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Oggi è il grande giorno: finalmente liberi! Giusto? Pensatela come volete, non sono in vena di celebrare nuove semilibertà. E, se devo essere proprio sincero, la quarantena o lockdown come vogliate chiamarlo, mi ha dato, oltre alle ansie iniziali, anche la possibilità di meditare su tutto. Avere, per esempio, la libertà di essere trasportato in mondi (musicali, culturali) sconosciuti, trasporti spazio-temporali avanti e indietro nel tempo, dal planare sui fumosi club dove si suonava il primo jazz, ad atterrare in pianeti d’avanguardia, alla ricerca di musicisti con la mente proiettata al di là del canonico pentagramma, è stato tutto un…