Per iniziare con una bella predisposizione d’animo l’ultimo mese dell’anno vi propongo due lavori che meritano un ascolto attento. Le protagoniste di questo post sono due artiste molto diverse tra loro ma con in comune un unico obiettivo: non dimenticare le loro origini culturali e musicali, base per la loro carriera artistica. La brasiliana Marisa Monte e la candese-haitiana Dominique Fils-Aimé hanno pubblicato il mese scorso due dischi di grande fattura, belli, profondi, solidi, dove le banalità sono bandite e la ricerca è la benvenuta. Se avete voglia e tempo, dedicate un paio d’ore a questi due ascolti, non rimarrete delusi. Buon weekend!
1 – Portas Raras (ao vivo) – Marisa Monte – data di uscita: 26/11/2023
Il 5 luglio del 2021 Marisa Monte lanciava il suo album Portas. Ne parlai qui. Da questo lavoro composto da 16 tracce, ne è uscito un tour che ormai ha raggiunto le 140 date e che dura da due anni. Nel giugno del 2022 è passato anche da Milano, al teatro degli Arcimboldi, qui il pezzo che publicai. Il 26 novembre scorso è uscito uno spin off di quel tour, sette brani, porte rare, da aprire con grande rispetto per ritrovarsi nel cuore della cultura musicale popolare brasiliana. Fin da Mais, il primo album con suoi brani aurorali del 1991, l’artista carioca nelle sue pubblicazioni ha riservato almeno un paio di canzoni prese da artisti della MPB, un modo per divulgare la cultura musicale del suo Paese. Con Portas e con Infinito Particular (album del 2006) non lo fece. Ha rimediato oggi con questo disco dove canta canzoni di Caetano, Lupicínio Rodrigues, Carlinhos Brown, Luis Gonzaga, Dominguinhos e Gilberto Gil. Perle con arrangiamenti particolari grazie anche alla band che la accompagna nel Portas Tour. Così, con una versione lieve e scanzonata basata sul basso elettrico e i fiati di O Leãozinho uno dei brani storici di Caetano Veloso (1977) cantato con Jorge Drexler, e la splendida Lamento Sertanejo di Dominguinhos e Gilberto Gil, anno domini 1973, suonata e cantata con il fisarmonicista cearense Waldonys, passando per Seo Zé, brano composto da lei, Carlinhos Brown e Nando Reis, il disco va che è una meraviglia
2 – Our Roots Run Deep – Dominique Fils-Aimé – data di uscita: 26/11/2023
Un disco meditativo quello pubblicato dalla canadese Dominique Fils-Aimé, di famiglia haitiana ma nata a Montreal. Essenziale nei 14 brani che compongono questo lavoro basato solo – ed efficacemente – sulla sua voce. Qualcuno l’ha definito una collezione di “Haiku” giapponesi, poesie asciutte che traggono ispirazione dalla vita e dalla natura. Il brano che dà il titolo all’album è anche quello con cui apre il disco:
I’m just a tree
In the middle of a forest
I’m not asleep
I’m just resting my soul
I’m just a tree
Dopo i primi tre dischi, una trilogia sull’R&B e la musica delle sue radici, con Our Roots Run Deep l’artista dimostra di essere diventata un solido albero che svetta tra gli alberi della foresta. Un disco apparentemente semplice, in realtà molto complesso nell’uso della voce, l80 per cento della fattura di questo lavoro basato sull’essenzialità. Infatti, il sovrapporsi di cori, sussurri, costruzioni canore complesse riesce a ipnotizzare l’ascoltatore, tenendolo incollato alla sedia per 37 minuti, tanto dura il disco. Sempre presente un basso o un contrabbasso marcante, vedi la splendida Cheers To New Beginnings poche parole, essenziali, ripetute come mantra – New beginnings Let’s cheers to new beginnings (Things are not the same not the same anymore) – ma con soluzioni musicali imprevedibili, come un esplosivo assolo di tromba, percussioni lievi e basso. Lo stesso dicasi per Love Will Grow Back…
Just like the sun will rise again
Just like the river’s flowin’ by me
Just like the spring will bloom again
Just like the tide gets high
My love will grow back
My love will glow back
My love will grow back
My love will glow back