Libano: un disco per la ricostruzione culturale del Paese

4 agosto 2020: un’esplosione potentissima causata da un deposito di nitrato di ammonio distrugge la zona portuale di Beirut. Il bilancio è di quasi 200 morti, migliaia di feriti, e oltre trecentomila persone che hanno perso casa e lavoro. Danni per miliardi di dollari. La tempesta perfetta per un Paese, il Libano, già tecnicamente fallito, sepolto da un indebitamento spaventoso e quel martedì d’agosto anche dalle macerie. Si sta scavando ancora tra i palazzi crollati per cercare corpi e, magari, anche qualche persona ancora viva… In tutto questo pauroso disastro, pochi giorni fa l’esercito libanese ha scoperto altre quattro tonnellate… Continua a leggere


La musica appartiene anche ai sordi

Sean Forbes, frame da “I’m Deaf”

La musica è per tutti? Mi spiego: la fruibilità di centinaia di migliaia di brani, ritmi, voci, pazzie e genialità da rockstar sono un patrimonio a cui ciascuno può attingere? Tecnicamente sì, basta avere un supporto abilitato, dallo smartphone alla banale e ormai introvabile radiolina, al mega impianto analogico o al super diffusore digitale per goderne. Fisicamente però ci sono delle limitazioni. Le persone che soffrono di disfunzioni uditive, sordità dalla nascita o per malattia, apparentemente sono tagliate fuori dal circuito melodico. Giusto? No sbagliato, completamente fuori strada. I sordi possono percepire la musica e anche farla. Certo, in un… Continua a leggere


Pensieri in musica/ Virus, panico e futuro: rivoglio indietro Milano!

«Posso sentire il battito del tuo cuore, sei spaventato, sì, sì». Quando il rapper 50 Cent, al secolo Curtis James Jackson III, scrisse Psycho, brano tratto dall’album Before I self destruct (2009), cantandolo con Eminem, raccontava in modo crudo e trucido una storia di violenza («mi vedi, sono uno psicopatico, un fuori di testa, un pazzo»). Ripensavo a quei versi in metropolitana, ieri. Milano praticamente deserta, in trincea, incellofanata. Metropolitana da “crime”, poca gente, molti con le mascherine (servissero a qualcosa…), evitare contatto fisico ma anche visivo sembrava la preoccupazione maggiore. Solo che a rappare su quei beat oggi c’è… Continua a leggere