Musica e spiritualità. Un tema complesso e delicato, che parte da quel bisogno dell’uomo di entrare in connessione con un mondo che sta da un’altra parte rispetto al mondo terreno. Una delle porte d’ingresso più usate per raggiungere quella dimensione è la musica: canto e ritmo sono da sempre parabole potenti per sondare l’universo, collegarci con un’entità che dia un senso al nostro cammino.
C’è chi, tra i musicisti e compositori, dedica la propria vita artistica alla ricerca di connessioni. È il caso di un ensemble nato negli anni Novanta, gli EntenHitti, fondato da Pierangelo Pandiscia e Gino Ape. Il 23 marzo scorso il gruppo ha pubblicato un nuovo lavoro intitolato Mistiche Ribelli via Lizard Records. Un titolo forte che racchiude dieci brani per 42 minuti d’ascolto composto per lo più da mantra. Non solo quelli orientali, ma tutti quei canti e brani, fatti da cellule musicali ripetute già volte. Ribelli in questo senso: «Il cercare un contatto diretto con la spiritualità è un atto che non porta profitti terreni ad altri uomini o associazioni religiose che si assumono il compito di mediare tra l’uomo e il sacro. È un atto puro, senza secondi fini, guarda caso mal tollerato nei secoli», spiega Pierangelo. Continua a leggere