“La Figlia di Dio”, Rossella Seno canta la bellezza contro l’orrore

 

No. Non devo pensarti figlio di Dio
Ma figlio dell’uomo fratello anche mio…

Bisogna partire da qui per parlare del nuovo lavoro di Rossella Seno, La Figlia di Dio, prodotto dalla Azzurra Music in collaborazione con l’Associazione Culturale Disobedience. Da Fabrizio De André e dalla sua Laudate Hominem, brano contenuto ne La Buona Novella, uno dei capolavori dell’artista genovese. Prima di dedicarvi all’ascolto del disco di Rossella – che ha ripreso nei suoi 12 brani anche Si chiamava Gesù, altra meravigliosa canzone del cantautore – vi consiglio di riascoltare e, per chi non lo avesse mai fatto per questioni d’età, ascoltare, quest’album importantissimo nella storia del cantautorato italiano. Tratto dai vangeli apocrifi, è la versione del cristianesimo secondo Faber. I cori potenti, stravinskijani, di Gian Piero Reverberi, l’attenzione all’uso degli strumenti a corda e a fiato, delle percussioni quando necessarie, ne fanno per i tempi un lavoro d’avanguardia. Continua a leggere



Caro Lucio rispondo… la “lettera” di Rossomalpelo a Lucio Dalla

L’altro giorno, con Dan Costa, siamo finiti a discutere di estetica della musica. Per il musicista italo-lusitano la musica non può avere interferenze, vedi il testo, perché questo “rovinerebbe”, anzi, interpreto meglio, “altererebbe” l’armonia e la purezza del suono. Visione più che legittima, se aprissimo un dibattito staremmo giorni a dire la nostra. Non per semplificare, ma c’è musica per ogni momento, un linguaggio che può assorbire altri linguaggi, e sta proprio qui la sua meraviglia! Per questo voglio condurvi, per dirla con i Pink Floyd, on the other side of the moon, per parlare non di melodie ma di… Continua a leggere


Interviste: VillaZuk, tecnologia, riflessioni e valori positivi

I VillaZuk: da sinistra, Francesca Paola Sirianni, Alessio Sisca, Domenico Scarcello, Andrea Minervini e Simone Stellato

VillaZuk. Ovvero Domenico Scarcello, voce e chitarre, 38 anni, e Andrea Minervini, basso, 35. Si conoscono da quando erano adolescenti. Sono nati in due paesi vicini, nella Calabria cosentina, la Sila alle spalle. Attivi dal 2010, frizzanti, creativi, i VillaZuk scrivono seguendo i dettami del cantautorato “storico” ma non si definiscono cantautori. Musicalmente, spaziano tra rock, pop, reggae, ma non sono nulla di tutto ciò. O meglio, ne sono un’azzeccata sintesi. Testi per nulla banali e arrangiamenti positivi fanno sì che le loro canzoni, nonostante affrontino temi complessi, abbiano sempre una via d’uscita, la speranza di un lieto fine. E… Continua a leggere