Lo scorso fine settimana ho avuto una full immersion Jazz/Blues come da tempo non mi capitava. Sono stato, infatti, invitato a Rovigo in occasione del Deltablues, manifestazione che si tiene da ben 33 anni in Polesine, organizzata dall’Ente Rovigo Festival. Sabato per fare quattro chiacchiere con Gegè Telesforo, una gran bella serata in piazza Vittorio Emanuele passata a discutere di musica senza confini, jazz, scat, disciplina in cui eccelle, nuove tendenze (ne parleremo con lui su Musicabile molto presto). Domenica, invece, a godermi il concerto di Gegè e a fare parte della giuria capitanata da Davide Grandi che ha scelto la band italiana che volerà all’International Blues Challenge di Memphis nel 2022 (rinvio causa Covid).
Nella due giorni ho avuto modo di conoscere alcuni allievi e professori del Conservatorio Francesco Venezze di Rovigo, corso Jazz, una gran bella realtà. Gente tosta, per intenderci, come il pianista Stefano Onorati (responsabile delle produzioni artistiche e dell’attività concertistica), il batterista Stefano Paolini (“grancapo” della didattica), Pier Mingotti, bassista (a cinque corde! con studi d’oboe al conservatorio, efficace ricamatore), Massimo Morganti, trombonista e direttore della Venezze Big Band, orchestra jazz del Conservatorio. Hanno dato vita, con alcuni allievi belli tosti, alla band che ha accompagnato Gegè Telesforo nel concerto a La Fabbrica dello Zucchero. Serata strepitosa, peccato che la pioggia abbia rovinato la parte finale dello show, costringendo a tagliare gli ultimi tre pezzi in scaletta.
In questa due giorni rodigina ho ragionato sullo stato della musica (suonata) in questo Paese. C’è tanta carne al fuoco. C’è interesse per quest’arte, e la riprova, nella piccola Rovigo, è un’affluenza di giovani senza precedenti al Conservatorio che chiedono – e affrontano le selezioni – di studiare Jazz e Pop. Suona strano pensare alla Musica come lavoro, a maggior ragione in questo momento dove la pandemia ha raffreddato anche gli animi più vogliosi di note e ritmi.
O forse no, forse questi mesi hanno fatto capire come la vita debba essere vissuta sempre e comunque, che inseguire i propri sogni a dispetto di tutto e tutti è un imperativo per essere felici e realizzati. Magari sarebbe gradita e richiesta una maggior attenzione da parte dello Stato per le arti e i lavoratori dello spettacolo. Finisco sempre qui, per me è un punto nodale: garantire ad artisti e maestranze certezza e serietà nella filiera della musica. I medici curano il corpo, gli artisti l’anima, ricordiamocelo.
La musica, nello specifico, ma anche la pittura, la letteratura, il cinema, sono determinanti per lo sviluppo sociale di un popolo, cosa ovvia, direi. Certo, poi c’è anche la notorietà, ci sono i soldi, la vita da rockstar. Ambire è giusto, lavorare con passione è altrettanto doveroso. Amore e intraprendenza che ho visto negli occhi, nelle mani, nelle voci dei concorrenti alla sfida delle band per l’International Blues Challenge. Potrò sembrarvi banale, ma quella sera impegnato a dare voti ai quattro gruppi finalisti – avevano venti minuti per dimostrare il loro valore – ho avuto difficoltà a non premiare tutti. Per il loro impegno, la forza che ci hanno messo, la voglia di trasmettere – nei canoni del Blues – un personale modo di interpretarlo. Alla fine i vincitori, tre ragazzi di Torino, gli I shot a man, hanno prevalso di pochissimo sugli altri tre gruppi, i The Blues Queen, i Bad Blues Quartet e i Dago Red.
Chi fosse dalle parti di Rovigo nel prossimo fine settimana vada a sentire gli ultimi due giorni di concerti. Sabato 26 e domenica 27 settembre, sempre nel nuovo polo culturale La Fabbrica dello Zucchero, live di Fabio Treves, il bluesman italiano per eccellenza, preceduto dai Superdownhome, duo di blues rurale, e da Kirk Fletcher, chitarrista californiano (ha suonato anche con Joe Bonamassa) con un nuovissimo disco in uscita domani dal titolo My Blues Pathway – ascoltate No Place To Go. Domenica saliranno sul palco i romani Bud Spencer Blues Explosion – qui con E tu? – al secolo Adriano Viterbini, chitarra, e Cesare Petulicchio, batteria, preceduti dai torinesi Boogie Bombers e da Linda Valori, solida e conosciuta voce blues. Mi sembra di avervi detto tutto…