Tommaso Novi, trio per fischio in concerto

Fischiettare è un bel segno di felicità, almeno a me capita spesso. C’è chi del fischio ne ha fatto una professione, vedi il mitico Alessandro Alessandroni che ha messo le sue perfette modulazioni a disposizione di Ennio Morricone, contribuendo a rendere immortali le colonne sonore degli western di Sergio Leone, tanto che inventò il genere fischio western. Vi parlo di fischio perché questa sera, apre una mini tournée per ora tutta toscana che merita la partecipazione.

L’artista in questione lo conoscete già. Vi ho parlato di lui nel dicembre del 2021. Si chiama Tommaso Novi, 44 anni, pisano. Porta con sé tutta l’irriverenza e la goliardia guascona toscana unita a una solida preparazione musicale. Insomma un artista completo. Uno che, sull’ultimo album pubblicato, Terzino Fuorigioco, ha dedicato un brano al suo impresario.

Ebbene, Tommaso parte proprio stasera dal teatro Marionneschi di Guardistallo (Pisa) con un nuovo progetto sul fischio, inciso, materia che insegna, unico in Europa (nel mondo c’è un  musicista indiano) anche al conservatorio Cherubini di Firenze.

Fischio la musica della mia vita (a cura di Toscana Produzione Musica e Salty Music) il titolo del tour: «Sono arrivato a un’età che impone delle riflessioni. Ho fatto una bella esperienza con i Gatti Mézzi, ho pubblicato due dischi da solista, insegno. Mi sembrava fin troppo facile aprire dal dekstop del mio computer la cartellina dove custodisco musiche, idee, andare a rufolare prendendo una decina di brani che avevo dimenticato, trovare un filo conduttore e assemblare un disco…», mi racconta Tommaso che intercetto al rientro dell’ultima sessione di prove.

Invece Tommaso di cartellina sul desktop ne ha creata un’altra, «dove ho messo tutti i brani che hanno contribuito a formare la mia vita. C’è di tutto, da Pierino e il Lupo di Prokofiev che una maestra illuminata ci faceva ascoltare, ai manga giapponesi, al Flauto Magico di Mozart, a Dueke Ellington, Bach, Dalla… un grande minestrone che più sincero di così non si può!».

La cartellina è diventata Fischio la musica della mia vita. Che il cantautore toscano porta sul paco insieme a due giovanissimi talenti canadesi, la bassista Melissa Doucet e la batterista Christina Beaudy-Cardenas. «Vengono dalla Faculté de musique dell’università  di Montréal», mi spiega l’artista, una s’è appena laureata, l’altra si sta laureando. Sono di formazione jazzistica, due musiciste poliedriche con un gusto pazzesco». Sono arrivate quattro giorni fa «lo spettacolo lo abbiamo montato in tre giorni di lavoro, due vere professioniste. Tra l’altro Christina sa fischiare benissimo!».

Dunque, il fischio è il filo conduttore di questa serie di concerti in trio, apparentemente “anarchica”, in realtà bella solida. «Ho iniziato a fischiare da piccolo proprio perché la favola di Pierino e il Lupo mi terrorizzava e io esorcizzavo fischiettando. Domanda inevitabile: ma riesci a reggere quasi due ore fischiando? «Non è facile, ci sono problemi di disidratazione, sul pianoforte,  vedrete, ho un bicchierino di olio di semi di mais con cui ogni tanto devo bagnarmi la bocca».

Dopo le date toscane, il 26 maggio al Teatro Persio Flacco di Volterra, il 27 al PARC di Firenze, il 28 al Teatro Concordi di Campiglia Marittima (Li) e il 3 giugno a Villa del Gombo a San Rossore, la tournée proseguirà in autunno nel Qubec, in Canada nell’ambito del programma Migrazioni Sonore.

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