Torno a parlarvi ancora di cantautorato italiano e lo faccio attraverso un artista che ha l’appeal e il physique du rôle del musicista anni Settanta. Si tratta di Eugenio Rodondi, classe 1988, torinese. Ha pubblicato tre singoli che fanno parte di un disco che uscirà dopo l’estate, molto interessanti per il lavoro concettuale che sta alla base, che lui ha definito una «provocazione gentile»: mettere in primo piano la canzone – e il suo significato – e non l’artista che l’ha scritta. Come? Facendola interpretare da voci completamente diverse dalla sua. Lavorare sulla centralità del brano a dispetto dell’ego dell’artista, annullare il personaggio per dar vita alle parole. Continua a leggere
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Michele Macchiagodena, Termoli Jazz e le derapate
In quest’estate strana e bollente, mentre i giornali sono impegnati nel narrare la sostanziosa “political crime” accaduta proprio nel Quintilis Iulius romano, mese dedicato a Giulio Cesare, con tanti possibili colpevoli e colpi di scena “splatter” degni del miglior Joe R. Lansdale, su Musicabile vi sto raccontando alcuni dei numerosi festival musicali che la stagione estiva per fortuna mette a disposizione. Scelti perché a parlare è la musica prima degli artisti, e questo, ormai avete imparato a conoscermi, mi attira particolarmente. Continua a leggere
Vezzoso-Collina: a Porciano con “Kind of Vasco”
Una domenica di bella musica nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, sull’Appennino Tosco-Emiliano, il penultimo appuntamento (l’ultimo sarà il 27 con Ludovico Einaudi) di una sei giorni di un Festival molto interessante per la sua costruzione musicale grazie alla direzione artistica di Enzo Gentile, organizzato dall’Associazione culturale PratoVeteri di Pratovecchio Stia. Oggi alle 5 del mattino, alla Pieve di San Pietro di Romena, Adam Kromelow ha presentato il lavoro dei Genesis Piano Project, progetto iniziato alcuni anni fa con un altro pianista, Angelo Di Loreto, purtroppo mancato due anni fa. Adam lo abbiamo incontrato al festival Ahymé di cui vi ho parlato recentemente in questo post, intervistando Giovanni Amighetti. Continua a leggere
Antonio Faraò, il cuore eclettico della musica al GaiaJazz
Mi trovo per lavoro a Chianale, in Val Varaita, sopra Cuneo, a pochi chilometri dalla Francia. Un borgo a 1800 metri d’altezza, lì vicino il confine, appena 22 abitanti, la metà giovani che hanno scelto di costruirsi la vita qui, mettendo a frutto studi, competenze, aspirazioni. Parlano l’occitano, lingua romanza diffusa tra Francia Piemonte, Liguria e, in un’enclave, anche in Calabria. Danzano nelle tante feste estive al passo dei suoni tradizionali, l’organetto diatonale e la ghironda, un cordofono d’origini antichissime…
Dall’altra parte della pianura Padana, nel borgo medievale di Portobuffolè (Treviso), si sta tenendo un festival arrivato al suo decimo anno di vita, il GaiaJazz Musica & Impresa, nato grazie a Dotmob, associazione culturale fondata con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle imprese e delle professionalità che valorizzano il territorio. Il jazz c’entra più di quanto possiamo pensare: caparbietà, cultura, studio, creatività lo rendono sintesi di come dovrebbe essere l’impresa nel nostro Paese. Continua a leggere
Monique Chao: il Subconscious Trio e le forme dell’acqua
Oggi vi racconto una bella storia. Di musica e amicizia, Tre giovani musiciste che si sono conosciute al conservatorio di Milano e che non si sono più lasciate. Una la conoscete già, ve ne ho parlato spesso, si chiama Francesca Remigi, batterista talentuosa che dopo un perfezionamento alla Berklee School of Jazz di Boston ha deciso di vivere negli States, a New York. L’altra è una ragazza bulgara, Victoria Kirilova: il suo strumento è il contrabbasso che suona meravigliosamente, vive e lavora a Vienna. Last but not least, una cantante e pianista taiwanese, Monique Chao, che ha scelto Milano come casa. Continua a leggere