Il 6 ottobre del 1972 i Genesis pubblicavano Foxtrot un lavoro destinato a diventare una delle colonne del prog mondiale. Il quarto album della band era composto da sei tracce, quattro nel lato A e due nel lato B, la splendida e brevissima Horizons (nemmeno un minuto e mezzo) suonata da Steve Hackett e la lunga, elaborata e psichedelica suite Supper’s Ready (23 minuti e sei secondi), pezzo che farà storia.
Foxtrot ha superato il mezzo secolo di vita, ma quell’album con la celebre ragazza-volpe nata dalla creatività di Paul Whithead (a proposito, l’artista settantasettenne ha disegnato alcuni mesi fa la cover di una band italiana, i romani New Strikers, di cui vi ho parlato qualche giorno fa), rivivrà tra pochi giorni in una tournée di sei date in Italia firmato Steve Hackett, accompagnato da musicisti di altissimo livello. A partire da Craig Blundell, batterista di Steven Wilson ma anche componente di uno strepitoso supergruppo, i Trifecta di cui vi ho parlato circa un anno fa all’uscita del loro album; il tastierista Roger King, con Hackett da molti anni, come Rob Townsend (alle percussioni, sax e flauto), Jonas Reingold (basso e chitarra) e Nad Sylvan (alla voce). Continua a leggere