Max De Aloe, l’armonica e Thelonious Monk

Il 17 maggio scorso, solo su supporto fisico (ad agosto seguirà quello digitale), è uscito un disco che vale la pena d’essere segnalato. Si intitola Melodic Monk e l’autore è l’armonicista Max De Aloe con il suo ormai storico quartetto, Roberto Olzer al pianoforte, Marco Mistrangelo al contrabbasso e Nicola Stranieri alla batteria. È un lavoro dedicato al Thelonious Monk compositore, dove troviamo brani famosissimi del pianista americano come ‘Round Midnight, Bemsha Swing, Ugly Beauty, Ask Me Now, Pannonica, reinterpretati in ambiente morbido e sofisticato, una chiave di lettura più struggente del lavoro diMonk, meraviglioso pianista irruento e percussivo. 

Max è un musicista proficuo: al suo attivo ha più di 60 dischi (ha collaborato anche a Risvegli, il lavoro della pianista Eugenia Canale di cui vi ho parlato lo scorso anno), 18 di questi firmati come leader, ma è anche un artista che da sempre lavora con la cultura organizzando spettacoli in solo, creando colonne sonore per spettacoli teatrali e documentari, collaborazioni con poeti, scrittori e registi, direttore artistico di festival. A Gallarate, la città in cui vive, nel 1995 ha fondato una scuola di musica, il Centro Espressione Musicale, dove insegna tecnica d’improvvisazione jazz, fisarmonica e armonica cromatica. Ciliegina sulla torta, dal 2018 è anche il direttore della casa discografica Barnum For Art, etichetta che ha pubblicato quest’ultimo lavoro. Insomma, uno che non sta mai fermo! Continua a leggere



Charlie Parker, Richard Brody e l’essenza del ricordo

Tra i tanti articoli che stanno ricordando il centenario della nascita di Charlie “Bird” Parker, uno dei musicisti dirimenti del Novecento (nato il 29 agosto 1919 a Kansas City), ha attirato la mia attenzione quello scritto da Richard Brody sul New Yorker. Brody è un famoso e preparato critico cinematografico, nominato dal governo francese cavaliere dell’Ordine della Arti e delle Lettere, ed è anche uno storico collaboratore del magazine americano da oltre vent’anni. Nel suo articolo dal titolo How Charlie Parker Defined the Sound and Substance of Bebop Jazz ha centrato la potenza dirompente di Parker inserendolo nel periodo storico vissuto… Continua a leggere