Loucani, tra poesia e migrazioni: il debutto del cantautore che canta le api e l’umanità

È uscito oggi il primo lavoro di Loucani, 32enne cantautore veronese. Il disco porta lo stesso nome, Loucani. «È un’anacrasi del mio nome e cognome, Luca Ossani», mi spiega. Lo raggiungo via streaming in Puglia. Abita e lavora vicino a Bari, da un anno si occupa della comunicazione di una Ong. Per fortuna, come tiene a sottolineare, ha avuto l’opportunità di viaggiare per il mondo. Studi economici, un master in sociologia e una passione per la letteratura e la musica, Loucani ha sintetizzato tutto il suo vivere in questo lavoro in parte autobiografico e in parte dedicato alle persone e alle culture di cui s’è assaporato nel suo peregrinare.

Mi dici scontroso disagiato distante/ di fondo diffidente/ Io mi adotto per quello che sono/ poi mi adatto alla meglio stando tra la gente. In questi versi di In Solitaria, seconda traccia dell’album, si descrive così, mentre in Amalamara un allegro crogiuolo di percussioni e chitarre latine racconta le migrazioni prendendo a spunto le api: Non è poi un allungo se è per non rientrare/ Vola e lascia volare/ Uno sciame dʼapi sul pelo dʼacqua sopra il mare/ Può non sembrare ma sa dove andareContinua a leggere



Com’è nata la musica? Risponde Stefano Zenni

Stefano Zenni, 58 anni, è musicologo, docente al conservatorio di Bologna e musicista jazz

Vi siete mai chiesti, almeno una volta, come e quando sia nata la musica? Chi abbia cantato per la prima volta, chi, dei nostri antichi progenitori, abbia avuto l’intuizione di inventare un flauto, pizzicare una corda, far vibrare un tronco, insomma trasformare un semplice rumore in suono? Ultimamente sto leggendo alcuni libri che parlano proprio di questo. Uno in particolare mi ha colpito: si intitola Musica dal Profondo (Codice Edizioni) lo ha scritto un musicologo e musicista americano, Victor Grauer, nel 2011. Nove anni fa fece molto scalpore per le ipotesi che lo studioso metteva a disposizione dopo anni di ricerca… Continua a leggere