Continua a leggere
C’è un disco che sto ascoltando da una settimana con una certa frequenza. E dentro a questo album, custodito come in uno scrigno, c’è un brano, vecchio di 70 anni. Una piccola perla, rotonda e struggente, perfetta. Una canzone che in tanti hanno reinterpretato nel corso del tempo e che è diventata un simbolo della “napoletanità”: Malafemmena. Da Totò, che la compose nel 1951 dedicandola all’amore che la gelosia divorava, quello per Diana Bandini Lucchesini Rogliani, che sposò e da cui ebbe una figlia (ci sarebbe da aprire un bel capitolo su questa storia di possesso dei sensi), passando per…