Approfittando dell’ospitalità di Tgcom24, da anni cerco di trasmettere il senso e il valore della buona Musica. Buona s’intende la musica capace di emozionare, di toccare il nostro essere più nascosto. Non tutto quello che c’è in giro ha questo scopo, ma lì andiamo in un’altra definizione, che è “intrattenimento”. Nulla di male, è necessario anche quello. Solo la buona Musica, però, riesce a parlarti, a scavarti dentro, a farti riflettere sulle cose di tutti i giorni.
Ed è proprio “quella” buona Musica che ho ascoltato ieri sera nell’Auditorium Arvedi di Cremona, serata finale dell’ottava edizione di Cremona Jazz, saggiamente organizzata dal direttore artistico Roberto Codazzi. In un teatro con messa in scena centrale, un gioiello in legno – il pavimento del palco è una cassa di risonanza grazie a un’intercapedine di 60 centimetri costruita in cedro giallo dell’Alaska – hanno suonato musicisti che fanno parte della mia formazione musicale, Tony Esposito, Gigi De Rienzo, Antonio Faraò, accompagnati da Lino Pariota, alle tastiere e voce, e da Claudio Romano alla batteria. Continua a leggere