Fleetwood Mac and Friends: è on line “Albatross”

Il prossimo 30 aprile uscirà un disco “imponente” per chi ama il rock anni Sessanta e Settanta. La storia in musica dei primi Fleetwood Mac con il sommo Peter Green: Mick Fleetwood and Friends Celebrate The Music Of Peter Green And The Early Fleetwood Mac (Live from The London Palladium).

Il disco è la registrazione di un concerto che si è tenuto il 25 febbraio 2020, pochi giorni prima che il Covid si impossessasse del mondo, con un sold out di biglietti e un parterre di musicisti sul palco da far venire la pelle d’oca: Neil Finn, Noel Gallagher, Billy Gibbons, David Gilmour, Kirk Hammett, John Maya, Christine McVie, Jermey Spencer, Zack Starkey, Pete Townshend, Steven Tayler, Bill Wyman, oltre a Mick Fleetwood, Dave Bronze, Jonny Lang, Andy Fairweather Low, Ricky Peterson e Rick Vito.

Ieri è stato rilasciato il terzo brano (e video) del concerto, dopo The Green Manalishi (With The Two Prong Crown) cantata e suonata da Billy Gibbons dei ZZ Top e Kirk Hammett, chitarrista dei Metallica (pubblicata in anteprima nel dicembre del 2020) e Rattlesnake Shake, cantata da un ispirato Steven Tayler, rilasciata il 25 febbraio di quest’anno. Si tratta di un pezzo strumentale del 1968 che, se non riassume, di certo identifica, la band britannica e Green: Albatross, suonato da David Gilmour sulla lap steel guitar, con un effetto ancora più meditabondo e carico d’emozione, postpsichedelico. Peter Green non c’era sul palco quel 25 febbraio. Il 26 luglio morirà nel sonno a 73 anni. Un motivo in più per rendere omaggio a un grande del rock e del blues.

Il 24 aprile, via nugs, verrà trasmesso l’intero concerto in streaming, mentre il 30 sarà disponibile sulle piattaforme digitali e nei negozi il disco live.

John Mayall: un box set da grande ascolto!

A 87 anni compiuti, John Mayall torna di prepotenza con un mega cofanetto deluxe dedicato al periodo più interessante e vivace della sua pluriennale carriera, 1965-1974, insieme con i suoi Bluesbreakers, storica band che ha avuto un gran ricambio di musicisti tra le sue fila e che, per questo e per l’attitudine di Mayall ad essere un eccezionale scopritore di talenti, è stata una vera e propria fucina di grandissimi artisti: Eric Clapton, il compianto Peter Green, mancato nel luglio dello scorso anno, Mick Taylor, che lasciò Mayall per suonare (cinque anni, dal 1969 al 1974) da chitarra solista con i Rolling Stones… Ma anche (per pochi mesi) il bassista Jack Bruce, poi componente e fondatore con Clapton e Ginger Baker dei Cream, il batterista Mick Fleetwood, cofondatore di un’altra mitica band i Fleetwood Mac

Ed ecco, dunque, John Mayall, The First Generation 1965-1974, un concentrato di storia del blues British e delle sue evoluzioni raccontato con un libro che presenta memorabilia e aneddoti, 35 Cd, oltre a gadget vari come poster e cartolina autografata (tutto il contenuto, pezzo per pezzo, è spiegato in questo video). Uscita prevista il 5 febbraio. Prezzo al pubblico decisamente importante, visto che il box pubblicato da Madfish è stato composto in soli 5mila esemplari: 275 sterline che tradotte, fanno circa 312 euro