Fantastic Negrito: Grandfather Courage (Acoustic)

Esce oggi Grandfather Courage (Acoustic), quinto album in studio di Xavier Dphrepaulezz, 55 anni, di Oakland, California. Forse ai più il nome dell’artista dice poco. Meglio chiamarlo con il moniker che ha adottato dal 2014, Fantastic Negrito. A mio avviso, uno degli artisti più interessanti e rappresentativi dell’ultimo decennio. Ottavo figlio di una famiglia mussulmana  ortodossa trasferitasi dal Massachusetts alla California quando lui aveva 12 anni, la sua fuga da casa per finire nel giro dello spaccio, quindi la folgorazione negli anni Ottanta dopo aver ascoltato Prince e il suo Dirty Mind.Grazie a quel disco ha deciso di diventare musicista, frequentando le lezioni alla Berkeley nonostante non fosse iscritto in quell’università. Nella sua vita si contempla anche un rovinoso incidente d’auto 23 anni fa: rimane in coma per alcune settimane, fatto che gli “resetta” la vita.

Veniamo alla sua carriera artistica: in cinque anni ha vinto tre Grammy, tutti come Best Contemporary Blues Album, con The Last Days of Oakland (2016), Please Don’t Be Dead (2019) e Have You Lost Your Mind Yet? (2020). Nel 2021 ha dato vita alla sua casa discografica, la Storefront Records, dichiarando: «Voglio lavorare con artisti che non hanno come obiettivo diventare famosi, che vivono e respirano eccellenza e standard elevatI. Nella cultura odierna dei numeri, dei Like e dei follower, la qualità è spesso soffocata. Non sono diventato un artista per essere schiavo dei numeri».

Altro colpo di genio: tra le tante attività del geniale artista c’è anche la Revolution Plantation, una fattoria urbana volta all’educazione e all’empowerment dei giovani, sempre a Oakland. All’inizio ci coltivava marijuana, per poi estenderla a coltivazioni più “tradizionali” con lo scopo di formare una comunità cosciente e proattiva.

E veniamo a Grandfather Courage: arriva dopo White Jesus Black Problems, pubblicato lo scorso anno come disco e come colonna sonora di un film da lui ideato e prodotto sempre tramite la casa discografica, dove racconta una vicenda di riscatto e amore (per inciso, girato nella Revolution Farm con un budget minimo). Una storia vera, che ha per protagonisti due suoi antenati, una donna bianca scozzese, Grandma Gallamore, e uno schiavo Grandfather Courage. I due si innamorano e lo fanno sfidando le leggi razziste e separatiste della Virginia del 1750. Gli ingredienti umani, sociali, letterari ci sono tutti e sono quanto mai attuali: Gallamore e Courage, agli occhi di Negrito, sono i genitori di tutti gli afroamericani che vivono negli States, non solo suoi discendenti.

Grandfather Courage è la versione acustica di quel disco, con un paio di novità. Brani dove la musica dell’istrionico Negrito, un mix di hip-hop, R&B, funk, soul, rock’n’roll diventa roots music, un blues toccante, a tratti aspro, a tratti dolcissimo, comunque molto nostalgico con richiami al Delta. Oh Betty, rallentata, acustica, è diventata una brano caldo con inserti di piano jazz, contrabbasso “slappato”, cori femminili angelici dal sapore anni Ottanta, batteria essenziale. Ha ricevuto la nomination ai Grammy la cui premiazione si terrà fra tre giorni, nella categoria Best American Roots. Se volete gustarvela nella versione “elettrica” vi lascio il link qui.

Il mio consiglio: ascoltatevi entrambi gli album e divertitevi a trovare le differenze, così apprezzerete ancora di più il vulcanico Xavier. Prima di salutarvi e auguravi un buon fine settimana, mi (e vi) metto in cuffia Highest Bidder, dove gli scatenati ritmi afro vengono portati a un dondolante blues acustico e anche They Go Low, probabilmente il brano più rivisitato, uno dei pezzi migliori del disco, molto diverso dalla percussiva e densa versione originale.