Tormentone. Una parola che è entrata nel lessico comune ed è diventata un genere musicale. Che si suona solamente d’estate e che, come un minifestival di Sanremo, porta molti artisti a parteciparvi, perché se la tua canzone raggiungerà tutte le spiagge – a maggior ragione quest’estate, figlia dei vaccini, con gli ormoni a palla – ci saranno fama e premi. Il tormentone è qualcosa di profondo che scuote le voglie dei vacanzieri, l’essenza dello svacco, del soave fare niente, della permissività carnevalesca, dell’ammmore. Il piatto è ricco, dunque, ed è logico che etichette, cantanti ed entourage facciano del loro meglio… Continua a leggere