Ode al legno, Marco Bardoscia tra Musica e Natura

Marco Bardoscia – Foto Roberto Cifarelli

Il 30 giugno scorso è uscito, per Tǔk Music, il nuovo lavoro di Marco Bardoscia, Legnomadre. Un disco che ho ascoltato più e più volte, di alta cifra stilistica. Bardoscia è uno dei nostri musicisti più apprezzati, contrabbassista di grande versatilità, pulito, preciso. Con lui, insieme a William Greco, al pianoforte, e Dario Congedo alla batteria, membri “storici” del suo trio, c’è l’Orchestra da camera di Perugia, ci sono due musicisti che stimo e amo particolarmente, Gabriele Mirabassi al clarinetto e Simone Padovani alle percussioni. Oltre a un cameo di Alessandro Mannarino, Lágrimas Negras, di cui vi parlerà tra poco lo stesso Marco. Mannarino sta portando in giro il suo live che ha battezzato Corde, e con lui in tournée c’è Bardoscia. Praticamente un atto dovuto, visto che i due artisti in comune hanno lo stesso modo di concepire musica e palco. Continua a leggere



Changüí: storia degli autostoppisti musicali. Parola di Gianluca Tramontana

Gianluca Tramontana intervistato alla BBC – Foto Jack Howson

Il 30 luglio scorso è uscito un box set, tre compact disc più un libro di 124 pagine, dedicato alla musica Changüí, dal titolo, Changüí – The Sound of Guantánamo. Molti si staranno chiedendo che tipo di musica sia. Riassumendo in poche parole, una musica folk, nata nell’Oriente di Cuba, nel distretto di Guantánamo, nella seconda metà dell’Ottocento. Musica contadina, musica delle piantagioni, qualche etnomusicologo sostiene sia l’antesignano del son cubano, quello dei Buena Vista Social Club, per intenderci, di cui vi ho parlato qui. Una rarità, se si considera che, dopo oltre un secolo, è una musica che si… Continua a leggere


Ritornano i Buena Vista Social Club!

Frame dal video di Susan Titelman che contiene filmati tratti dalle session dell’Avana del 1996

Non so voi, ma quando uscì il disco Buena Vista Social Club, opera prima dei Buena Vista Social Club, 25 anni fa, Compay Segundo e la sua nutrita band mi mandarono in tilt. Alcuni tra i più distinti, quotati e vecchi musicisti degli anni Quaranta e Cinquanta, quelli che cantavano nelle case della Trova dell’isola caraibica, ritornavano alla ribalta grazie a quel raffinato cercatore d’oro, musicista e produttore che porta il nome di Ry Cooder, a Nick Gold, patron dell’etichetta inglese World Circuit e al maestro cubano Juan de Marco Gonzáles che diventò il direttore d’orchestra della mitica band. Era… Continua a leggere