Anche quest’anno il 25 aprile si festeggerà senza manifestazioni e incontri. Ritorna in modo virtuale però, con numerose iniziative. Una di queste – ed è il motivo per cui la segnalo su Musicabile – è un concerto in streaming proposto dal Teatro Alla Scala di Milano.
Una suite per orchestra da camera, dieci variazioni sul tema di una canzone simbolo della resistenza e di quell’anelito di libertà che ha contraddistinto la nostra storia repubblicana, Bella Ciao, opera di Enrico Gabrielli. E qui apro una parentesi: Gabrielli è uno di quei musicisti di grande talento che il nostro Paese può vantare nel mondo. Ha suonato con gli Afterhours, i Calibro 35, i The Winstons, gruppo prog di bravura eccelsa (ve ne avevo parlato giusto un mese fa), si occupa di un progetto molto interessante 19’40”, una collana discografica su abbonamento, idea nata da Gabrielli, Sebastiano De Gennaro, Francesco Fusaro, in collaborazione con Tina Lamorgese.
Ok, torniamo a Bella Ciao. Senza andare a ritroso sull’origine del brano, sicuramente popolare e poi riadattato oltre settant’anni fa nel testo, Bella Ciao è una canzone famosa tanto quanto Nel Blu dipinto di Blu di Domenico Modugno. In questi anni l’hanno suonata e rielaborata un po’ tutti. Penso a Manu Chao, la grande Mercedes Soza, i Modena City Ramblers (una delle più belle e famose), Goran Bregović e la sua Wedding and Funeral Band, il dj Steve Aoki con i Marnik, Manu Pilas (la colonna sonora de La casa de Papel, fortunata serie spagnola), Mike Singer, Tosca, Yves Montand, tanto per citarne alcuni.
Alla Scala, sotto la direzione del maestro Francesco Muraca, potremo, dunque, ascoltare una formazione composta da componenti dell’Orchestra del Teatro, affiancati da giovani dell’Accademia, che suonano la suite in dieci variazioni scritta da Gabrielli.
La storia della composizione la racconta a Musicabile lo stesso artista: «Tutto è partito l’anno scorso. Dovevo scrivere una sigla per una trasmissione di Gad Lerner. La linea guida doveva essere un tema riconoscibile, che contenesse gli argomenti del format, partigiani ultra novantenni, momenti di commozione, la guerra e la fiducia. Il Covid ha fatto saltare tutto. Quindi sono stato ricontattato per ampliare quella versione e ho dovuto cambiare approccio, optando per quello sinfonico. Dentro ci sono le mie esperienze e passioni per i sinfonisti russi ed Ennio Morricone».
Alla domanda su come si svolge il tema musicale, Enrico risponde: «Comincia in maniera nascosta, un po’ segreta e, mano a mano, si svolge chiaramente. Sono dieci variazioni eseguite senza soluzione di continuità». Quanto alle ispirazioni: «Se devo trovare relazioni c’è la mia parte “arrangiativa” che si rifà a quegli arrangiamenti nobili degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, alla Jaques Brel (e lui su questo era un maestro!)».
«La ritengo un’iniziativa importante», mi spiega Roberto Cenati, Presidente ANPI Provinciale di Milano che interverrà all’evento streaming. «La sezione Scala dell’Anpi, nata nel 2015, è un piccolo, prezioso gioiello», mi dice orgoglioso. Quanto a Bella Ciao, sempre Cenati racconta: «È una canzone che racchiude quel concetto di libertà che viene da lontano, dalla Resistenza, che appartiene a tutti. L’essenza di libertà non ha limiti politici né confini, viene piuttosto da un alto concetto politico legato a un bene comune, insieme alla solidarietà, parole che, proprio in questo periodo acquistano un forte significato e che si oppongono ai sovranismi». Con lui c’è anche lo storico Ivano Granata che tiene una lezione sulla Liberazione e sul periodo storico che ha portato alla nascita della nostra repubblica.
Appuntamento dunque alle 18, domenica, collegandosi sul sito del Teatro Alla Scala o sui canali social del teatro.