Tre dischi al femminile freschi di stampa

Per il weekend vi propongo tre dischi usciti nell’ultima settimana. Si tratta di tre lavori al femminile,  legati inconsapevolmente uno all’altro, interessanti per come sono stati costruiti e per le diverse ispirazioni che hanno acceso la creatività delle artiste. Ecco dunque la giovane Dora Morelenbaum, figlia del violoncellista Jaques e della cantante Paula, raffinati musicisti che hanno fatto la storia della musica MPB colta (Jaques ha suonato con Tom Jobim, con Caetano oltre che con una nutrita schiera di musicisti di tutto il mondo, incluso Paulo Fresu e Daniele Di Bonaventura), al suo primo album, Pique; quindi la nostra Alessia Martegiani, jazzista raffinata che proprio oggi ha pubblicato un disco dal titolo intrigante, La Luna vista dalla Luna; chiude il trio una giovane cantautrice inglese, Laura Marling, che ha rilasciato oggi un disco “casalingo” dal titolo Patterns in Repeat.

1- Pique – Dora Morelenbaum – uscita 18/10/24
Il primo album di Dora Morelenabum, 11 brani per 35 minuti di ascolto, è un excursus della musica brasiliana degli ultimi settant’anni. C’è la Bossa nova, la Musica Popular Brasileira, il funk, il soul. Un battesimo ad alto livello, visto che Dora, 28 anni, è, come scrivevo qui sopra, figlia d’arte. Padre e madre hanno collaborato in alcune tracce dell’album, ma il grosso del lavoro lo ha fatto lei con Tom Veloso, 27 anni, figlio di Caetano, la ventiseienne compositrice e producer Ana Faria Fainguelernt, in arte Ana Frango Elétrico, e Zé Ibarra, una delle rivelazioni di questo decennio, “benedetto” niente meno che da Milton Nascimento. Insomma, nuove leve crescono e segnano una continuità con il passato (e presente) musicale sperimentando quello che potrebbe diventare il futuro della nuova musica popolare brasiliana. Il disco apre – e chiude –  con la stessa canzone che ha due titoli diversi Não vou te Esquecer la prima, e Nem Te Procurar, la seconda.  Stesso motivo, stesso testo ma armonizzazioni diverse. La prima è una ballad anni Settanta in formato jazz, la seconda un soul fisico e risolutivo. E quello che sta nel mezzo è coerente, a riprova ascoltate Caco e Pique, brano quest’ultimo che dà il titolo all’album. La giovane artista carioca ha lavorato tantissimo sui ritmi e sul suono cercando di comporre un disco vario ma omogeneo per accorgersi, alla fine, che tutti i suoi testi parlavano d’amore. Amore in tutte le accezioni, anche, o forse soprattutto, per la musica. Dimenticavo: con due genitori così straordinari, Dora e compagni di registrazione meritano un encomio sulla precisione e la raffinatezza delle esecuzioni: impeccabili ed emozionali!

2 – La Luna vista dalla Luna – Alessia Martegiani – uscita 25/10/24
In fatto di coerenza stilistica anche Alessia Martegiani non è da meno. La musicista e cantante abruzzese esce oggi con un lavoro non facile, ispirato a Le Cosmicomiche di Italo Calvino, così ricco di particolari, riferimenti, annotazioni, percorsi armonici che ti inchiodano inevitabilmente all’ascolto. Anche qui, come per il disco precedente, tutto si tiene in una narrazione che inizia e termina con uno stesso brano diviso (e arrangiato) in due parti distinte Notturno (Intro) e Notturno (Outro). Voce, fiati, percussioni, contrabbasso si fondono in un dialogo a tratti serrato e a tratti liquefatto. Spiega la stessa artista: «Il progetto nasce come tentativo di superare una fase di forzata solitudine, dovuta al lockdown, addii e perdite. In quel periodo ho ripreso in mano, con rinnovata partecipazione emotiva, Le cosmicomiche di Calvino e ho cominciato a scrivere musica che risuonasse in me come i racconti che stavo leggendo. Ho voluto così raccontare storie che parlassero di mondi e memorie possibili, di luoghi per nascondersi e rinascere. Ho deciso di registrare tutto a casa mia per godere della giusta intimità e per restare ancorati a un senso di autenticità, non avendo la possibilità di ritoccare, risuonare e rieditare». Nascono così dei racconti in note tra accenni free jazz, ritmi bossa e Choro a cui Alessia è da sempre legata. Ecco quindi Andromeda, uno Choro «sghembo e claudicante» come lo definisce l’artista, La Luna vista dalla Luna, riferito al primo dei racconti di Calvino, Vuggevise, ispirato dalla morte del padre e la bellissima Terra. Con l’artista ci sono Massimiliano Coclite (pianoforte e cori), Fabrizio Mandolini (sassofono tenore, contralto e soprano), Pietro Pancella (contrabbasso, basso elettrico, elettronica), Bruno Marcozzi (batteria e percussioni) e Ivan D’Antonio (cori e sound engineer).

3 – Patterns in Repeat – Laura Marling – uscita 25/10/24
Anche Laura Marling, cantautrice britannica nata nel 1990, che ad appena 20 anni d’età s’è aggiudicata un prestigioso Brit Award, ha pubblicato oggi il suo disco registrato nel suo studio casalingo in presa diretta, dove si ascoltano le esclamazioni della figlia neonata (la piccola è nata nel febbraio dello scorso anno) e quelle del padre, persino lo scuotersi del loro cane. Patterns in repeat, appunto, gesti di ogni giorno, noiosi, meccanici, eppure così confortanti. Modelli che, in fondo in fondo, seppur ripetuti garantiscono la gioia e la voglia di vivere. Se nel 2020 Laura aveva pubblicato un disco inconsapevolmente premonitore, Song for our Daughter (come sostenuto dalla stessa artista, ispirato al libro di Maya Angelou, Letter to my daughter), Patterns in Repeat è una schietta, sincera dedica alla figlia, ma anche un generoso inno alla vita con sogni e problemi annessi. Cori angelici in Cild Of Mine raccontano lo sguardo della madre verso la sua creatura: La scorsa notte, nel sonno, hai iniziato a piangere/ Non riesco a proteggerti lì, anche se continuo a provarci/ A volte andrai in posti dove non posso arrivare/ Ma ho parlato con gli angeli che ti proteggeranno, canta Laura. Nella successiva Patterns l’artista riflette sulla vita e sul suo susseguirsi: Tirata in cerca di un significato, ho inarcato la schiena/ E poi dal nero sei nata tu/ Dapprima protesa in avanti, astratta/ Presto ti sei contratta in forma/ E ora il tempo salta e inizia a volare/ E solo allora posso vedere/ Che siamo modelli che si ripetono/ E lo saremo sempre. In questa successione acustica Laura ha inserito anche la struggente Looking Back, scritta da suo padre 50 anni fa: Mi chiedo se tu pensi a me/ Guardando le sere d’estate/ Forse da qualche parte oltre il buio/ L’amore può essere recuperato… Riflessioni di una donna, pensieri di una madre.