Tre dischi da ascoltare… from Brazil!

Ritorno da voi dopo una settimana di relax con tre dischi di recente uscita. Tutti e tre arrivano dalla cultura musicale brasiliana, una delle mie passioni, lavori legati alle armonie “classiche” della bossa, del samba e della musica popolare latino americana, un terzo tra bossa, jazz e psichedelia che vede protagonisti due musicisti incredibili, Milton Nascimento ed Esperanza Spalding. 

1 – Milton + esperanza – Milton Nascimento & Esperanza Spalding – uscita 9 agosto 2024

So che quando scrivo i testi,

se non ce la faccio, c’è chi li scriverà al posto mio.

Quindi… questo è

Quando non li ricordo

Ed è stato così, immagini.

Quando mi sono svegliato…

La musica era lì

Questo breve prologo dal titolo The Music Wars There apre l’ultimo lavoro di Milton Nascimento & Esperanza Spalding. Bastano poche parole per racchiudere il senso della vita dell’ottantunenne artista brasiliano che decide di confrontarsi con la trentanovenne cantautrice e contrabbassista di Portland. Un lavoro nato grazie a una passione comune, Wayne Shorter con cui Nascimento ha collaborato più volte dal 1975 fino alla morte del sassofonista, e a Herbie Hancock che li ha fatti incontrare una decina di anni fa. La Spalding quando studiava alla Berklee School of Jazz di Boston era affascinata dall’artista di Minas Gerais, dalle sue musiche che partivano dalla Bossa e dal Samba per poi prendere strade jazz e psichedeliche. Poi, succede che il figlio di Milton la contatta per spiegarle un progetto che ha a cuore il padre in cui vuole coinvolgerla. Lei accetta, prende in affitto un appartamento a Rio de Janeiro e incomincia a lavorare a casa di Milton ad arrangiamenti e testi. Il risultato è un album di grande forza poetica dove la coppia si permette dei divertissement come la coinvolgente versione di A Day in The Life, ultima traccia del psichedelico Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club dei Beatles, di 4 minuti e 35 secondi. Da una chitarra sognante si passa al free jazz per poi ritornare alla melodia beatlesiana e di nuovo al free. Le note alte, che il maestro mineiro padroneggiava ed erano un suo elemento distintivo, sono affidate ad Esperanza, mentre lui si limita alle tonalità gravi con una bella fusione di voci. Tra le cover non manca una versione da manuale di Earth Song di Michael Jackson cantata anche da Diane Reeves. Il disco composto da 16 tracce per un’ora e un minuto di ascolto chiude con When You Dream, brano di Wayne Shorter tratto da Atlantis del 1985: c’è anche Carolina Shorter, la moglie, che canta insieme a loro. Così il cerchio si chiude. Disco che richiede più ascolti per le tante punteggiature stilistiche e armoniche.

2- Meu Caminho – Will Santt – uscita 16 agosto 2024
Classe 2003, un fitta chioma stile black power anni Settanta, pacato, lineamenti dolci: Will Santt, al secolo Emanuel Santos Souza di São Paulo è la nuova rivelazione della Musica Popular Brasileira. Dopo anni di musica Sertaneja (il country brasiliano che ha acquisito anche connotazioni politiche in tempi di bolsonarismo), di pop leggero (piatto e uniforme) e di funk (sempre brasiliano, ben diverso dall’originale), un ventunenne riprende l’arte di João Gilberto, Tom Jobim, Caetano Veloso e Djavan di cui è fan assoluto. Non per ripetere quanto fatto negli anni, ma per proporre una nuova strada per la Bossanova, sia nel modo di suonarla sia nei testi. In Italia è arrivato grazie a Tosca, che per la sua straordinaria conoscenza del mondo musicale latino americano, l’ha fatto esibire, in qualità di direttrice artistica, all’officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, in un incontro concerto con Max De Tomassi lo scorso 18 aprile (qui se volete godervi quella serata). Will ha il senso del ritmo, come Bossa vuole. Se l’è fatto imparando a suonare la batteria, che tuttora maneggia in modo ineccepibile. La Bossa lo ha colpito a 13 anni, si sentiva diverso per non apprezzare la musica degli adolescenti, la chitarra l’ha imparata da solo guardando su Internet e ascoltando per ore e ore i brani dei grandi maestri. In Brasile lo hanno scoperto grazie ai social (Instagram e Tik Tok) che lui ha usato non per diventare una star di passaggio ma per costruire la sua carriera. Quest’anno è il suo inizio sui palchi del mondo. E, vista la tecnica di suono, la capacità espressiva e la forza di volontà si sentirà parlare molto di lui. Come per Amaro Freitas, giovane pianista di Recife, punto di riferimento per le nuove generazioni di jazzisti, anche Will s’è formato nel gruppo musicale della chiesa evangelica, per poi iniziare il suo nuovo cammino. Mettetelo in cuffia e ascoltatelo attentamente. Merita!

3 – Latino Ibérico – Roger Corrêa – uscita 19 luglio 2024
Parliamo di fisarmonica diatonica. Roger Corrêa ha 26 anni e viene dal Rio Grande do Sul, da una famiglia di musicisti. Vive e lavora a Florianópolis, capitale dello stato di Santa Catarina. È un gaucho, uno abituato alla terra di confine, tra Argentina, Uruguay e Paraguay. Un bimbo prodigio nella fisarmonica diatonica – ha cominciato a suonarla a sei anni – che si è trasformato oggi in un ricercato e attento artista. Il suo Latino Ibérico, primo album da solista, che prende il titolo dalla seconda traccia del disco, è un manifesto alla musica della tradizione e al suo Paese. Per chi fosse in zona, questa sera si esibirà con sul suo Quarteto Italiáno composto da Massimo Valentini al sassofono, l’argentino Andres Langer al pianoforte e Matteo Salvatori alla batteria e percussioni, all’Hobo’s di Rimini (alle 22). Musica popolare, Choro, jazz, i linguaggi musicali che hanno portato questo giovane alla ribalta prima nel suo Paese e quindi in Europa. Otto tracce per 34 minuti di ascolto strumentale, un excursus bello, solido, accattivante e struggente nel mondo della diatonica latino ibérica. Ascoltatelo e trattatelo con cura. Ne vale la pena. Vi lascio con Candobiteando

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