Il cantautore casertano Valerio Piccolo in questo periodo sta vivendo una notorietà ben riposta grazie al brano E si’ arrivata pure tu, parte della colonna sonora di Parthenope, film di Paolo Sorrentino. Piccolo, per chi non lo conoscesse è un musicista, ma anche un traduttore dall’inglese, appassionato di musica e cultura americana contemporanea. All’attivo ha sette dischi molti dei quali concept album e collaborazioni pesanti, per anni con la grande Suzanne Vega e con lo scrittore Ricky Moody. Da poco ha pubblicato il suo ultimo lavoro, Senso, che contiene il brano di cui scrive qui sopra. Continua a leggere
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Rodrigo D’Erasmo con Caracas vola nei Sud del Mondo
Il primo marzo è uscito in digitale per Edizioni Curci la colonna sonora del film Caracas di Marco D’Amore, composta da Rodrigo D’Erasmo. Le soundtrack sono una delle mie tante passioni musicali, perché seguono altri fili logici compositivi. Il musicista lavora in team, compone in base a suggestioni che gli arrivano dal copione, dai desiderata del regista, dalle immagini che mano a mano gli vengono sottoposte e, chiaro, dal suo background.
Rodrigo D’Erasmo è un musicista curioso “contaminante”, dotato di una straordinaria creatività. Nato a São Paulo, in Brasile, arrivato in Italia da ragazzino, è riuscito a fondere l’amore per la musica popolare brasiliana con mille altri mondi che lo hanno condotto a collaborare con grandi artisti, dal rock al pop, dal jazz alla musica contemporanea, oltre a essere il violinista degli Afterhours. Sempre con il solito spirito e l’immancabile pignoleria, convinto che non esista un genere più degno di un altro ma che la musica sia un linguaggio universale comprensibile ovunque ci si trovi nel mondo. Continua a leggere
Due dischi per raccontare la libertà e la convivenza
In questi giorni di guerra voglio porre alla vostra attenzione due lavori che possono aiutare a riflettere quanto stiamo vivendo. Si tratta di due dischi usciti in questi ultimi giorni. Il primo è di Júlio Resende, pianista portoghese, che dedica un intero disco Sons of Revolution, alla liberazione del Portogallo dalla dittatura (nell’aprile del prossimo anno si celebreranno i 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani che portò il paese nella democrazia). Il secondo, addirittura nella duplice veste di disco e colonna sonora, è firmato da Robbie Robertson, nella sua ennesima collaborazione con Martin Scorsese In Killers of the Flower Moon. Robertson se n’è andato nemmeno due mesi fa e il ricordarlo, lui storico componente dei The Band, gruppo legato indissolubilmente a Bob Dylan, è un omaggio doveroso. Entrambi i lavori parlano di diritti violati, di prepotenza ma anche di speranza. È il Still Standing cantato da Robertson, il ritrovarsi ancora in piedi, vivi, per testimoniare le atrocità dell’uomo. Siamo ancora qui nel 2023 a convivere con gli orrori tutti i giorni. Ci stiamo abituando, li vediamo sui social, confusi in una disinformazione visiva che tende a raccontare narrazioni diverse (c’è un bel pezzo sul New York Times di ieri a proposito di fake news che vi consiglio di leggere). Il mondo può essere migliore di questo? L’uomo può essere migliore di quello che è? Questi due dischi non pretendono di avere verità ma indicano una via, che è il rispetto, la libertà, il diritto di esistere per tutti uguale… Continua a leggere
Pivio & Aldo De Scalzi: dalle colonne sonore, la buona musica
La musica per le colonne sonore è un altro dei miei pallini, lo avrete capito! Questa volta ho colto la palla al balzo per intervistare due musicisti con cui volevo fare quattro chiacchiere da tempo, Pivio & Aldo De Scalzi.
Sono una premiata ditta che ha all’attivo oltre duecento colonne sonore tra cinema e broadcast. Un’amicizia e un affiatamento musicale che dura da oltre quarant’anni, prima nei gruppi rock, soprattutto progressive poi, dal ’97 con l’avventura delle musiche per film. Entrambi genovesi, con tutto quello che comporta, non ultima quella dose di sana e folle creatività che ha caratterizzato e caratterizza i musicisti di Zêna, Pivio vive a Roma, mentre Aldo continua nel capoluogo ligure. Continua a leggere
Oragravity, la musica di Caravaggio
La musica come pennellate, i brani come tanti piccoli preziosi particolari di un quadro. Chiaroscuri, fisicità e pensiero. Ascoltare la colonna sonora di un film disgiunta dalle immagini è un interessante percorso mentale. Soprattutto per L’Ombra di Caravaggio, ottimo lavoro di Michele Placido. Gli autori della soundtrack sono gli Oragravity, due musicisti che si sono trovati compatibili per gusti e creatività in un’avventura per nulla scontata. Sono Federica Luna Vincenti, che è anche la produttrice della pellicola nonché la moglie di Placido, e Umberto Iervolino, compositore napoletano con sede a Milano, che nella sua gioventù ha suonato anche con i mitici Napoli Centrale di James Senese.
Musica ed elettronica. Strumenti fisici (archi) e colori virtuali, dai synth analogici agli strumenti digitali, uniti a una buona dose di spiritualità alla Sigur Ross e alle atmosfere di scuola nordeuropea, costituiscono nella versione disco, 13 brani per 35 minuti, un ascolto denso e profondo. Con una certezza, che la musica (ma anche il film) sono stati pensati, realizzati e diffusi con una logica rigorosa, dove prevale la parte artistica a quella commerciale. Continua a leggere