Joe Barbieri porta a Milano e a Roma il suo “Big Bang”, tra nuove sonorità e ricerca

Il 4 dicembre a Milano (al Teatro Spazio 89) e il 17 a Roma (all’Auditorio Parco della Musica) ci saranno le tue tappe invernali del Big Bang Tour di Joe Barbieri, concerto che ha portato in giro quest’estate per l’Italia, partendo proprio dall’ultimo suo lavoro discografico, uscito nell’aprile scorso (l’intervista e la presentazione dell’album la trovate a questo link).

Big Bang, come dice il titolo, è un album di rottura, dove Joe è uscito dalla sua comfort zone per mettersi in viaggio e andare a trovare nuovi spunti per le sue composizioni. C’è meno “bossa” e più funk, proposto sempre con il suo proverbiale perfezionismo e quella delicatezza compositiva che ha catturato pubblico (i suoi fan agguerriti si sono battezzati i Maravilhosi) e colleghi musicisti.

«Il concerto di Big Bang è il più liberatorio che abbia mai sperimentato. E il suono che tiriamo fuori con la mia band durante lo show è cangiante: sa farsi talvolta frenetico, sa dilatarsi fino a fermarsi, per poi riprendere e cambiare strada. In questa fase della mia vita avevo davvero bisogno di fare un album come Big Bang ma ancor più avevo bisogno di poter suonare un concerto così: divertente e intenso, svincolato da ogni cliché. Un concerto ‘vivo’ oltre che dal vivo». Così aveva presentato il suo nuovo tour. Ecco perché queste due date invernali (il 31 gennaio 2026 sarà al Teatro Forma di Bari) sono l’occasione per andare ad ascoltarlo. Continua a leggere



Guappecartò a Milano: parte dal Germi il tour italiano di D-Segni

I Guappecarto’: a sinistra Marco Sica (Mala) e, a destra, Pierluigi D’Amore (Braga)

«Vogliamo portare il pubblico a ripercorrere lo stesso viaggio che abbiamo fatto in quella settimana in sala di registrazione. Sarà una fruizione multisensoriale, quanto più possibile non contaminata». Marco Sica, nome d’arte Mala e Pierluigi D’Amore, Braga, sono i Guappercarto’, band italiana formatasi a Perugia con sede ormai da una ventina d’anni a Parigi, freschi di pubblicazione di un album strumentale D-Segni, uscito lo scorso 24 ottobre, 10 brani per 40 minuti d’ascolto.

Stasera saranno a Milano al Germi (ore 19:45) per la loro prima delle otto tappe del tour italiano che terminerà il 23 novembre al Teatro Odeion di Giovinazzo (Bari). Qui date e luoghi. 

Un lavoro che vale la pena ascoltare per la ricchezza compositiva e per un sapiente uso di strumentazione acustica ed elettronica. Tutto è partito da un’aicizia profonda con un’attrice, regista e molto altro, diventata la loro musa ispiratrice, mancata nel 2020, Madeleine Fischer. È stata lei a scoprire la band che allora si esibiva su un palco importante, che non perdona, la strada, coinvolgendoli nella colonna sonora di Uròboro, film della Fischer. Lei si innamorò delle sonorità dei Guappecarto’. «Una volta le chiedemmo quale fosse secondo lei, il nostro stile musicale», ricorda Mala, «E lei ci rispose semplicemente, la vostra musica!». Continua a leggere



La felicità e il futuro secondo Paolo Benvegnù

Paolo Benvegnù – Foto Mauro Talamonti

L’ignoranza è certezza, fare i soldi e scappare/ Mendicanti di ebrezza, noia peninsulare

Mi ha colpito questo passaggio nel testo di Italia Pornografica, brano che apre l’ultimo lavoro di Paolo Benvegnù dal titolo Solo fiori. L’artista in questione ha un pedigree d’eccellenza nel panorama di quella musica italiana per nulla mainstream, e probabilmente per questo di grande valore artistico. Continua a leggere



Tommaso Novi, trio per fischio in concerto

Fischiettare è un bel segno di felicità, almeno a me capita spesso. C’è chi del fischio ne ha fatto una professione, vedi il mitico Alessandro Alessandroni che ha messo le sue perfette modulazioni a disposizione di Ennio Morricone, contribuendo a rendere immortali le colonne sonore degli western di Sergio Leone, tanto che inventò il genere fischio western. Vi parlo di fischio perché questa sera, apre una mini tournée per ora tutta toscana che merita la partecipazione.

L’artista in questione lo conoscete già. Vi ho parlato di lui nel dicembre del 2021. Si chiama Tommaso Novi, 44 anni, pisano. Porta con sé tutta l’irriverenza e la goliardia guascona toscana unita a una solida preparazione musicale. Insomma un artista completo. Uno che, sull’ultimo album pubblicato, Terzino Fuorigioco, ha dedicato un brano al suo impresario. Continua a leggere



Marisa Monte a Milano: trionfo e resistenza poetica

Marisa Monte in concerto – Foto Leo Aversa

Un concerto di Marisa Monte è sempre un evento per chi ama il raffinato e inconfondibile suo pop tropicale, che possiamo benissimo definire Nuova Musica Popular Brasileira, perché di questo si tratta. Attenzione maniacale agli arrangiamenti, musicisti di prim’ordine, e poi quella voce che incanta e avvolge. Cuica, cavaquinho, surdo, tamborim, sono strumenti che non mancano mai nella tavolozza musicale di Marisa, anzi, servono a esaltare il legame con la sua terra d’origine attraverso un’eleganza stilistica senza pari. Ieri sera, prima data del tour europeo che la porterà in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, la musicista, compositrice e producer carioca ha… Continua a leggere


Riflessioni/ Beatles? Forever and ever… and everyday

Dieci anni in cambio dell’immortalità, dal 1960 al 1970. È questo il patto che i Beatles devono aver fatto con il dio della musica quando, da anonimi ragazzi di Liverpool sono diventati il gruppo più famoso della storia della musica. Certo, i Rolling Stones, altri immortali in azione dagli anni Sessanta, sono ancora sul palco. Loro invece come band si sono disintegrati all’apice della popolarità – storie, leggende, donne, rancori, investimenti sbagliati, carriere soliste, metteteci tutto quello che volete. Eppure, grazie alla loro popolarità per i milioni di fan nel mondo è come se il ritiro dalle scene in formazione… Continua a leggere