Breaknotes/L’eredità armonica di Ennio Morricone

E così, a 91 anni, se n’è andato anche Ennio Morricone… I media di tutto il mondo lo stanno ricordando, narrandone le gesta: due premi Oscar, uno alla carriera nel 2005 e l’altro per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino (per questa vinse anche il Golden Globe). Nella sua vita artistica ha ha venduto oltre 70 milioni di dischi e conquistato 10 David di Donatello, 6 Bafta, 4 Golden Globes, 3 Grammy Awards, 11 Nastri d’argento, 2 European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize…

La musica era la sua lingua e il suono il suo chiodo fisso: anche un colpo di tosse, uno schiocco di lingua, un fischio, un colpo di frusta uniti al ronzare dei violini o a una tromba cristallina (lo strumento con il quale s’era diplomato al conservatorio) diventavano strumenti per melodie memorabili.

Lo “Spaghetti Western” – e quelli delle mia generazione ci sono cresciuti – è stata parte della nostra formazione culturale. Come dimenticare il geniale Scion Scion – che poi era Sean Sean – di Giù la testa, western del 1971 di Sergio Leone con Rod Steiger, James Coburn e Romolo Valli, cantato dall’eterea voce di Edda dell’Orso?

E ancora: i timpani insistenti e solitari alla stregua di campane a morto, ad aumentare la suspence nella scena finale di Per un pugno di dollari, il duello tra Joe (Clint Eastwood) pistolero inesorabile, e Ramon (Gian Maria Volontè), abile nell’uso della carabina Winchester…

O anche la struggente Gabriel’s Oboe da Mission di Roland Joffé (1986), tema del film… Ecco, questo potrebbe essere il giusto addio al maestro. La musica come sensazioni, ricordi, memoria. In qualche modo testimonianza: armonie affidate alle generazioni che le hanno introiettate al punto da diventare parte di una cultura comune e trasversale, filamenti del DNA di una nazione. 

Breaknotes/ Ritornano gli Stones con un brano profetico…

Anche i mitici Rolling Stones hanno avuto una premonizione? Ieri Jagger & Cia hanno rilasciato una canzone originale dopo quasi otto anni di silenzio creativo. Il titolo? Living in A Lost Town. L’uscita l’ha annunciata Mik Jagger sul suo account Twitter: «The Stones were in the studio recording new material before the lockdown & one song – Living In A Ghost Town – we thought would resonate through the times we’re living in. It’s out at 5pm BST today and you can hear the track and interview on @Beats1 now!» .

Il brano è firmato Jagger/Richards e, come ha dichiarato il frontman della band, non è stato scritto pensando a questo preciso momento storico, bensì un anno fa a Los Angeles, immaginando una città come Londra che da allegra e divertente, piena di vita diventava improvvisamente fantasma, vuota. La band era in studio per registrare nuovi pezzi (album in arrivo!). E, visto il lockdown generale, le città deserte, la paura del virus, in questo caso un pericoloso fantasma che si aggira per strade e metropolitane, hanno deciso di adattare il testo del brano («non è stato necessario apportare troppe modifiche», ha precisato Mik). E questo il risultato: ascoltatelo qui. Una Londra deserta così non s’era mai vista.