Pasquetta, alla ricerca del nostro personale paesaggio sonoro
Giuseppe Ceccato
Pasquetta, le previsioni danno più o meno bello in tutta Italia. Il giorno della tradizionale gita fuoriporta, dei pranzi al sacco o nelle trattorie caratteristiche, delle compagnie in movimento. E vabbè, lo sappiamo, non si può fare. Per fortuna, non dimentichiamolo, siamo dotati di una mente che ci permette di fare praticamente tutto quello che vogliamo. Quindi, oggi, impegniamoci a usare la testa in modo creativo. D’altronde c’è gente che lo fa per lavoro, vivendo mille mondi diversi, sognando alchimie che poi diventeranno opere d’arte, un libro, un quadro, una musica. E poiché di questo scrivo, voglio invitarvi a fare un gioco, seduti comodamente nellepoltrone delle vostre case, o sul divano in terrazzo o, semplicemente, affacciati alla finestra. Guardare, pensare, giocare con ciò che vediamo, immaginando la giusta colonna sonora. Ok, prima di lasciarci andare con la fantasia, vi indirizzo verso dei professionisti dei “Paesaggi Sonori”. Già, “Paesaggi Sonori”. Esistono, c’è una corrente musicale che li sta percorrendo da anni, e che ci sta mettendo tutto l’impegno e la creatività necessarie. Oggi, lunedì di Pasquetta, ci inventeremo anche noi il nostro “paesaggio sonoro” e ce lo porteremo nel cuore come una delle gita più belle che abbiamo fatto nella nostra vita.
Prima, dunque, qualche spunto. Tra i maestri di questo genere, possiamo annoverare Christophe Chassol, nato in Martinica, Caraibi, a Fort-de-France, nel 1976. È il fondatore di una corrente musicale che ha chiamato Ultra-Scores, una sorta di composizioni estreme dove Chassol, guardando una scena, anche banale, come delle bimbe che giocano a battimani in un parco, “costruisce” una melodia che si integra perfettamente con quello che sta vedendo. Faccio prima a mostrarvelo. Dall’ultimo album, Ludi, evidentemente riferito ai giochi, uscito il 6 marzo scorso, ascoltate Savana, Céline, Aya. Il titolo porta il nome delle tre ragazzine che, chiamandosi a ruota, giocano a battimani, creando già di per sé, un ritmo. Attorno a questo, Christophe ha costruito una melodia. Sempre dal suo ultimo lavoro, un lungo album particolarmente entusiasta, brillante la sua esperienza sulle montagne russe, che ha trasformato in una sarabanda musicale perfetta dal titolo Rollercoaster. Il brano è diviso, come il precedente, in due parti: Chistophe riesce a far diventare un giro sulle montagne russe una incredibile esperienza. Ti sembra di essere seduto accanto a lui, di condividere l’ansia e la gioia, il divertimento e la paura…
Oltre al compositore caraibico, stando sempre sul “battimani” ho scovato questo brano di Steve Reich, uno dei maggiori compositori contemporanei, 83 anni, newyorkese, assieme a Colin Currie, 43 anni, percussionista scozzese che ha fondato addirittura un gruppo, The Colin Currie Group, per eseguire le musiche composte da Reich. In questo brano, chiamato Clapping Music, tratto da un concerto registrato alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, divenuto un disco pubblicato il 12 aprile 2019, Steve, Colin, il suo gruppo e le Sinergy Vocals tengono un concerto dove la musica è una solida e possibile colonna sonora di nostri pensieri e immagini. Qui, il loro Clapping Music, accennato in una breve presentazione.
Assieme a questi artisti non posso non citarvi anche un altro grande sognatore, un paesaggista della musica. Viene dal Brasile come il grande architetto paesaggista Roberto Burle Marx, quello che ha contribuito a disegnare il verde di Brasília per esaltare le architetture di Oscar Niemeyer. Lui, Hermeto Pascoal, 83 anni, alagoano, è invece l’architetto delle note e dei sogni. Nato in mezzo alla natura, l’ha osservata fin da piccolo, inventandosi musica con tutto quello che trovava. Dal piccolo villaggio del Nordeste brasiliano dove ha passato l’infanzia, a oggi, Hermeto è diventato uno dei musicisti di maggior spessore sia nel suo Paese che all’estero (negli Stati Uniti è considerato un mito). Polistrumentista, gioca con le note e il ritmo per creare immagini, percorsi sonori, strade d’avventura senza una destinazione, spunti, piccole storie immaginifiche, come Musica Das Nuvens e do Chão, un suo cavallo di battaglia (musica delle nuvole e della terra), qui dal disco The Monash Session del 2013, registrata con il percussionista Jordan Murray e il chitarrista Dan Mamrot. Oppure Arrasta Pé Alagoano, brano tratto dall’album Cérebro Magnético del 1980.
E veniamo a noi. Siete pronti? Oggi, lunedì di Pasquetta, giornata delle gite fuoriporta, viaggeremo attraverso la musica. Scegliamo il nostro “panorama”, la nostra “ambientazione”, e poi, con calma, andiamo sulle nostre app di streaming musicale, curiosiamo tra i nostri cd e i vecchi vinili quale melodia, album, artista, potrebbe essere la giusta colonna sonora per noi. Divertitevi e lasciate che la musica vi illumini queste ore…