura dell’artista e la sue incredibile padronanza di uno strumento così affascinante. No Gender#2 segue le stesse orme, ma in maniera meno “ostica”, se mi si concede il termine, aperta agli amanti della fusion culturale. Continua a leggere



Giovanni Amighetti e la musica secondo Ahymé

Giovanni Amighetti

Un festival dove si parla di condivisione, di cultura degli altri. Non fusioni a freddo, né tantomeno contaminazioni superficiali. Questo è Ahymé, nato nel 2019 a Parma per iniziativa dell’associazione Colori d’Africa, presieduta da Bessou Gnaly Woh e da Giovanni Amighetti, musicista e produttore parmigiano. Quest’anno la manifestazione ha guadagnato più spazi, più location d’ascolto, tra Emilia Romagna e Lombardia. Iniziata il 23 giugno scorso, chiuderà i battenti il 20 e il 21 luglio con un concerto decisamente interessante: Genesis Piano Project dell’americano Adam Kromelow. Un appuntamento da non lasciarsi scappare per chi ama il rock prog, il 20 al Parco Ducale di Parma e il 21, nell’ambito della rassegna Arena Milano Est 2022, a Lambrate, in via Riccardo Pitteri, accanto al cinema teatro Martinitt. Continua a leggere