La Notte Liscio: sul palco Moreno Conficconi gli E-Wire Empathy e… David Rhodes!

David Rhodes

C’è un progetto che sta prendendo forma. Un piano ambizioso, dove i mattoncini usati sono solidi. È questione di terra, di appartenenza, di musica e musicisti (quelli veri!!!), di tradizioni popolari e di connessioni. Sto parlando del Liscio, l’essenza della romagnolità che, grazie a un nuovo movimento artistico, si prepara a vivere una stagione diversa: non più genere considerato di serie B, nonostante muova da anni un indotto non indifferente, ma musica popolare nel senso più alto del termine, alla stregua della Pizzica Tarantina diventata Patrimonio Immateriale dell’Unesco.

È lì che gli ideatori vogliono arrivare: il Liscio come genere pop degno di appartenere alla World Music e altrettanto meritevole, per storia, maestria e seguito, di entrare nell’alveo dell’agenzia ONU che, per statuto, si prefigge di contribuire alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura.

Stefania Morciano e Moreno (Il Biondo) Conficconi

Il progetto in questione ha dei padri fondatori: il clarinettista  Moreno Conficconi, il tastierista Giovanni Amighetti, il chitarrista Luca Nobis, il batterista Roberto Gualdi e il bassista Valerio Combass Bruno. Insieme sono gli E-Wired Empathy. Con Moreno hanno pubblicato, il 19 luglio scorso, Romagna 2.0, il manifesto in note di come questo mondo fatto di polke, mazurke, walzer, balli e festa, possa essere nobilitato diventando uno dei punti di riferimento della musica popolare italiana all’estero (del disco vi ho parlato giusto qualche settimana fa in questo post con una lunga intervista a Moreno).

Domani sera, 14 settembre, a Gatteo a Mare, provincia di Forlì-Cesena, 30 chilometri a nord di Rimini, si consuma un nuovo capitolo di questo piano ambizioso. L’occasione è la nona edizione de La Notte del Liscio. Sul palco che attira migliaia di persone e che chiude l’estate della riviera, Moreno sarà il maestro cerimoniere. Il Liscio verrà santificato in varie forme – non temano gli appassionati del ballo! – ma il clou della serata sarà dedicato a dimostrare come quel genere, apparentemente sempre uguale a se stesso, possa diventare qualcosa che vada oltre il ballo, una musica che meriti d’essere anche ascoltata per le emozioni che può trasmettere. 

Giovanni Amighetti

Il mitico Biondo suonerà con la sua Orchestra Grande Evento, ma anche con i Gypsinduo (Gio Stefani alla chitarra e Claudio Ughetti alla fisarmonica,  lo scorso anno hanno pubblicato il loro primo disco, Spazio Terra, che vi consiglio d’ascoltare), con Veronica Cuneo vincitrice lo scorso anno di Sanliscio, i Santa Balera, Stefania Morciano, cantante de La Notte della Taranta (presente anche nel disco Romagna 2.0), gli E-Wired Empathy e… David Rhodes! Sì proprio quel David, musicista e compositore inglese, per gli amanti del Progressive Rock il geniale chitarrista, storico collaboratore di Peter Gabriel.

Domanda spontanea: che ci fa Rhodes con Conficconi? «Non è solo un fatto musicale, ma anche umano», mi spiega un sorridente Moreno. «È una persona che arriva da un’altra esperienza di vita in campo artistico, clamorosamente lontana dalla mia e… viceversa! Però ho buoni presentimenti». 

Il Liscio da anni cerca contaminazioni, lo dimostra l’iniziativa de La Notte del Liscio, la maggior parte non proprio riuscite. Non è facile lavorare su una musica chiusa dove ogni strumento, dai fiati alla chitarra, segue percorsi rigidi, è come eseguire un pezzo di musica classica, non sono ammesse né improvvisazioni, né tantomeno accenni di fughe soliste. L’esatto contrario di quello che gli E-Wired propongono: una musica spontanea, basata sull’ascolto degli altri compagni di palco, sulla fantasia, sulla creatività. Brani che non saranno mai uguali a se stessi perché la musica, come le lingue parlate, ha mille modi espressivi. 

Questo evento negli anni è riuscito a portare il Liscio nella direzione che oggi avete imboccato? Mi risponde Moreno, facendo un rapido excursus storico: «Nel 2015 assieme a Giordano Sangiorgi e al comune di Gatteo abbiamo sperimentato una “puntata zero” della manifestazione, invitando giovani musicisti a proporre rielaborazioni degli spartiti di autori tradizionali come Secondo Casadei. Dal 2016 a oggi la Regione  Emilia Romagna ha sostenuto l’iniziativa, sono venuti a suonare tanti artisti, vedi Goran Bregović, Eugenio Bennato, Max Gazzè. Nonostante le divergenze tra le due famiglie Casadei, da una parte Mirko e dall’altra Riccarda, figlia di Secondo, fin dalla seconda edizione, la Regione ha sempre portato avanti la manifestazione in modo obiettivo, pensando a due appuntamenti per ogni edizione, una affidata a Mirko e l’altra a me e a Riccarda».

Da sinistra, Valerio Combass Bruno, Giovanni Amighetti, Moreno Conficconi, Luca Nobis, Roberto Gualdi – Foto Elisa Magnoni

Continua il clarinettista: «Questo ha dato la possibilità di mettere in campo vedute diverse sul “progetto Liscio” come futuro patrimonio Immateriale Unesco. Da una parte Mirko ha fatto il suo percorso, dall’altra io ho avuto modo di concentrarmi su quella che è la fase del rinnovamento, che cosa può diventare il Liscio in futuro. Che vedo correre su tre percorsi paralleli: la strada originaria, dal padre fondatore Carlo Brighi a Secondo Casadei che ha costruito quello che noi oggi conosciamo con la parola Liscio. Quella attuale e cioè il Liscio come contenitore popolare, format di divertimento legato al ripetersi in vari contesti, sagre, balere, dancing. E poi la strada del futuro, quella che sto percorrendo: il Liscio ha il dovere di  riprendere quello che si è perso di tutta la prima fase – da Carlo Brighi agli anni Settanta del Novecento con la nascita delle discoteche e delle band di Liscio che hanno dato da mangiare a tante famiglie».

In tutto ciò, il destino, o semplicemente la vita, hanno aiutato Il Biondo: «Per una fortunatissima coincidenza, Giovanni Amighetti, che arriva da tutt’altro mondo, quello della World Music, ha intuito e capito che cosa si poteva fare con noi musicisti del Liscio», prosegue il clarinettista. «Giovanni mi sta trascinando in questa sperimentazione, io stesso sono un esperimento…vivo! Mi sento come un giovane che sta cominciando a suonare, mi appassiono a tutto quello che gli E-Wired mi stanno proponendo. Certo, da giovane ho suonato lo swing di Henghel Gualdi, allora noi ragazzini che venivamo dal conservatorio ci sfogavamo così. Suonare senza partiture per me è una novità, però, sai che ti dico? Solo così puoi fare la musica più bella del mondo, cioè la tua, quella che senti in quel preciso momento».

L’incontro tra Giovanni e Moreno risale al 2009. Giovanni: «Con Moreno avevo lavorato nella produzione di un disco di recupero del Liscio con musiche degli anni Trenta del secolo scorso (La Musica di Secondo Casadei, ndr). Lui non sapeva che anch’io ero un musicista. Mi aveva colpito il modo in cui suonava, tanto che gli avevo proposto di fare qualcosa insieme legato di più al mio mondo, la World Music. Però aveva altri progetti, poi io stavo seguendo la musica Touareg. Ci siamo rivisti nel 2019 e l’anno successivo abbiamo fatto un concerto a porte chiuse a causa del Covid». «Giusto, è quando ho scoperto che tu suonavi le tastiere!», ride Il Biondo. «E io che tu potevi improvvisare!», rintuzza Giovanni, che continua: «Ci siamo risentiti un anno fa per Romagna 2.0. Le date dal vivo ci hanno permesso e ci consentono di sperimentare inserendo nel progetto persone nuove. Lo abbiamo fatto con l’organettista Riccardo Tesi, con Gasandji (la cantante congolese, ndr) e ora con David Rhodes».

Cosa vi aspettate da David? Giovanni: «Ho lavorato con lui nel 2015, so com’è. Sono abbastanza tranquillo. Se Moreno si trova bene con noi si troverà bene anche con lui…». Moreno: «Oltre ai filmati su David che mi ha inviato Giovanni sono andato a vedermene altri. Credo che quando cominceremo a suonare insieme sul palco le note non avranno le stesse preoccupazioni che abbiamo noi ora. Sono convinto che uscirà tutto bene, come se l’avessimo sempre fatto. David è un bravo professionista e poi l’ho visto in foto: sorride, quindi è uno giusto! Suonare con persone equilibrate e serene è molto importante per me». Conclude Giovanni: «David Rhodes vuole essere parte di questo progetto, ha lavorato con entusiasmo sui brani che gli ho inviato. Mi ha chiesto di ascoltare il suo lavoro, però mi sono rifiutato. Andrà sicuramente bene, gli ho risposto, ci ascolteremo lì, sul palco!».